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Valle d’Aosta – Anello dei Laghi del Parco Naturale del Mont Avic

9,00 -18,00 + 2 ore di straordinario.

Nel raccontarvi della mia ultima uscita mi sono divertita a paragonare il tempo impiegato per completare il giro ad una tipica giornata lavorativa. Oggi non solo ho camminato per 8 ore filate, ma ho fatto anche degli straordinari, inserendo un extra al giro che avevo inizialmente ipotizzato.

Ma andiamo con ordine. Mi dirigo verso Champocher dove, sempre in auto, seguo le indicazioni per Dondena. Troverete lungo la strada un piccolo parcheggio al lato dei cartelli che indicano l’imbocco del sentiero per il Rifugio Barbustel. Oggi è sabato e al mio arrivo, nonostante non fossero nemmeno le 9,00 trovo già tutto pieno. Proseguo e parcheggio un po’ più avanti lungo la strada.

La prima tappa del tour dei Laghi del Parco Naturale del Monte Avic è il Lago Muffè ( 2080 mt)

Sentiero nr. 10

Parco Naturale del Monte AvicParco Naturale del Monte AvicParco Naturale del Monte AvicLa segnaletica indica un’ora, io stranamente impiego 40 minuti. Dico stranamente perché in genere scattando tante foto da condividere sul post tendo ad impiegare sempre un po’ di più di quanto indicato ma questo margine a mio favore verrà ampiamente speso una volta raggiunto il lago per riprenderlo da più angolazioni. Il meteo oggi non è dei più stabili anche se non sembra prevista pioggia e le nuvole basse che avvolgono il lago creano una atmosfera ovattata e molto suggestiva.

Parco Naturale del Monte AvicNel Rifugio adagiato sulle sponte del lago sono già operativi in cucina, proviene un invitante profumino di polenta ma è ancora troppo presto.

Parco Naturale del Monte AvicRiprendo la salita in direzione del Rifugio Barbustel, il sentiero è sempre il numero 10 e la segnaletica indica un’altra ora di cammino. Nel frattempo, il sentiero si è animato parecchio, oggi è sabato e questa è un’escursione molto gettonata.

Parco Naturale del Monte AvicPoco prima di del Rifugio Barbustel, non è indicato ma ben evidente, c’è un’altura da cui si gode di una bella visuale del Lago Vallette, che costeggerò al ritorno.

Parco Naturale del Monte AvicLa maggior parte degli escursionisti vedo che si ferma al Rifugio Barbustel (2.200 mt), il tempo è peggiorato e scappa qualche goccia.

Parco Naturale del Monte AvicIo approfitto per proseguire il giro e allungare il passo, nella speranza di godermi il sentiero in solitaria e cosi effettivamente sarà. Punto ad arrivare al Gran Lac (2.492 mt) ma impiegherò molto più di 1 ora e 20, il tempo indicato mi sembra un po’ troppo ottimistico anche senza pause fotografiche che comunque non mi nego e saranno parecchie.

Le foto non rendono giustizia alla meraviglia del vallone che sto per attraversare.

Imboccando il sentiero 5 C costeggio numerosi laghi, uno più bello dell’altro, complice qualche timido raggio di sole che ha finalmente deciso di fare capolino dalle nuvole che per oggi non hanno intenzione di abbandonare il cielo se non per qualche sporadico minuto.

Alla mia destra si estende il Lago Bianco, su cui si affaccia il Rifugio Barbustel.

Parco Naturale del Monte AvicParco Naturale del Monte AvicAlla mia sinistra inizio ad intravedere il Lago Nero, dal sentiero che continua a salire si ha una vista privilegiata, che permette di ammirarlo in tutta la sua estensione.

Parco Naturale del Monte Avic

Ma quello che mi affascina maggiormente, a dispetto del nome, è sicuramente il Lago Cornuto.

