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Marrakech, cosa fare e cosa vedere in un giorno ( o qualcuno di più)

Marrakech, storica città imperiale del Marocco, è una destinazione affascinante, da vedere almeno una volta nella vita. È anche conosciuta come la citta rossa, per via delle alte mura color rosa-rosso che racchiudono l’antica Medina, viuzze labirintiche e caotiche che formano il cuore pulsante di Marrakech, dove vagare senza meta lasciandosi incantare da un’ atmosfera unica.

Marrakech è stata la tappa finale del nostro viaggio di 10 giorni in Marocco. Il programma prevedeva un soggiorno a Marrakech di solo una giornata, per alcuni può essere più che sufficiente, per altri troppo poco. Marrakech è una città dal fascino disarmante ma vi sembrerà di essere in un frullatore.  Per fortuna non mancano angoli più appartati dove riprendere fiato, magari sorseggiando una tazza fumante di tè alla menta. Potrebbe essere anche solo la terrazza del vostro Riad, perché al di là della durata del vostro soggiorno, pernottare in un Riad a Marrakech è d’obbligo.

Anni fa ero stata a Marrakech durante un workshop fotografico e vi avevo trascorso 4 giorni pieni, avevo avuto modo di girarla in lungo e in largo e di spingermi anche nelle zone meno turistiche. Ne ero rimasta affascinata, tanto che non mi dispiaceva affatto l’idea di tornare. Questa volta il soggiorno sarebbe stato molto più breve ma avrei visto alcune attrazioni che la scorsa volta avevo tralasciato, proprio perché mi ero concentrata sui luoghi meno frequentati e più autentici.

Qui di seguito vi elenco l’itinerario e i luoghi visitati nell’arco di una sola giornata ma sappiate che Marrakech si presta benissimo a soggiorni anche più lunghi, magari il classico week end lungo spezza inverno.  A voi la scelta.

Come altre città marocchine, anche Marrakech è divisa in città vecchia e città nuova. Due anime estremamente diverse di uno stesso luogo, da sperimentare entrambe. La maggior parte delle attrazioni più gettonate le trovate all’interno delle mura che circondano tutta la medina, per questo anche con solo una giornata a disposizione riuscirete ad avere una panoramica della città abbastanza completa.

  • Palazzo El Bahia

El Bahia in arabo significa “splendente” e questa straordinaria opera architettonica è effettivamente un capolavoro. 150 stanze decorate da mosaici colorati, porte di legno arabeggianti finemente intarsiate, pavimenti in marmo e diversi cortili e giardini interni. Si estende su una superficie di ben 8 ettari, ma solo una piccola parte del palazzo è aperta al pubblico mentre le aree private sono ad uso esclusivo della famiglia reale. Il costo di ingresso è 10 dirham, circa 1 euro.

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  • Tombe Saadiane

Queste tombe riccamente decorate fatte costruire verso il 1557 dal Sultano Ahmad al-Mansūr per ospitare i corpi dei sovrani, dei guerrieri ma anche dei servi appartenenti alla dinastia Saadiana. All’interno di questo giardino troverete un centinaio di tombe disposte secondo una logica ben precisa che rispettava l’importanza del ruolo ricoperto dal defunto. Si visita questo luogo principalmente per la sala delle 12 colonne, il mausoleo principale dove riposano il sultano Ahmad al-Mansur e i membri più stretti della sua famiglia. La sala è sorprendente, realizzata interamente con marmo di carrara il cui bianco riflette l’oro del soffitto a volta. Non si può accedere a questa sala, è consentito solo affacciarsi e dopo una lunga coda avrete giusto il tempo di scattare un paio di foto. Il costo di ingresso è 10 dirham, circa 1 euro. Non aspettatevi chissachè ma visto il ridotto costo di ingresso vale la pena una breve deviazione.

