GTE – Terza Tappa – da Procchio a Poggio
- Settembre 12, 2024
- by
- Maria Paola Salvanelli
Al mio risveglio piove, me la prendo con calma, nella speranza di partire evitando una doccia gratuita.
Oggi sarebbe stata la giornata dedicata alla salita a Monte Capanne (1.019 m), la vetta più alta dell’Isola d’Elba.
Come funziona la salita a Monte Capanne
Si percorre la terza tappa della GTE, verso Filicaie ci si congiunge alla quarta tappa, la GTE Nord che scende verso Poggio. Si procede sulla GTE Nord fino al bivio con il sentiero 101, che è l’unico sentiero che permette di salire al Capanne senza attrezzatura da ferrata. Per salire e scendere dal Monte Capanne avrei utilizzato il sentiero 101. Poi, dopo aver percorso un altro pezzetto della GTE Nord, mi sarei ricongiunta con il sentiero 101 che da Marciana sale verso il Capanne. Sarei scesa fino al Santuario di San Cerbone, e da qui avrei preso il sentiero 105 che mi avrebbe riportato alla provinciale per Poggio. Questa era l’idea, che purtroppo non ho potuto realizzare causa meteo.
La pioggia ha ritardato oltre misura la mia partenza. Alle 11.11 raggiungo l’imbocco del sentiero dove parte la terza tappa de la GTE. Dicono che i numeri doppi portano fortuna ed hanno un significato ben preciso. Spero sia ben augurale visto che la mattinata è partita in sordina.
Il sentiero si inerpica verso Monte Castello (226 m) ed essendo appena piovuto devo fare attenzione a non scivolare. Oggi è tutto lasciato all’improvvisazione ma va bene così, anche questo è il cammino. È bene ricordarlo, il cammino è la metafora della vita. Quante volte le cose non vanno come le avevamo pianificate e dobbiamo riprogrammarle in corso d’opera. Così è il cammino ed è un ottimo allenamento mentale che ci aiuterà ad agire allo stesso modo anche nella vita di tutti i giorni, senza rimanere troppo attaccati alle aspettative inziali e rimanere aperti a quello che arriva.
Salendo si apre un bel panorama su Marina di Campo, con una piccola pista di atterraggio.
Il meteo si mantiene sempre instabile.
Dopo una salita abbastanza impegnativa, percorro un tratto pianeggiante all’interno di una fitta vegetazione, i cui alberi creano una sorta di galleria, sembra proprio di entrare in un tunnel formato dai rami degli alberi. Quasi come se gli alberi, in una giornata come oggi, volessero proteggermi.
Esco dal fitto della vegetazione. Mi trovo davanti la Pimpinella Farm, una piccola azienda turistica. Ad intuito vado verso sinistra anche se le indicazioni in questo tratto non sono ben visibili. Procedo su un’ampia strada sterrata, percorribile anche in auto.
Prossima tappa Monte Perone (630 m). Proseguo su una comoda strada dal fondo sabbioso ma compatto che ogni tanto regala suggestivi affacci su Marina di Campo. Sono presenti diversi cipressi e piante di bambù, alberi che ancora non avevo incontrato. Un tratto di strada piacevole e comoda, defaticante.
Nel mentre si è alzato il famoso vento che il meteo aveva preannunciato. Sulle isole il vento è qualcosa che spazza via tutto, all’Elba non fa eccezione.
Raggiungo la biforcazione tra il Monte Perone e il sentiero per Sant’Ilario. Tengo la destra e proseguo sulla GTE.
Il sentiero si sviluppa in salita, al termine dalla quale trovo delle assi in legno che facilitano l’ultimo strappo prima di intersecare una forestale. La situazione meteo è nettamente peggiorata. Il cielo è grigio, il mare color topo, i contorni dell’isola sfumati, sembra li abbiano lavati con la candeggina. Se non fosse per la vegetazione che mi circonda potrei pensare di essermi svegliata in un film in bianco e nero. Come sempre, c’è quello che c’è. Bene ma non benissimo.
Attenzione: in questo tratto è facile sbagliare il sentiero. Dopo avere imboccato la forestale, procedo per circa 200 metri e trovo sulla sinistra il tracciato che si inerpica nel bosco. Le indicazioni sono chiare ma se procedete spediti e magari con lo sguardo basso causa pioggia (come è successo a me) è facile non vederlo.
Sul Monte Perone, devo mettermi delle pietre in tasca per non volare via. Tra i rami degli alberi si intravede un bello scorcio di Marina di Campo e Portoferraio ma c’è troppo vento. Scappo via subito. Sulla vetta si erge una grossa antenna e un piccolo osservatorio.
