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Valle d’Aosta: Valpelline, Rifugio Capanna Aosta

Mercoledi 15 giugno. Mi sto dirigendo verso il Rifugio Capanna Aosta (2.788 mt). Si tratta di una escursione abbastanza lunga, 22 km tra andata e ritorno ma con un dislivello contenuto (843 mt).

Il rifugio è ancora chiuso ma il mio obiettivo non è fermarmi a pranzo, né a pernottare, voglio solo darmi una meta finale. Sono salita quindi Valpelline ed ho lasciato l’auto nel parcheggio adiacente alla Diga di Place Moulin (1.945 mt), già punto di partenza di alcuni trekking effettuati l’anno scorso.

Se ve li siete persi ecco i link:

È stato proprio rientrando da una di queste escursioni che chiacchierando con un signore conosciuto sulla via del ritorno è venuto fuori il nome del Rifugio Capanna Aosta, e quindi oggi eccomi di nuovo in perlustrazione di questa zona.

Lascio l’auto nel parcheggio a pagamento (€ 3,50 per l’intera giornata) e mi metto in marcia seguendo la segnaletica. Il sentiero è il numero 10, il tempo stimato per raggiungere il Rifugio è di 4 ore e 30 minuti ma con il senno di poi, vi assicuro che è decisamente troppo ottimistico. Il sentiero è classificato come EE (Escursionisti Esperti) e ve ne spiegherò presto il motivo.

Costeggio la diga di Place Moulin fino al Rifugio Prarayer (2.007 mt). Il primo tratto di questa escursione è una piacevole passeggiata lungo la poderale che porta al Rifugio e potrebbe già essere meta di una possibile gita giornaliera, quindi poco impegnativa, molto distensiva e molto panoramica. Lungo la diga si possono apprezzare scorci molto belli.

Rifugio Capanna AostaRifugio Capanna AostaOggi la giornata oggi non è particolarmente limpida, c’è un pò di foschia e nuvole, tuttavia appena esce appena raggio di sole le acque della diga di Place Moulin cambiano notevolmente, regalando dei bellissimi effetti cromatici. Ammetto che in questo primo tratto me la sto prendendo con calma, assaporando ogni dettaglio.

Rifugio Capanna AostaRifugio Capanna AostaMi stupisce e mi preoccupa vedere quanta poca acqua c’è nell’invaso della diga; sono evidenti gli effetti della poca pioggia e la quasi assenza di neve di questo inverno. Prevedo un’estate in cui l’emergenza acqua sarà all’ordine del giorno.

Quasi a contro bilanciare il basso livello di acqua nella diga, lungo la poderale trovo diverse cascatelle, i cui spruzzi mi regalano un momento di refrigerio. La giornata è molto calda, nonostante siamo ancora a metà giugno. Il rumore dell’acqua in questo primo tratto mi accompagna in maniera costante. Da entrambi i versanti trovo cascate di diversa portata che si riversano nella diga. Il rumore dell’acqua è un piacevolissimo sottofondo musicale.

Rifugio Capanna AostaIl rifugio Prarayer è già ben visibile sul fondo.

Attraverso il ponte in legno sul fiume d’Oren e raggiungo la graziosa Cappella di San Bernardo.

Rifugio Capanna AostaRifugio Capanna AostaPoco oltre posso ammirare un bellissimo Rascard, una tipica casa del XVII secolo ed importante testimonianza del patrimonio storico artistico della zona.

Rifugio Capanna AostaRifugio Capanna AostaDopo il Rascard trovo un bivio. Il sentiero che piega a sinistra sale verso il Rifugio Nacamuli (2.818 mt), procedo quindi diritto, ovvero tenendo la destra. Supero l’alpeggio La Lè (1.998 mt).

Rifugio Capanna AostaSalgo sul piccolo costone erboso alla destra dell’alpeggio, da cui si ha una bellissima vista sul vallone che si apre davanti a me.

Rifugio Capanna AostaRifugio Capanna AostaSupero l’alpeggio e mi fermo al Rifugio Prarayer per una breve pausa caffè. Sta aprendo la cucina e si inizia a sentire un invitante profumo di polenta, brasato e spezzatino. Ammetto che per un attimo ho vacillato, ma alla fine il richiamo della cima ha avuto il sopravvento sulla tavola.

Il sentiero 10 prosegue esattamente dietro il Rifugio Prarayer.

