Val d’Ayas – Laghi di Frudière, alla ricerca di nuove prospettive
- Luglio 10, 2022
- by
- Maria Paola Salvanelli
Oggi sono diretta ai laghi di Frudière, un classicone della Val d’Ayas, dove sono stata già ben 2 volte ma sempre fermandomi al primo lago e mai con l’attenzione che dedico normalmente ai sentieri quando so che diventeranno oggetto di un post dedicato.
Si sale verso la frazione di Graines (1.370 mt), dove è anche presente il castello omonimo che potrebbe diventare oggetto di visita alla fine della vostra escursione. Tenete presente che si tratta di rovine, quindi visitabili solo esternamente.
Superata la frazione di Graines, tutto dipende dalla vostra auto. Se è di quelle sportive o dall’assetto molto basso conviene parcheggiare e proseguire a piedi, anche se così facendo l’itinerario si allunga abbastanza.
Se invece avete un’auto normale o un pochino più alta (non necessariamente una 4×4) potete proseguire per la strada sterrata che prosegue dopo le ultime case. La presenza di buche e diversi dossi potrebbe inizialmente allarmarvi ma basta andare piano e non avrete problemi. Ci sono due parcheggi prima di incontrare il limite oltre il quale servono dei permessi speciali per poter transitare.
Sono parcheggi piccoli, lo spazio è per circa 4 -5 auto ma un posticino l’ho sempre trovato. In alternativa si può lasciare l’auto nelle varie rientranze della strada. Non sono molte ma qualcuna può risultare utile se i due parcheggi fossero pieni. Fate solo attenzione a non lasciare l’auto in un posto che potrebbe risultare di intralcio al passaggio di trattori.
Per iniziare a raccontavi questo itinerario prendo come riferimento l’ultima piazzola. Attraverso il ponticello in legno che attraversa il torrente Graines e imbocco la mulattiera che sale dolcemente tra bosco e pascoli.
Incontro subito i resti di un alpeggio ormai in disuso e passo oltre. Supero poi altri alpeggi ancora utilizzati: Charbonnière, Collet e Restol. Qui incontro un segnavia sulla destra che porta a Cleve di Moulaz, ma lo ignoro rimanendo sulla mulattiera.
Semplicemente si prosegue diritto lungo la strada per un bel pezzetto fino a raggiungere una sbarra. Ci sono alcuni cartelli recanti l’avviso di proprietà privata che vietano il passaggio. Non lasciatevi intimorire, è la strada giusta.
Dopo la sbarra abbandono la forestale che diventa appunto proprietà privata per imboccare il sentiero sulla sinistra e attraverso un nuovo ponticello di legno sul torrente di Graines. Qui trovo il primo cartello che indica Laghi di Frudiere.
Se fino ad ora la forestale mi ha fatto guadagnare quota in maniera molto dolce, il dislivello da ora fino ai laghi aumenta e la salita si fa più decisa ma niente di difficile.
Dal torrente al Laghi è indicata una percorrenza di 1 ora e 20 minuti.
Mi addentro nel vallone di Frudiere, fino a raggiungere l’alpe di Champ Charlec e quello di Frudiere leggermente più sopra.
Superato l’alpeggio di Frudiere si sale fino a raggiungere un dosso erboso per poi procedere in discesa per l’unico sentiero presente. Il sentiero scende ma riprenderà subito a salire. Dopo diversi sali e scendi nel bosco raggiungo un bivio, per i Laghi di Frudiere tengo la destra.
Costeggio per un breve tratto il torrente Graines. Trovo un ponticello in legno che sembra finire contro un enorme masso. Proseguo diritto. Userò il ponticello al ritorno ma di questo vi racconto dopo.
Il primo lago è ormai vicino. Procedo in salita tra sassi e radici. Questo è il pezzetto più faticoso anche se quello di oggi è un itinerario molto tranquillo e adatto a tutti.
Ecco raggiunto il Lago di Frudiere inferiore. Prima del lago vero e proprio trovate un piccolo specchio d’acqua, non lasciatevi ingannare, quello non è il lago. Proseguite oltre e lo trovate dopo un paio di metri.
In genere, quasi tutti gli escursionisti di fermano al primo lago. Le sue dolci sponde invitano a stendersi al sole e perchè no anche a concedersi un bel bagno rinfrescante. Siamo a quota 2.000 quindi non è un ‘impresa per tutti ma durante un’estate così calda vale la pena provare.
Anch’io ero solita arrivare fino a qua ma oggi proseguo verso il Lago di Frudière Superiore.
Costeggio parte del perimetro del lago, il sentiero che devo imboccare non è indicato da alcun segnavia ma è ben visibile.
Iniziando a salire la visuale abbraccia l’intero lago di Frudière inferiore e l’Alpe del Lago, un alpeggio in disuso leggermente sopra le sponde del lago stesso.
Continuo a salire. A breve avrò la possibilità di bere acqua fresca di sorgente!
Man a mano che salgo la vista e la prospettiva del lago cambia in continuazione e non riesco a limitarmi negli scatti, pur con la consapevolezza che non potrò pubblicare 50 foto dello stesso soggetto.