Marrakech, Tombe SaadianeMarrakech, Tombe Saadiane

  • Moschea Koutubia

Anche se la moschea non si può visitare all’interno, in quanto l’ingresso è consentito solo ai musulmani, è una tappa obbligata. Meravigliosa di giorno, ancora più suggestiva di notte quando è illuminata. Il suo minareto alto 77 metri è un utile punto di riferimento per non perdersi. La sua struttura ha ispirato la Giralda di Siviglia e la Torre di Hassan a Rabat. Sulla Giralda posso confermare, sulla torre di Hassan mi fido della guida. Se il vostro Riad si trova nelle vicinanze probabilmente ne avrete registrato la presenza prima ancora di averla individuata; il muezzin richiama i fedeli alla preghiera 5 volte al giorno e se durante la giornata il frastuono di una città come Marrakech potrebbe avervi distratto, sicuramente ricorderete quello che all’alba ha interrotto i vostri sogni.

Moschea Koutubia

  • Medina

La vera anima di Marrakech, un intricato labirinto di strade e vicoli dove vagare senza meta, semplicemente lasciandosi trasportare dalle sensazioni del momento.  Forse molti di voi saranno tentati di scappare a gambe levate già dopo 10 minuti ma portate pazienza e vivete l’esperienza senza irrigidirvi troppo. Lo so, le foto che spopolano su instagram non hanno nulla a che vedere con quello che i vostri occhi stanno registrando in questo momento. Lo sporco, i forti odori delle spezie misto alla puzza della immondizia ed al gas di scarico dei motorini che sbucano da ogni angolo, il frastuono incessante dei clacson e le grida dei venditori che cercano di attirare in tutti i modi la vostra attenzione, per non parlare di guide o pseudo tali che vorranno a tutti costi sapere da dove venite, come vi chiamate e proveranno a vendervi la qualunque.  C’è chi ci arriva preparato chi viene colto di sorpresa ma in entrambi i casi verrete messi a dura prova. Ma questo è anche il bello di Marrakech e ne costituisce la sua unicità. E se proprio non ce la fate più salite su una delle terrazze dei bar della Medina, potrete godere di quel trambusto a debita distanza sorseggiando un distensivo tè alla menta. Dalle terrazze in genere si riescono a scattare anche fotografie con una prospettiva interessante e soprattutto potrete scattare indisturbati. A Marrakech fare foto è una vera e propria sfida e non parlo di ritratti, per cui è sempre bene chiedere il permesso al diretto interessato, in ogni parte del mondo vi troviate. Anche fare foto a della semplice merce esposta può alle volte diventare difficoltoso e potrebbero chiedervi dei soldi. Personalmente non approvo l’idea di dover pagare per fare una foto e in più di una occasione sono stata tentata di riportare la reflex in Riad. È bene partire consapevoli di questa cosa o potreste rimanerci davvero male, soprattutto per l’arroganza con cui vi tratteranno.

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  • Souk di Marrakech

Souk significa mercato ma dimenticate qualsiasi tipo di mercato abbiate frequentato fino ad ora. Quello di Marrakech è diventato un mercato costruito ad uso e consumo dei turisti ma è talmente unico nel suo genere che è d’obbligo trascorrerci qualche ora. All’interno della medina i souk sono suddivisi in base alle merci che espongono: spezie colorate, lampade, gioielli, candele profumate, stoffe, pellame e altri articoli di artigianato. Qui troverete di tutto. Vedere gli artigiani al lavoro è affascinante o meglio sarebbe affascinate se ve lo permettessero. In tempo zero verrete abbordati per sapere se volete informazioni, se volete acquistare qualcosa e di fronte alla vostra anche minima esitazione riusciranno a trascinarvi nel negozio del fratello per poi passare a quello del cugino e non vorrete non visitare quello dello zio, potrebbe offendersi! È il loro modo di fare, inutile ribellarsi o mostrarsi irritati. Ci rimettereste solo voi. Provate piuttosto ad abbozzare un sorriso e con fermezza declinare qualsiasi offerta vi sia stata fatta, tirando dritto per la vostra strada. Dopo 2 metri dovrete ricominciare da capo ma è l’unico modo per uscirne vivi e godersi l’esperienza.  All’inizio è devastante ma già dopo un paio d’ore lo troverete quasi normale. E se volete acquistare qualcosa non accettate il primo prezzo che vi verrà comunicato ma trattate, trattate e trattate. L’arte della contrattazione fa parte della cultura marocchina, ve ne ho già parlato nel primo post sul Marocco.