Fino ad ora ho camminando in semi piano e non ho incontrato nessuna difficoltà se non la totale assenza di segnale che sarà una costante di tutta la giornata. Il sentiero si addentra sempre di più in questo vallone al momento molto verde, pieno di fiori profumatissimi, con le montagne e i ghiacciai (o quel poco che rimane di essi) che fanno da sfondo. Una cartolina.

Rifugio Capanna AostaRaggiungo il ponte che passa sul torrente Buthier. Un cartello indica 2 ore e mezza al Rifugio Aosta. Qualcosa non torna perché ho impiegato 15 minuti a raggiungere il ponte dal Rifugio Prarayer e dal Rifugio un altro cartello indicata 3 ore 30 minuti. Poco importa, impiegherò il tempo che serve.

Rifugio Capanna AostaDopo il ponte il sentiero inizia a salire con più decisione. È un tripudio di fiori profumatissimi.

Rifugio Capanna AostaRifugio Capanna AostaRifugio Capanna AostaRifugio Capanna Aosta

Raggiungo un secondo ponticello che permette di attraversare il torrente Gorghe. Questo è un tratto del percorso super suggestivo. bellissimo, sempre tutto ben indicato. Intercetto il sentiero numero 11 che ignoro.

Rifugio Capanna AostaRifugio Capanna AostaEntro ora in un bosco con larici secolari. Pensate che questo larice ha più di 500 anni, una altezza di 23,5 metri e un diametro di 525 centimetri. Sono numeri importanti che forse alla semplice osservazione non si riuscirebbero ad apprezzare.

Rifugio Capanna AostaRifugio Capanna Aosta

Attraversato questo bosco di piante monumentali inizia un traversone a mezza costa, in leggera salita che si addentra sempre più dentro al vallone. Il meteo sta velocemente peggiorando. Sono previste piogge verso le 16,00, orario in cui dovrei essere ampiamente sulla via del ritorno.

Ho decisamente guadagnato quota e lo si nota dalla vegetazione, superato il bosco monumentale, gli abeti ed i larici iniziano ad essere radi.

Rifugio Capanna AostaLa pioggia arriva in anticipo, e mi sorprende senza nessun tipo di avvertimento. In genere i temporali sono anticipati da qualche goccia d’acqua lieve che permette di mettersi al riparo o indossare l’impermeabile. Questa è una pioggia improvvisa, come se avessero aperto un rubinetto su in cielo e alla massima potenza.

Rifugio Capanna AostaSono molto in dubbio sul da farsi ma ho la netta sensazione che sarà uno scroscio passeggero. Sto percorrendo un sentiero che mi permette di avanzare in sicurezza. Provo a continuare lungo questo sentiero che ora costeggia il letto del torrente Buthier. Come avevo ipotizzato la pioggia dura solo una ventina di minuti, poi esce di nuovo il sole.

Mi addentro sempre di più nella lunga e selvaggia comba Tsa de Tsan.

Rifugio Capanna AostaRifugio Capanna AostaIl percorso è ben segnalato e il dislivello fino ad ora molto contenuto. Mi aspetto un bello strappo nella parte finale, in prossimità del Rifugio Aosta.

Davanti a me si erge magnifico ghiacciaio di Tsa de Tsan da cui nasce il Buthier. Purtroppo, si percepisce come nel tempo si sia ritirato, come tutti gli altri ghiacciai della valle.

Rifugio Capanna AostaRifugio Capanna AostaSono praticamente arrivata in fondo al vallone; guadagno quota con un sentierino che dal pianoro sale a zig zag, l’ambiente si fa via via più sassoso, anche se c’è ancora vegetazione. Numerosi i cespugli di rododendro, ancora non in fiore.

Avvisto da lontano un gruppo di camosci e stambecchi. Sono tentata di avvicinarmi per fare qualche scatto ma non sono nel Parco del Gran Paradiso, dove gli animali sono più abituati alla presenza umana. Qui scapperebbero subito, sarei di disturbo a loro e non otterrei niente. Rinuncio e proseguo per la mia strada.

Rifugio Capanna Aosta

Si inizia ad intravedere il Rifugio, abbarbicato sul versante opposto. Vedo un ponticello che mi permetterà di spostarmi sull’altro versante del fiume. Sono le 14,00 e metto in conto dover di camminare almeno ancora ancora un’oretta. Qualcosa mi dice che l’ultimo pezzo sarà bello tosto ed impervio.

Rifugio Capanna AostaAttraverso nuovamente il torrente Buthier tramite ponticello in legno. Un cartello indica 40 minuti all’arrivo.

Rifugio Capanna AostaRifugio Capanna AostaMi addentro ora in un terreno morenico. Ci sono alcune frecce gialle ed ometti che mi suggeriscono la direzione da tenere.