L’ultimo pezzetto tira un pochino ma la fatica è ripagata da un panorama spettacolare.
Arrivata al Lago Superiore di Frudière decido di proseguire per un sentierino che passa di fianco al lago, intravedo in lontananza una sorta di valico ed sono curiosa di vedere che panorama si vedesse da lassù. Non vi nego inoltre che sto cercando una prospettiva per fare una foto del lago dall’alto. Le foto dei laghi dalle loro sponde non mi hanno mai entusiasmato, cerco sempre un punto di ripresa più alto. Proseguo e mi ritrovo al Colle di Frudière 2.271 mt.
E’ stata una sorpresa, ammetto che questo giro non lo avevo minimamente preparato o studiato appunto perchè ne conoscevo già buona parte ma la mia anima esploratrice mi porta sempre un pò più in là del noto e scopro con gioia che con 1 ora e 45 minuti di camino potrei raggiungere Gressoney Saint Jean.
Questa cosa mi sembra fantastica, adoro l’idea di poter attraversare a piedi i diversi valloni che compongono la Valle d’Aosta e se non fossi partita in tarda mattinata avrei proseguito. Lo tengo a memento per un’altra volta, ci viene fuori un super giro!
Dopo gli ultimo scatti faccio ritorno al Lago di Frudiére inferiore utilizzando lo stesso percorso della salita.
Ho voluto sottolineare che la mia anima esploratrice mi porta a visionare sempre nuovi sentieri, motivo per cui per la via del ritorno decido di passare per un sentiero alternativo a quello della salita che mi dovrebbe permettere di chiudere una sorta di anello, arrivando a quel famoso ponticello citato durante l’itinerario di salita.
Questo sentiero passa dall’Alpe del Lago e poi scende per altri due alpeggi: Chastellet e Pichiou. Non ho idea di come sia e il fatto che la maggior parte delle persone scende sempre dal sentiero dell’andata dovrebbe insospettirmi ma oggi gioco davvero in casa e sono curiosa di vedere com’è. Incontro una coppia che sta valutando di fare il mio stesso giro ma nonostante li abbia incitati non devo essere stata abbastanza convincente perchè sono poi scesi dal sentiero dell’andata.
Dall’Alpe del Lago il sentiero non è molto visibile forse e poco battuto. Con il lago alle spalle mi dirigo a sinistra. Qui trovo alcune frecce gialle dipinte sui sassi. In questo momento sono un pò coperte dall’erba alta, non è facile identificare il tracciato da subito, ma poi si vede.
Capite ora la scelta del titolo. Oggi posso dire di aver perlustrato questa zona, che già conoscevo, da prospettive totalmente nuove.
La difficoltà più grossa nel percorrere questo sentiero è la caduta di alcuni alberi che bloccano il passaggio. Bisogna girarci attorno. Nulla di impossibile ma mi fa capire che forse questo versante del vallone è davvero poco frequentato.
Inoltre, all’altezza dell’alpeggio abbandonato di Pichiou mi ritrovo con ortiche fino alle ginocchia e serie difficoltà a capire dove passare.
Sono felicissima di aver testato questa via alternativa ma vi sconsiglio caldamente di seguire i miei passi. Credo sia un percorso utilizzato solo dai nostalgici o dagli intrepidi come me. Inoltre, ho allungato il rientro di parecchi km, non ho proprio fatto un anello piuttosto, ho piuttosto fatto un “orecchia” all’itinerario ufficiale, se cosi la possiamo definire.
Arrivo finalmente al ponticello in legno e mi re – immetto nel sentiero già percorso questa mattina fino all’auto.
Quello ai Laghi di Frudière è un itinerario per tutti che non presenta particolari difficolta, si sviluppa per circa 15 km anche se con il mio fuori traccia ne ho percorsi circa 20 km ma voi non lasciatevi condizionare 🙂
Un ultimo sguardo al Castello di Graines e faccio ritorno a casa.
4 Comments
Donato Arcaro
7th Gen 2023 - 10:47Posso usare la sua foto del Lago Frudière per il mio sito? Citando la fonte, naturalmente.
Maria Paola Salvanelli
9th Gen 2023 - 11:06Buongiorno Donato, con vero piacere! se le servisse una risoluzione maggiore o diversa me lo faccia sapere 🙂
Valeria
25th Lug 2023 - 10:38Buongiorno, io ho un bimbo di 7 anni che due anni fa ha camminato fino al lago blu. Volevo capire se può farcela e quanto tempo c i vuole circa, da dove si lascia la macchina al lago. Per poter organizzare la gita a dovere. Grazie molte!
Maria Paola Salvanelli
25th Lug 2023 - 11:14Buongiorno Valeria, dove parcheggiare è ben spiegato nell’articolo. Se ti rimangono dubbi scrivimi in privato. Si tratta di un’escursione semplice, ti direi di calcolare circa 2 ore da Graines al primo lago. Poi starà a voi decidere se salire anche al Lago Superiore, calcola un’altra oretta ma il dislivello qui è più marcato. Buona escursione.