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Azzorre, cosa fare e cosa vedere sull’Isola di Pico

Pico è la seconda isola più grande per estensione dell’arcipelago delle Azzorre e tenuto conto che il percorso turistico più battuto percorre solo metà isola, anche avendo poco tempo a disposizione è possibile visitare i principali centri di interesse. Esplorare l’isola di Pico in giornata è quindi fattibile ma è fondamentale noleggiare una macchina per spostarsi in autonomia e, se come noi viaggiate in alta stagione, è caldamente consigliabile prenotare la vettura con largo anticipo prima della partenza. Ancora una volta abbiamo utilizzando il sito rentalcars, il costo per una giornata è stato pari a € 140, caro ma una spesa necessaria.

Raggiungiamo Pico in traghetto, con una traversata di poco meno di mezz’ora. Pico è ben collegata a Faial con diverse partenza giornaliere, noi abbiamo optato per il traghetto che salpa da Faial alle delle 9,00 della mattina. C’era un collegamento anche prima ma siamo pur sempre in vacanza!

Pico, Azzorre

Pico è soprannominata l’ isola montagna per la presenza del Pico, il vulcano che raggiunge i 2.351 metri di altitudine e che sovrasta l’intera isola. Va da sé che una delle attività principali a Pico è proprio l’ascesa del vulcano e per degli amanti del trekking come noi l’occasione era ghiotta ma dopo avere letto in rete le esperienze di altri viaggiatori e, tenuto comunque conto del poco tempo a disposizione, abbiamo rinunciato ma vi confesso un po’ a malincuore. Questo trekking non è dei più semplici e avremmo dovuto organizzarci diversamente, ipotizzando di dormire sull’isola almeno una notte.

La salita in cima al Pico è solo una delle possibili attività che offre l’isola di Pico. Vediamo quindi cosa potete fare a Pico se come noi decidete di NON scalare il Pico.

Una volta giunti al piccolo porto di Maddalena, principale attracco di tutti i traghetti provenienti da Faial, raggiungiamo gli uffici della Europcar per recuperare la nostra auto. Gli uffici sono a 2 minuti a piedi dal porto.

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Cartina alla mano visitiamo da subito i vigneti che dal 2004 sono stati dichiarati Patrimonio dell’Unesco e rappresentano un altro valido motivo, oltre al Pico, per cui l’isola è cosi famosa. Il clima caldo e secco e il terreno di origine vulcanica ricco in minerali hanno favorito la coltivazione e produzione del “verdelho” un vino secco, leggero e dal sapore fruttato. Un vino molto pregiato un tempo ampiamente esportato in Europa e in America. I vigneti hanno conferito al paesaggio un aspetto davvero particolare, grazie ad un mosaico di muretti a secco in pietra scura che proteggono le vigne dal vento e dalle acque del mare.

Pico, AzzorrePico, AzzorrePico, AzzorrePico, Azzorre

Ci spostiamo ora verso il piccolo centro abitato di Lajes dove, l’attrazione principale è il Museo dei Balenieri (Museu dos Baleiroos).  Oggi la caccia alle balene è vietata e ci fa orrore anche solo pensare che un tempo fosse giustificata ma è stato per un lungo periodo la maggior fonte di sostentamento degli abitanti dell’isola e in questo piccolo ma interessante museo potrete capire meglio la dura vita dei balenieri e ripercorrere le principali tappe che hanno contraddistinto questa attività.

Pico, Azzorre

Proprio a Lajes a fine Agosto si celebra tutt’ora la semana dos baleiroos, una ricorrenza molto sentita a cui non potremo prendere parte ma assistiamo alla preparazione di questa festa imminente.  Stand gastronomici, concerti e altre manifestazioni animeranno per una settimana intera questa località.

A Lajes trovate anche diversi centri che organizzano escursioni in barca per ammirare delfini e, quando è periodo, balene. Visto il poco tempo a disposizione rimandiamo questa attività a quando saremo a Sao Miguel.

Pico, AzzorrePico, AzzorreDopo Lajes ci dirigiamo verso il centro dell’isola, più precisamente facciamo tappa al Lagoa do Capitão

Un piccolo specchio d’acqua ai piedi del vulcano Pico dove al nostro arrivo una mandria di mucche cercava refrigerio. Il lago si raggiunge comodamente percorrendo la ER3, fino ad imboccare una stradina secondaria ma ben segnalata. Arrivati al lago potete lasciare l’auto nel comodo e ampio parcheggio e con una breve passeggiata sulla collina che sovrasta il Lago potrete ammirare un incantevole vista sulla costa nord dell’isola e su Sao Jorge. Complice il meteo favorevole che abbiamo incontrato ho amato questo angolino bucolico, da cui si gode di una magnifica vista sulla cima del pico. Se equipaggiati potete gustarvi un tranquillo pic nic immensi della natura.

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Puntiamo ora sulla cittadina di Sao Jorge, ma la vera meta saranno le piscine naturali di San Antonio, un posto strepitoso. Se andate a Pico vi consiglio di trascorrerci almeno un paio d’ore, ne uscirete rigenerati, con il caldo che fa queste acque vi rimettono al mondo.

Pico, AzzorrePico, Azzorre

Si conclude qua la nostra escursione all’isola di Pico.

Riconsegnando l’auto mi imbatto in questi splendidi murales che non potevo non immortalare.

Pico, AzzorrePico, Azzorre

Un ultimo giro per il piccolo porticciolo della Madalena e ci imbarchiamo per fare ritorno all’isola di Faial.

Pico, AzzorrePico, Azzorre

Volendo si poteva includere anche la visita a la Gruta das Torres, un grande tunnel lavico lungo circa 5 km impreziosito da vari tipi di stalattiti e stalagmiti. L’ingresso è a pagamento e le visite possono essere solo guidate, vanno quindi prenotate con anticipo. Io non amo particolarmente calarmi nelle viscere della terra, preferisco le attività in superficie ma se voi al contrario vi sentite degli speleologi mancati può essere un’attività divertente.

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