Valle d’Aosta – Anello da Veulla per il Monte Barbeston
- Agosto 19, 2023
- by
- Maria Paola Salvanelli
Mi accingo ad affrontare una nuova escursione, nuova proprio nel senso che si tratta di un itinerario mai percorso.
Oggi ho battuto un nuovo record, sono le 7,30 del mattino ed ho già imboccato il sentiero; è previsto un caldo record e alle 7,00 ci sono già 20 gradi. Questo il motivo della mia inusuale proattività mattutina.
Devo dire che la levataccia vale la pena, a quest’ora i colori sono pazzeschi, decisamente più saturi ma morbidi allo stesso tempo. In una parola: avvolgenti.
Ho raggiunto in auto Champdepraz, lasciando l’auto in prossimità del centro visitatori, in un piccolo parcheggio sulla destra. (Loc. Covarey 1257m). A La Veulla (1300 m), dove parte il sentiero, il parcheggio è riservato ai residenti.
Parcheggiata l’auto proseguo per due tornanti su strada asfaltata fino a raggiungere La Veulla con la sua caratteristica chiesina.
Destinazione odierna: Monte Barbeston (2484 m) 3 ore e 30 minuti, sentiero 7B dalla località di La Veulla.
Il sentiero inizialmente lastricato diventa dopo un centinaio di metri una poderale bianca, fino ad incontrare un bivio. A sinistra si prosegue per il Rifugio Barbustel, il Lac Gelè e il Lac Blanc; per il Monte Barbeston tengo la destra. La poderale diventa ora un sentiero vero e proprio che si snoda ripido ripido per un bosco. Per fortuna la fatica della prima salita viene smorzata dal fresco dell’ombra degli alberi.
Dopotutto il dislivello che devo macinare prima della cima è di 1227 m. Quando incontro un tratto in piano, mi fermo, quasi in adorazione. Ne approfitto per riprendere fiato, ma sono rari e brevissimi.
Uscendo dal bosco il Mont Avic (3000 m) si staglia davanti a me con la sua forma particolare. Il cielo è punteggiato dalle classiche nuvolette “a pecorella” ma le uniche gocce previste per la giornata odierna sono quelle di sudore.
All’altezza del bel alpeggio di Pra Oursie (1794 m) trovo un bivio. Il sentiero 7B per il Barbeston prosegue a destra. Ancora 2 ore e 15 minuti da questo punto.
Il sentiero si reimmette nel bosco. Un bosco più piacevole del tratto fatto a salire fino ad ora. Lo definirei più arioso, più verde…decisamente più piacevole.
Noto però molti pini e larici completamente secchi. Molti totalmente avvolti come mummie da licheni che li hanno soffocati, nonostante la presenza di licheni sia indice di aria pulita. Questo è un paradosso che mi non ho ancora assimilato del tutto. Altri fusti si capisce che sono ormai avvizziti senza possibilità di riprendersi ma non capisco se per qualche malattia che si trasmettono l’uno con l’altro. È ovviamente un fenomeno che si riscontra in tutti i boschi, qui però mi sembra presente in maniera preponderante.
Quota 1954 m; esco definitivamente dal bosco, entro in una valletta. Intravedo davanti a me un altro alpeggio, quello di Pian Tsatè (2005 m). La vegetazione davanti a me inizia a diradarsi. Il Monte Barbeston è proprio davanti a me.
Ammetto che fino a questo punto l’itinerario non mi ha entusiasmato particolarmente ma il bello arriva proprio da ora in poi.
Cammino in direzione del Monte Barbeston fino a quota 2250m, quando il sentiero piega a sinistra e tira con un taglio in diagonale in direzione del Monte Ruvic (2922 m). Incontro un bivio contrassegnato da ometti. Qui tengo la destra e raggiungo il Col di Valmeriana (2281). Cammino in cresta fino a raggiungere una finestra che si apre sulla Valle regalandomi una vista ineguagliabile su tutte le principali vette: dal Monte Bianco al Cervino, fino al Ghiacciaio del Monte Rosa. Questo tratto è entusiasmante e dalla vetta ipotizzo sarà ancora più eccezionale.
Il sentiero pur sviluppandosi in cresta è bello ampio e non dovrebbe dare fastidio nemmeno a chi soffre di vertigini.
L’ultimo tratto prima della cima rampa dignitosamente ma ormai ci siamo.
Raggiunta la cima, contraddistinta dalla statua della madonnina, mi concedo una pausa prima di scendere. Il cielo leggermente velato a causa del grande caldo ma la vista è ugualmente strepitosa. Da qui posso vedere lo Zerbion (2722 m), la mia montagna sacra, in mezzo al Cervino e al Ghiacciaio del Monte Rosa. Una prospettiva per me nuova, che mi emoziona.
Per scendere decido di percorre un anello, seguendo la cresta nella direzione opposta a quella della salita, e scenderò verso l’alpeggio Arp e le frazioni di Capiron (1221 m) e Barbustel (1214 m).
La cresta non è assolutamente così stretta e sottile come si vede in foto. Alle volte la prospettiva inganna.
Incontro alcune persone che stanno percorrendo l’anello in senso opposto a quello che farò io e inizio a dubitare di aver fatto qualche errore di valutazione ma a fine giornata potrò affermare senza alcun dubbio che sono pienamente soddisfatta del mio giro. Farlo in senso opposto ho la sensazione che sarebbe stato molto più faticoso e impegnativo.
Lasciata la cresta, si trova infatti una cencia parecchio sdrucciolevole. Sono tipologie di terreno che preferisco fare in discesa che non in salita. Inoltre, scendendo si può apprezzare questo panorama fantastico a cui, salendo, darei le spalle e sarebbe un vero peccato.
Un giro che era partito in sordina si sta rivelando esaltante. Ora capisco questo questa vetta è tanto magnificata.
Abbassandomi di quota, entro in un bosco. Il sentiero scende bello ripido e rimango dell’idea che a farlo in salita sarebbe stato molto sgradevole oltre che impegnativo.
Sono salita in 3 ore e 30 e scendo in 2 ore.
Dalla cima del Barbeston fino all’alpeggio Arp ho impiegato 1 ora. Aiutandomi con l’app verifico la direzione per Capiron sia quella corretta. Seguendo per la poderale intercetto ad un certo punto un sentiero sulla destra che taglia per il bosco. Proseguendo diritto avrei raggiunto Herin e la sua miniera.
Presa dalla foga della discesa, devo avere sbagliato qualcosa. Nel bosco si articolano più sentieri che sembrano intrecciati tra di loro; pensavo che tutti portassero a Capiron, invece mi ritrovo su un tracciato che mi porta diretta alla frazione di Barbustel. Molto meglio passare nel bosco che su asfalto, quindi tutto sommato è andate meglio così.
TABELLA RIASSUNTIVA
- Parcheggio: Loc. Covarey quota 1257 m
- Partenza da: La Vuella quota 1300 mt
- Tappa intermedia: Mont Barbeston quota 2484 m
- Dislivello complessivo in positivo: 1227 mt
- Tempo salita: 3 ore e 30 minuti
- Tempo di discesa: 2 ore
- Totale Km: 17