Parco Naturale del Monte AvicParco Naturale del Monte AvicDopo questo lago il sentiero diventa più faticoso ma la fatica verrà ampiamente ripagata alla vista di un vallone verde, selvaggio e incontaminato. Lo si attraversa in piano per poi imboccare un sentiero la cui pendenza diventa sempre più accentuata. Vi ricordo che il Gran Lago si trova a quota 2.492 mt mentre il Rifugio Barbustel a quota 2.200 metri. Un dislivello di circa 300 metri concentrati soprattutto in questa ultima parte.

Parco Naturale del Monte AvicParco Naturale del Monte AvicParco Naturale del Monte AvicParco Naturale del Monte AvicParco Naturale del Monte AvicPiù si sale più la vista dei laghi sottostanti diventa pazzesca. Come dicevo la giornata coperta non valorizza la bellezza del paesaggio. Per un attimo mi sembra quasi di non essere più in Italia ma in Canada, nella zona dei Grandi Laghi. Non ci sono stata personalmente ma è cosi che me la immagino.

Parco Naturale del Monte AvicMi fermo per sgranocchiare un po’ di sfrutta secca e mi preparo per lo sprint finale.

Raggiungo il Gran Lago non fermatevi ma proseguite sul sentiero che lo costeggia almeno fino a raggiungere la Foresteria Paolo Verthuy. Da qui si gode di una prospettiva molto più bella.

Parco Naturale del Monte AvicParco Naturale del Monte AvicParco Naturale del Monte AvicRingrazio un signore incontrato lungo la salita che mi ha suggerito di proseguire verso la “Puntina”, dicendomi che avrei impiegato un’oretta a salire e avrei potuto godere di una bellissima visuale sul Lago Gelato e se il cielo si fosse aperto anche sul Gran Combin. Se non fosse stato per lui forse sarei tornata subito indietro perdendomi la parte più bella del Gran Lago. Per questo lo ringrazio, per la parte successiva devo ancora decidere. Arrivata alla foresteria trovo due cartelli: Lac Gelè (2.599 mt) 1 ora e 30 minuti, sentiero 6 e Col Medzove (2613 mt) 20 minuti, sentiero 102.

Parco Naturale del Monte AvicConsulto la mappa che ho sul cellulare utilizzabile anche in assenza di copertura. Vedo che il sentiero verso il Lac Gelè passa per la Punta di Medzove (2.845 mt). Quale sentiero avrà voluto indicarmi il signore incontrato poco fa? Ora mi sorge un grande dubbio: “Aveva detto vai fino alla Puntina o vai fino al Colletto? ” controllo nuovamente la mappa, faccio due rapidi conti e mi convinco che mi avesse indirizzato verso Punta di Medzove. Certo sono altri 300 metri di dislivello ma perché non provare? È stata dura e più e più salendo nella testa mi rimbombava la domanda “ma perché lo fai?” perché tutte le volte arrivi dove ti eri prefissata di arrivare e invece di sederti e goderti semplicemente il panorama trovi sempre una nuova cima da raggiungere? Perché? Poi ogni tanto guardavo in basso e la risposta era tutta attorno a me. Per questo. Per godere di tanta bellezza.

Parco Naturale del Monte AvicMa è solo questo? Non credo. In noi amanti della montagna credo scatti qualche impulso atavico di conquista e superamento dei propri limiti. Un continuo spostare la bandierina dell’arrivo sempre un po’ più in là, sempre nei limiti e nel rispetto delle proprie condizioni fisiche, di quelle atmosferiche, ect… nel pieno rispetto di noi stessi e della montagna. Lascio questa domanda aperta, un po’ perché non ho ancora maturato una risposta soddisfacente un po’ perché mi piacerebbe leggere i vostri commenti se anche voi vi ritrovate in quanto sto descrivendo.