Ho impiegato 3 ore per raggiungere il Monte Perone, tra pioggia, vento e strade imboccate per errore. Credo sia comunque un tempo corretto.
Scendendo dal Monte Perone trovo una piacevole area di sosta/pic nic, attrezzata con panche e tavoli in legno. Attraverso la provinciale e imbocco la forestale davanti a me, mi immetto nel bosco dove un cartello annuncia l’inizio del tratto denominato “Santuario delle farfalle”, un’importante area di riproduzione, ma oggi non ne vedrò nemmeno una, continua a piovere e tira un forte vento. Ci sono diversi pannelli esplicativi con le differenti specie di farfalle che è possibile ammirare sull’Isola.
Uscita dal bosco si apre un bel terrazzino panoramico su Marciana Marina e Poggio, che sembrano non essere troppo distanti ma, con il senno di poi, posso confermare che è solo un effetto ottico. Sarebbe un bellissimo punto panoramico ma oggi l’unica cosa ben visibile sono i cespugli verdi davanti a me, tutto il resto è avvolto nella foschia, nella nebbia, la visibilità è davvero ridotta.
Attraverso una zona con grossi massi di granito e cespugli che immagino in primavera siano carichi di fiori. Davanti a me si eleva il Monte Capanne, avvolto da nubi grigie. Questo è un tratto bellissimo, nonostante il meteo.
Raggiungo l’imbocco del sentiero 100, che si stacca sulla sinistra e che porta a Monte Capanne. Attenzione, è classificato come EEA. Trattasi di una ferrata che richiede la specifica attrezzatura, come spiegato da un pannello. Io procedo diritto, su la GTE.
E per non farmi mancare nulla devo ora attraversare una bella pietraia che con la pioggia è diventata molto scivolosa. Bisogna prestare la massima attenzione. Vedo volteggiare sopra la mia testa un piccolo rapace che sembra volermi rassicurare. Potrebbe essere un gheppio.
A quota 833 m trovo la famosa biforcazione. Qua la GTE si divide tra ramo Nord e ramo Sud. Se ancora non avevate deciso cosa fare giunti a questo punto dovete prendere una direzione: nord o sud? Io già avevo scelto, andrò a Nord, me lo aspetto più selvaggio e selvatico, esattamente come piace a me.
Trovo un’altra pietraia. Da qui ha ufficialmente inizio la 4 tappa della GTE.
Ecco un’altra biforcazione importante. Monte Capanne 40 minute tramite sentiero 101, GTE Nord/Poggio 1 h e 30 minuti. Avendo rinunciato al Capanne procedo in discesa seguendo la GTE.
Quella di oggi doveva essere una tappa breve, in realtà si sta rivelando una giornata molto più lunga e impegnativa del previsto. La pioggia mi ha rallentato. Questa è una tappa sicuramente più tecnica delle precedenti, molto bella e varia, in condizioni di tempo stabile credo sarebbe stata esaltante.
Inizia un sali-scendi su roccette, devo prestare la massima attenzione perché ha smesso di piovere ma è ancora tutto bagnato. Questo pezzo è super panoramico. Da un lato Marciana e Marciana Marina dall’altro lato Poggio.
Sono ad un nuovo bivio: a destra il sentiero 105 scende verso Poggio in 50 minuti, a sinistra prosegue il GTE Nord verso Patresi (7 h e 20 m) domani sarà lunghetta!
Il sentiero 105 che percorro ora per raggiungere Poggio è quello che domattina ripercorrerò a salire.
La visuale sopra Poggio è bellissima, ci si arriva quasi volando. Con Marciana sembra formare un unico paese, in realtà Marciana dista 4 km da Poggio.
A Poggio la ricettività è limitata, in alternativa si può scendere fino a Marciana o Marciana Marina, a piedi o in bus.
Lungo il sentiero 105 incontro antichi insediamenti di pastori come il caprile di Montecristo, un recinto in sasso dalla forma irregolare che veniva usato per radunare e mungere le capre.
Poggio è un antico e romantico borgo medioevale, molto caratteristico. I vicoli girano su sé stessi come il guscio di una chiocciola e regalano scorci molto fotogenici.
Si conclude la terza tappa della GTE, sicuramente la più varia ed impegnativa, peccato non averla potuta assaporare appieno.
Riassumendo
- Partenza: Procchio
- Arrivo: Poggio
- Lunghezza: circa 12 km
- Dislivello: quota massima 920 metri (1.019 metri includendo il Monte Capanne)
- Tempo medio di percorrenza: 6 h (calcolate 2 ore in più se salite al Monte Capanne)
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