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  • Jemaa el-Fna

Piazza simbolo di Marrakech, dal nome impronunciabile ma lascerà un ricordo indelebile nella vostra memoria. Ci transiterete sicuramente più volte all’interno di una stessa giornata e vi stupirete del suo carattere trasformista. Di giorno brulica letteralmente di incantatori di serpenti, tatuatrici di henné, ammaestratori di scimmie, cava-denti, cartomanti e troverete bancarelle di ogni tipo. Anche qui tenete a freno la macchina fotografica, per ogni click verrete tassati per non parlare di farsi fotografare con una scimmietta sulla spalla o un serpente attorcigliato attorno al collo.

Al calar del sole vengono allestiti un numero imprecisato di banchetti di street food che trasformano la piazza in un enorme ristorante a cielo aperto, dove avvolti dai fumi dei barbecue e dal forte profumo delle spezie potrete sperimentare una cena memorabile a stretto contatto con la gente del posto. Le proposte dei vari stand sono più o meno tutte simili, scegliete quella che più vi ispira o dove c’è meno da attendere. Per godere al meglio dell’atmosfera magica che si respira al tramonto salite sulle terrazze panoramiche di uno dei diversi bar che si affacciano sulla piazza. Rimarrete estasiati di fronte la frenesia della piazza che si cambia d’abito mentre il cielo si accende di rosa e arancione. La vista migliore è quella che offre Le Gran Balcon du Café Glacier. Ovviamente la consumazione è obbligatoria ma potrete rimanere tutto il tempo che vorrete. Proprio per la sua unicità piazza Jemaa el-Fna è stata dichiarata patrimonio dell’umanità dall’UNESCO.

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  • Jardin Majorelle

Una villa in stile liberty di proprietà dell’artista francese Jacques Majorelle che si trasferì a Marrakech nel 1919 affascinato dalla luce e dai colori di questa città. Nel 1924 costruì il suo Atelier oggi sede del Museo di Arte islamica e il giardino botanico con pergole e fontane, ispirato ai giardini islamici. Alla morte di Majorelle il giardino rimase aperto al pubblico ma soggetto a vandalismo e degrado finchè Yves Saint Laurent e il compagno Pierre Bergé durante un viaggio a Marrakech scoprirono il giardino e ne rimasero incantati. Lo acquistarono e si trasferirono a vivere nella casa dell’artista, iniziando nel 1980 un importante lavoro di restauro, sempre nel rispetto dello stile del suo ideatore, quindi prediligendo cactus e piante esotiche e rare. Quello che più colpisce di questo luogo è il colore con la netta predominanza del giallo acceso e del blu, la cui tonalità è ormai universalmente conosciuta come blu majorelle. Per Yves Saint Laurent questo giardino era una tale fonte di ispirazione, che diede precise istruzione di disperdere le proprie ceneri all’interno dell’orto botanico. La prima volta che visitai questo luogo mi sembrava di essere entrata in un’oasi di pace, lontano dal trambusto della medina. Era Aprile, forse un periodo meno turistico e probabilmente ci ero venuta la mattina. Questa volta era fine Settembre, siamo ancora nel pieno della stagione turistica e siamo venute nel pomeriggio ma non avrei mai pensato di trovato una schiera così imbarazzante di turisti. In certi punti per farsi un selfi bloccavano fin il passaggio. Li ho odiati tutti, nessuno escluso. Il luogo merita, solo vi auguro di avere la possibilità di godervelo in pace.