Arrivata in cresta il tempo lasciava solo spazio alla immaginazione, io vedevo solo nuvole e del Lac Gelè nemmeno la sagoma. Mi rendo conto che devo scendere e arrivata a questo punto non avrebbe avuto senso tornare subito indietro. Tanto vale arrivare fino in fondo. Mi conforta l’incontro con un altro escursionista che ci tiene a sottolineare che sono la seconda persona che incontra in questo tratto. Per forza, penso io…. “Chi me lo ha fatto fare” torna a rimbombarmi nella testa…

Parco Naturale del Monte AvicParco Naturale del Monte AvicScendo dalla cresta per avvicinarmi al famigerato Lac Gelé, che effettivamente è bello ghiacchiato!

Parco Naturale del Monte AvicScatto qualche foto a testimonianza del mio passaggio e poi risalgo la cresta della Punta di Medzove per fare ritorno al Gran Lago. Questa deviazione mi è costata sicuramente una gran fatica e in termini di tempo ho impiegato tra andare e tornare circa 2 ore e mezza. E tutt’ora mi rimane il dubbio che forse il suggerimento era di andare a Col di Medzove, non alla Punta. In questo caso la toponimia non mi è stata di aiuto. Una cosa è certa. Nel tempo impiegato per questo extra escursione il cielo si è rischiarato regalandomi durante la discesa verso il Rifugio Barbustel una vista che questa mattina sarebbe stata impensabile.

Parco Naturale del Monte AvicParco Naturale del Monte AvicParco Naturale del Monte AvicParco Naturale del Monte AvicRaggiungo il Barbustel utilizzando lo stesso sentiero dell’andata mentre per raggiungere il Lago Muffè compio un anello che costeggia il Lago Vallette (2.167 mt) e sale al Col de la Croix (2.287 mt) con l’omonimo lago. Questo ultimo pezzo di escursione regala scorci magnifici a coronamento di una giornata tosta ma che ricorderò a lungo.

Parco Naturale del Monte AvicParco Naturale del Monte AvicParco Naturale del Monte AvicParco Naturale del Monte AvicParco Naturale del Monte AvicParco Naturale del Monte AvicParco Naturale del Monte AvicParco Naturale del Monte AvicParco Naturale del Monte AvicDal Lago de la Croix si imbocca un evidente sentiero e sempre ben segnalato che scende in diagonale e si congiunge con il sentiero utilizzato questa mattina a salire. In poco meno di 20 minuti sono di nuovo sulle sponde del Lago Muffè. Nel frattempo, sono le 19,00 e mi torna alla mente l’odorino di polenta che mi aveva accolto questa mattina. Me lo sono ampiamente meritato e prima di fare ritorno all’auto riposo volentieri le gambe una mezz’oretta.

Parco Naturale del Monte AvicIl Bar Rifugio Lago Muffè è molto accogliete e la polenta concia deliziosa.

Ripenso alla giornata appena trascorsa e alla fine mi dico che va bene cosi, Puntina o Colletto che fosse. Sono esattamente le 20,00 quando raggiungo l’auto. Totale km percorsi 25 senza considerare i continui dislivelli in positivo e negativo. Sono stanca morta ma estremamente soddisfatta. Soprattutto per la deliziosa cena fuori programma.

2 Comments

  1. Danilo Bellazzi

    18th Feb 2024 - 21:30

    Splendido giro e grandissima “gitana”!!! Sei un’ ottima atleta, mi accontenterò del Lago Cornuto ma sarò anche io ultra-soddisfatto. Grazie per la relazione e ad maiora!!!!

    • Maria Paola Salvanelli

      19th Feb 2024 - 9:27

      Ciao Danilo, una buona tecnica è suddividere l’itinerario in tante tappe intermedie e darsi mini obiettivi. Vedrai che raggiunto il Lago Cornuto sarai cosi soddisfatto che avrai energia per proseguire un pezzettino in più rispetto a quanto ti eri prefissato. E al di là della meta ho imparato ad assaporare ogni singolo passo, già stare immersi una giornata nella natura è il miglior traguardo a cui poter aspirare. Il giorno dopo ti svegli con una luce diversa in viso. Buona escursione.

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