Valle d’Aosta: Rifugio Mont Fallère – Museo a cielo aperto
- Agosto 02, 2023
- by
- Maria Paola Salvanelli
Il Rifugio Mont Fallère (2.385 mt) si trova in Valle d’Aosta, nella conca tra il Mont Fallère (3.061 mt) da cui prende il nome e il Monte Rosso di Vertosan (2.943 mt). Ho parlato di “museo a cielo aperto” perché lungo il sentiero per arrivare al Rifugio sorgono innumerevoli sculture in legno, realizzate dal proprietario e gestore del Rifugio, Siro Viérin.
Raggiungo in auto Vetan, una piccola frazione nel comune di Saint Pierre. Parcheggio vicino all’Hotel Notre Maison, a quota 1.800 mt, dove si trova un’area pic nic e imbocco il sentiero n.13. La segnaletica indica 2 ore per raggiungere il Rifugio. Il primo tratto è prevalentemente pianeggiante, attraversa pascoli e prati e regala splendidi scorci sulle cime circostanti, tra cui su tutte svetta la Grivola (3.969 mt).
Un bambino protetto da un impermeabile giallo mi da il benvenuto.
A pochi minuti dalla partenza, sulla destra si trova uno altare sciamanico. Ogni volta che percorro questo tratto mi piace prendermi qualche minuto per sedermi e rimanere in ascolto.
All’altezza dell’Alpe Thoules trovo un bivio. Tengo la destra seguendo la chiara segnaletica.
Da subito, inizio ad incontrare le prime sculture che renderanno la salita verso il Rifugio una sorta di caccia al tesoro, molte sono nascoste tra alberi e cespugli e bisogna aguzzare la vista. Non vi dico lo spavento quando persa tra i miei pensieri ad ammirare il panorama del vallone sottostante mi sono accorta di questa presenza. Ho letteralmente urlato per poi rendermi conto di quanto fossi stata ridicola.
Le statue rappresentano animali della montagna, personaggi e scene di vita alpestre. Sono fatte talmente bene che spesso sono nel dubbio se siano statue o animali e personaggi in carne ed ossa.
Raggiunto il limitare del bosco inizia l’unico tratto davvero faticoso di questa escursione. Il grosso del dislivello è tutto concentrato in pochi metri e si sente. Per fortuna la presenza delle stature in legno è aumentata in proporzione alla pendenza e con questa scusa mi concedo numerose pause.
L’ultimo tratto di questa salita sembra non finire mai ma finalmente raggiungo la poderale e posso tirare il fiato. Da questo punto fino al rifugio la strada, ampia e carrozzabile, diventa molto piacevole e la sua pendenza è trascurabile. Ad accompagnare la salita si trovano le statue più belle di tutta la collezione. Ancora una volta in alcuni momenti ero in dubbio se non si trattasse di persone vere e proprie.
Piano piano inizia ad apparire la sagoma del Rifugio Fallère, sotto la cima dell’omonimo Monte.
L’obiettivo di questa escursione era proprio raggiungerne la vetta, ma il tempo è molto instabile e tira un forte vento anche se le previsioni non mettono pioggia. Non sono ancora sicura ci siano le condizioni ideali per proseguire ma deciderò sul momento.
Una particolarità, poco prima del Rifugio si trova la rievocazione storica di uno scontro tra i salassi, valorosi abitanti della Valle d’Aosta, e i soldati romani.
A questa altezza guardatevi bene intorno, troverete espressa tutta l’ironia del bravissimo scultore.
Ancora due importanti tornanti ed ecco il Rifugio, un grosso cane San Bernardo mi da il benvenuto.
Seguendo la segnaletica proseguo per il Lago Fallère, distante circa 45 minuti dal Rifugio. Il sentiero verso il Lago non presenta nessuna difficoltà, se non un breve tratto su pietraia dove prestare un poco più di attenzione; è prevalentemente pianeggiate ad eccezione di alcuni brevi tratti.
A poca distanza dal Rifugio, vicino al laghetto delle Rane, si trova un altarino con bandierine tibetane. Se amate meditare o prendervi qualche momento di raccoglimento questo è un altro punto molto suggestivo, anche se tira sempre tantissimo vento.
Appena prima del Lago Fallère, un sentiero sulla sinistra indicato da una freccia gialla e segnavia n.8 indicata la direzione per raggiungere la Cima del Monte Fallère. Il cielo si è liberato dalle nuvole ma tira un vento così forte che salire a 3.000 metri e camminare sul crinale non mi sembra un’idea geniale.
Mi dirigo verso in Lago alla ricerca di un angolino riparato dove fare una pausa.
Lo trovo oltre il lago, sul percorso che conduce al Rifugio Chaligne. Dovete sapere che i due Rifugi rientrano nel Tour du Mont Fallère, un percorso escursionistico ad anello che circonda la catena montuosa del Mont Fallère.
Il ritorno avviene sullo stesso sentiero dell’andata ma questa volta una tappa al Rifugio per una buona fetta di torta è d’obbligo.
TABELLA RIASSUNTIVA
- Partenza da Vetan: quota 1.800 mt
- Tappa intermedia: Rifugio Fallère quota 2.385 mt
- Arrivo: Lago Fallère quota 2.415 mt
- Dislivello complessivo: 615 mt
- Tempo salita: 2 ore e 30 minuti
- Totale Km: 16,5