Il costo di ingresso è di 50 dirham, 70 se volete visitare anche il Museo Berbero che fa parte del complesso.  I giardini Majorelle si trovano nella parte nuova di Marrakech, a circa 20 minuti di cammino dalla piazza Jemaa el-Fna. Se decidete di andare in taxi, ricordatevi di contrattare e pattuire il prezzo prima di salire.

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Queste sono le tappe che siamo riuscite ad includere in una ricca ed intensa giornata.

Per completezza di informazioni vi segnalo alcune zone che avevo visitato la volta precedente e, se il vostro soggiorno è più lungo del mio, potete (anzi dovete) prenderle in considerazione.

  • Palais el Badi

El Badi in arabo significa “incomparabile” e cosi deve essere stato nel XVI secolo. Una costruzione di oltre 360 stanze e appartamenti privati voluta dal re Saadiane Ahmad al-Mansur e ispirata all’Alhambra di Granada ma di cui non rimane praticamente nulla. Venne distrutto dal sultano Alawita Moulay Ismail che ne utilizzò il marmo ed i ricchi materiali (oro, turchese e cristallo) per decorare il suo palazzo a Meknes. Di questa imponete struttura oggi rimane un enorme cortile decorato ad una altrettanto enorme piscina. In un padiglione restaurato è possibile osservare il Minbar (pulpito) della Koutoubia, esposto al suo interno. Il costo di ingresso è 10 dirham, circa 1 euro.

  • Jardins de la Ménara

Oltre 100 ettari circondati da olivi e palme e caratterizzati da un enorme piscina decorativa. È il luogo prediletto dai locali per una passeggiata o per trascorrere qualche ora di relax verso fine giornata. La catena dei monti Atlas all’orizzonte crea un’atmosfera ancora più suggestiva.

  • Concerie

Situate nel nord-est della medina, sono meno famose di quelle di Fes ma se il vostro viaggio si limita a Marrakech sono da vedere. Potrete osservare come il pellame utilizzato per la produzione di borse, cuscini e abiti viene trattato secondo metodi tradizionali. L’odore acre esalato dai vasconi è molto pungente, per alcuni potrebbe risultare insopportabile. Un buon accorgimento è strofinarsi un rametto di menta sotto al naso. La zona delle concerie è povera e un po’ degradata, consiglio di visitarla affidandosi ad una guida.

  • Madrasa di Ben Youssef

La Madrasa di Ben Youssef è la scuola coranica più grande di tutto il Marocco. Composta da 130 stanze, giardini e cortili che in passato arrivavano ad accogliere fino a 900 studenti. L’ingresso costa 20 dirham, al cambio poco meno di 2 euro.

  • Hammam

L’Hamman è una consuetudine molto radicata nella tradizione musulmana e sicuramente è una esperienza da fare durante un viaggio in Marocco. Ci sono numerosi stabilimenti pubblici, frequentati dalla gente del posto ma prima di avventurarvi vi consiglio di leggere bene in rete come si articola questo rituale di purificazione, potrebbe non essere esattamente come ve lo aspettate. Per un esperienza più “soft” potete rivolgervi agli Hamman privati, verrete comunque scartavetrati senza pietà ma almeno sarete nelle mani di personale qualificato.

DOVE DORMIRE

Sicuramente in un Riad, le tipiche case marocchine a forma quadrata che si sviluppano in verticale. In genere hanno un patio a cielo aperto adornato di fontana, piante di ogni tipo e cuscini colorati. Si trovano in stradine secondarie esclusivamente pedonali, motivo per cui all’interno dei Riad, il caos e il trambusto della medina spariscono come per incanto; sarà la vostra isola felice dove fare ritorno quando i suoni e gli odori di Marrakech vi avranno shakerato a dovere.  Io ho soggiornato presso il Riad Azcona.

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