Rifugio Capanna AostaLa vegetazione lussureggiante di questa mattina è sparita, ora ci sono solo pietre. Il Rifugio Aosta sorge a 2.780 metri, è curioso notare come in poco tempo il paesaggio cambia drasticamente.

La salita per il costone di detriti morenici mi mette a dura prova. Ad ogni passo sento il terreno sgretolarsi sotto ai miei piedi. Una sensazione bruttissima. Metto via i bastoncini che in questo momento mi sono solo di impiccio e cerco di avanzare semi accovacciata aiutandomi anche con le mani. Ad un certo punto non vedo più né frecce ne omini. La direzione è corretta, di questo ne sono sicura ma inizio a pensare a come farò al scendere da qui al ritorno. Questo pensiero mi paralizza. faccio mente locale. Si sta nuovamente rannuvolando, il cellulare non ha campo da questa mattina, sanno dove ero diretta ma se dovessi scivolare non potrei avvisare nessuno. Spingo sempre per andare avanti, alle volte anche esagerando l’intensità e la lunghezza delle mie uscite, oggi no. Oggi sento che mi devo fermare. Non mi sento sicura. La montagna ti mette di fronte a certi limiti che non vano mai superati.  Va bene così. Sono felicissima di essere potuta arrivare fino qua solo quando un’ora fa temevo di dovere fare dietro front per via del temporale.

Rifugio Capanna AostaRifugio Capanna AostaAvrei potuto spolierare in apertura che non avrei mai raggiunto il Rifugio ma forse non mia avreste letto fino a qua 🙂

Parlando successivamente con diverse persone ho scoperto che non sono l’unica che non ha raggiunto il Rifugio al primo tentativo. L’ultimo pezzo mette a dura prova.

Ho scoperto inoltre che ci sono due possibilità per salire/scendere: questa che vi ho appena descritto è il sentiero attualmente ufficiale, in alternativa superato il ponte invece si arrampicarsi sulla morena si può piegare a sinistra e raggiungere il Rifugio utilizzando la vecchia via, attrezzata con corde fisse, pioli e scalini metallici. Attenzione però, questo tratto non viene né controllato nè viene fatta manutenzione alcuna. Altri ancora suggeriscono di utilizzarlo per la discesa ma consapevoli del fatto che alcuni gradini sono piegate e alcune catene non ci sono più e quelle rimaste potrebbero non essere più tanto stabili.

Sia come sia, alle volte non è fondamentale arrivare a tutti i costi ma l’esperienza che si vive lungo il cammino e di questa giornata non posso che ritenermi pienamente soddisfatta.

Al Rifugio salirò un’altra volta.

Rientro al parcheggio utilizzando lo stesso sentiero dell’andata e posso ora godermi il bellissimo vallone che all’andata ho percorso a testa bassa e sotto una pioggia scrosciante.

Rifugio Capanna Aosta

6 Comments

  1. Valeria

    6th Ago 2023 - 19:20

    Ciao, ho apprezzato tantissimo questa descrizione perché ti capisco molto, e vedo nel tuo “lasciar perdere per una volta” la saggezza di chi conosce la montagna ed ha rispetto per la natura e per sé stessa… Complimenti, e grazie per i tuoi articoli che mi sono spesso stati utili!! 🤗

    • Maria Paola Salvanelli

      7th Ago 2023 - 8:17

      Ciao Valeria, grazie a te per “passeggiare” nel mio blog e per il tuo commento. La montagna è anche e soprattutto questo, capire quando si può andare avanti e quando è bene fermarsi. Buone escursioni!

  2. Sergio

    10th Set 2023 - 22:47

    Ciao, io e mia moglie due anni fa abbiamo fatto esattamente come te, all’inizio della morena dietro front!

    • Maria Paola Salvanelli

      24th Set 2023 - 9:36

      ciao Sergio, il tuo messaggio mi consola. Non sai quanto mi è dispiaciuto fare dietro fornt, con il Rifugio ormai in vista. Ma quella morena è tremenda.

  3. Roberto

    15th Mar 2024 - 23:59

    Una bellissima descrizione che invoglia sicuramente ad andarci…probabilmente è da farsi in due giorni fermandosi per la notte al rifugio

    • Maria Paola Salvanelli

      18th Mar 2024 - 15:04

      ciao Roberto, in effetti dormire in Rifugio non è mai una scelta sbagliata. Oltre ad essere sempre molto suggestivo ti permette di assaporare tutto con più calma.
      Mi hai fornito un buono spunto, grazie!

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