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Valle Maira – Guida pratica al viaggio

Ispirata dalla lettura dell’ultimo libro di Franco Faggiani (uno dei miei autori preferiti) “L’inventario delle nuvole”, ambientato proprio in Valle Maira, ho deciso di trascorre 4 giorni alla scoperta di questa valle alpina in provincia di Cuneo (Piemonte) che prende il nome dal fiume Maira che la attraversa.

Valle di cui si parla poco ma che ha tantissimo da offrire; meta ideale per gli amanti della natura e dei trekking fuori dai fuori dai circuiti più turistici, che ancora conserva una natura rigogliosa e selvaggia.

Valle MairaStretta tra Valle Grana e Val Varaita, confinante con la Francia e la Pianura Padana, la Valle Maira copre un territorio di 45 km dove si snodano strade strette (molto strette) che da Villar San Costanzo a Chiappera, attraversano borghi, cappelli monumenti, prati e boschi.

Il luogo ideale dove organizzare una vacanza lontano dallo stress e dalla frenesia della città ma soprattutto lontano dal turismo di massa. La Valle Maira conserva intatto il fascino dei tempi passati, culla di antichi mestieri ormai scomparsi e della forte identità occitana, ancora radicatissima del dialetto, nella lingua cantata e nelle tradizioni.

Un angolo di straordinaria bellezza da scoprire piano piano.

Dronero

Dronero è il punto d’ingresso della Valle Maira (Bassa Valle Maira). Ubicato a 621 metri di altitudine è uno dei comuni più grandi della Valle.  Vi invito a passeggiare tra i suoi vicoli e portici, tra chiese e case nobiliari che hanno conservato il fascino di un tempo. Perla all’occhiello di Dronero è senza dubbio alcuno il Ponte del Diavolo, un ponte merlato con arcate tutte diverse, costruito nel 1428. Offre scorci suggestivi sulla borgata e le montagne che la circondano. Leggenda narra che il sindaco di Dronero fece un patto con il diavolo affinché il ponte potesse reggere la furia delle piene del fiume Maira, che aveva distrutto tutti i ponti fino ad allora costruiti. Il diavolo acconsente e esaudisce il desiderio del sindaco in cambio dell’anima del primo che avesse attraversato il ponte. L’astuzia del sindaco vinse l’efferatezza del diavolo e il primo ad attraversare il ponte fu un cane, attirato da un tozzo di pane che gli venne lanciato. Il Diavolo ovviamente non sapeva che cosa farsene dell’anima di un cane e scappo furibondo. Da allora, il ponte prende il suo nome.

Valle Maira, DroneroValle Maira, DroneroMolto suggestivo a soli 5 minuti a piedi dal ponte è il Mulino della Riviera, un mulino costruito più di 600 anni fa dai monaci benedettini e ancora funzionante.

Frequentatissima a Dronero la Fiera degli Acciugai, celebrata nel mese di giugno.

A Dronero è dove ho fatto base, presso il grazioso e comodissimo B&B Al Pasché, proprio “sotto” Ponte del Diavolo. Alla sera, dopo camminate lunghe e impegnative, attraversavo il Ponte e raggiungevo a piedi il centro storico per cena. Super consigliato.

Villar San Costanzo & la Riserva Naturale dei Ciciu

A soli 5 km da Dronero si trova Villar San Costanzo, da dove si parte alla scoperta della Riserva Naturale dei Ciciu. Colonne rocciose che si sono formate grazie alla forza erosiva dei fiumi e che hanno la forma di giganteschi funghi porcini. Percorrendo i sentieri della Riserva Naturale dei Ciciu del Villar vi sembrerà di essere finiti in un bosco incantato. Questi funghi di pietra, hanno dimensioni diverse, sono caratterizzati da un corpo centrale di argilla e granuli di quarzo e sovrastati da un lastrone rotondo e piatto chiamato gneiss occhiadino. All’interno della Riserva si snodano due percorsi principali, uno dedicato all’osservazione dei ciciu, percorribile in circa 30 minuti e un altro più ampio che vi permetterà di addentravi all’interno della riserva, percorribile in circa 2 ore. Tutto è bene indicato e sono presenti diversi pannelli esplicativi su fauna, flora, storia e leggende sul luogo. Tappa consigliatissima, in grado di risvegliare la fantasia di grandi e bambini. Controllate solo gli orari di apertura della Riserva per essere sicuri di avere tempo a sufficienza per godervi la visita.

Valle MairaValle MairaValle Maira

Elva

Il borgo dove scoprire tutto sull’antico mestiere dei Pelassiers, argomento narrato nel libro di Faggiani che tanto mi ha incuriosito e mi ha portato fino a qui.

Elva sorge a 1687 metri di altitudine, in una splendida posizione panoramica. Abitato stabilmente da appena 30 persone. Per raggiungerlo dovrete percorrere in auto una strada strettissima e con tornanti da brivido. Insomma, dovete essere parecchio motivati. Ad ogni auto che incrociavo sudavo freddo ma vi assicuro ne vale la pena. Il borgo è pittoresco e conserva forme di architettura ormai scomparse altrove.

All’interno della Casa della Meridiana in borgata Serre, trovate il Museo di Pels, dove potrete scoprire l’origine lo sviluppo di uno dei mestieri più curiosi di cui abbia mai sentito parlare e e nato proprio in questa valle, i pelassier (o cavié), ovvero il raccoglitore di capelli.

Valle MairaTra la fine del Settecento e la metà del Novecento gli elvesi durante i mesi invernali, quando le attività agricole erano ferme, viaggiavano a piedi dalla montagna alla pianura, si spinsero anche in Veneto e nel Sud Italia, alla ricerca di capelli da tagliare. I capelli venivano barattati con stoffe, cibo o altri generi di prima necessità, altre volte una piccola somma di denaro. I capelli tagliati venivano poi raccolti dai caviè e portati ad Elva, dove le donne li lavavano e pettinavano seguendo una procedura minuziosa e accurata e poi li assemblavano in ciocche dello stesso colore. Le ciocche di capelli venivano poi spedite ai grossisti per realizzare parrucche pregiate e vendute in tutto il mondo: da Parigi a Londra e negli Stati Uniti. Sono rimasta affascinata da questo Museo e da questo antico mestiere, considerato una vera e propria arte.

Valle MairaIMG_9390Dalla Basse Valle Maira risalendo in auto verso l’Alta Valle Maira, incontrerete minuscole borgate ma di grande fascino, dove il tempo sembra essersi fermato. Sono 14 i comuni che formano la Valle Maira. Partendo dal basso il già citato Dronero con Villar San Costanzo, Roccabruna, Cartignano e San Damiano Macra. Questi formano la bassa Valle. Nella media valle, incontrerete Macra, Celle di Macra e Stroppo. Continuando a salire, si incontrano Prazzo, Elva, Marmora, Canosio e Acceglio. Questi formano l’Alta Valle Maira, punto di accesso a itinerari escursionistici che vi condurranno in scenari maestosi.

Valle Maira

Ogni comune ha una storia da raccontare, chiese e monumenti da scoprire che meritano anche una beve sosta. Li ho volutamente citati tutti proprio non fare torto a nessuno.

Valle Maira, DroneroE se ancora non vi ho convinto, ma ne dubito, dopo questa panoramica generale vediamo nel dettaglio gli itinerari che scelto di percorre in questi 4 giorni:

Doveroso un ringraziamento speciale ad un mio fedele lettore per avermi consigliato e indirizzato nella organizzazione di questo splendido itinerario. Grazie Paolo!

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