Trekking in Liguria – Traversata Varigotti/Noli lungo il Sentiero del Pellegrino
- Dicembre 12, 2017
- by
- Maria Paola Salvanelli
Il Ponte dell’8 Dicembre è una boccata d’ossigeno all’interno di un mese sempre stressante e frenetico, a tratti decisamente isterico! La neve ha iniziato ad imbiancare le cime anche a bassa quota e il richiamo della montagna e delle ciaspole inizia a farsi sentire ma decido per il momento di metterlo a tacere. È qualche mese che non torno in Liguria e quello per la Liguria è più che un richiamo, è profondo amore. Mi piace definirlo come un ritorno a casa. “Casa” non è dove si è nati e cresciuti ma quel posto che ti fa stare bene e di cui senti la nostalgia dopo un assenza prolungata. Per molti casa coincide con il luogo dell’infanzia, quel luogo dove appunto si è nati e cresciuti. Io sono un po’ fatta a modo mio e non sono mai stata particolarmente attaccata alle mie radici, anzi per il mio paese d’origine non ho mai nutrito particolare simpatia, la Liguria invece ha sempre suscitato in me un fascino unico tanto da ribattezzarla il mio luogo del cuore. Questa lunga digressione per parlarvi di un Trekking che ho effettuato in una zona della Liguria che per questioni logistiche e di tempo in genere non sono solita frequentare, la Riviera di Ponente. Grazie ad un week end lungo ho potuto sperimentare un giro che avevo da tanto in agenda, la traversata Varigotti – Noli, meglio conosciuto come il Sentiero del Pellegrino, una bellissima passeggiata tra il verde dell’entroterra e il blu del mare.
Raggiungiamo Varigotti, graziosa frazione di Finale Ligure tramite l’autostrada A1, uscita Spotorno. Attraversiamo l’abitato di Noli e proseguendo per la Via Aurelia, raggiungiamo Via Strada Vecchia, poco dopo la Galleria di Punta Crena, dove si trova l’imbocco del nostro sentiero. Essendo bassa stagione riusciamo a parcheggiare senza problemi, in alternativa dovete tentare la sorte lungo le stradine che fiancheggiano l’Aurelia.
L’inizio del sentiero è ben segnalato, non vi potete sbagliare.
Non lasciatevi scoraggiare dalla salita, è impegnativa perché le gambe sono ancora fredde ma potete riprendere fiato gustandovi il bel panorama che si apre mano a mano che si sale in quota.
Dopo circa 15 minuti vi troverete ad un bivio, sulla destra il sentiero conduce alla Chiesa di San Lorenzo, un’abbazia benedettina fondata intorno al XIII secolo, merita una piccola deviazione.
Nuovamente sul sentiero principale, continuiamo a salire fino ad imbatterci nel variopinto muretto realizzato da Giuseppe Cerisola, un noto personaggio della zona che ha trascorso parte della sua vita in Australia, prima come prigioniero degli inglesi durante la seconda guerra mondiale poi come bracciante nelle fattorie. Tornato a Varigotti negli anni ‘70 costruisce accanto all’ orto che coltivava un memoriale in ricordo di tutte persone salvate durante i suoi viaggi in mare.
Fermatevi a scattare qualche foto perchè merita.
Riprendiamo a salire e non senza fatica, è Dicembre ma si suda come in piena estate. Mano a mano che avanzo tolgo tutti gli strati che mi proteggevano alla partenza, ora del tutto superflui. Rimango in mezze maniche e braghette corte, in barba al piumino, sciarpa e berretto che a casa diventano la mia uniforme da Novembre fino ad Aprile inoltrato.
Dopo esserci inoltrato in una pineta, proseguiamo tra sali e scendi a mezzacosta.
Il sentiero è ben segnalato e sbagliare direzione è piuttosto improbabile, nel dubbio e in mancanza di cartelli voi seguite la X rossa.
Quello a cui invece bisogna prestare la massima attenzione sono le numerose mountain bike che dovrebbero dare la precedenza agli escursionisti ma alla fine avviene sempre l’esatto contrario e se non state attenti rischiate di venire falciati. Non trovo molto corretto aver permesso che il sentiero sia percorribile anche dai ciclisti ma forse solo perchè io non amo la bici e quindi sono di parte.
Un evidente traccia a destra porta ad un eccezionale punto panoramico a picco sul mare.
Lo sforzo della salita è ampiamente ripagato, siamo nel punto più suggestivo di tutta la Riviera di Ponente. Ai nostri piedi si può ammirare la falesia di Punta Crena e la bellissima spiaggia dei Saraceni, che visiteremo al ritorno prima di partire.
Torniamo sul percorso principale, superiamo il bivio della “Passeggiata Dantesca” e in breve raggiungiamo la storica Torre delle Streghe, risalente al XVI secolo, eretta da Noli a tutela dei confini con Varigotti.
Si attraversa poi una zona boscosa di pini e lecci, per confluire sull’ampia carrabile che collega “località semaforo” con l’altopiano delle Maine. A questo punto il segnavia cambia, diventando un pallino rosso, proseguiamo per il sentiero n.1, il Sentiero del Pellegrino. Siamo a Monte Capo di Noli (276metri), la punta più alta dell’escursione odierna e dove sorge una stazione dei Carabinieri. Il percorso scende ora con larghi tornanti ed ampie vedute sul golfo di Genova e La Spezia.
Ad un certo punto, sulla vostra destra trovate una deviazione per la Grotta dei Briganti, forse il fiore all’ occhiello di questo trekking. Il tratto che conduce alla grotta è molto scosceso ma nulla di infattibile, prestate solo attenzione a non scivolare. Dinnanzi la grotta l’effetto sorpresa è garantito, vi troverete affacciati ad una vera e propria finestra sul mare. Si tratta di un atrio generato dalla lenta erosione del mare milioni di anni fa, quando le terre oggi emerse si trovavano al di sotto del livello del mare. Intravediamo una calda luce che ci preannuncia essere arrivati, sembra quasi che all’ interno della grotta abbiano acceso una candela.
Ovviamente è un effetto ottico provocato dalla luce del sole che si riflette sulla roccia. È possibile accedere alla grotta attraverso uno stretto cunicolo situato di fianco alla cavità più grossa. Attenti alla testa e non fidatevi troppo del corrimano messo a protezione, è parecchio instabile. Leggenda narra che la grotta avesse accolto un gruppo di contrabbandieri che qui nascondevano la loro merce. Da qui il sopranome con cui è nota ai locali, Antro dei Falsari. Se siete stati previdenti vi consiglio di fermarvi qui a gustarvi il vostro pranzo al sacco, sarete protetti dal sole e dal vento. Noi a questo giro siamo sguarniti e non ci resta che tornare sul sentiero principale e proseguire la lenta discesa verso l’abitato di Noli.
Seminascosti dalla vegetazione, incontriamo ora i resti della chiesa di Santa Margherita, un Eremo a picco sul mare costruito dal Capitano De Albertis, intellettuale e viaggiatore alla fine del 1800.
Poco dopo la chiesa di Santa Margherita troviamo i resti dell’antico lazzareto risalente al 1250, sorto per il ricovero dei marinai colpiti da gravi malattie contagiose, affiancato dai ruderi della sottostante chiesa dedicata a S.Lazzaro.
La discesa prosegue tra fasce di coltivi abbandonati e belle villette fino a raggiungere Piazza Vivaldo, presso la vecchia sede vescovile.
Arrivati a Noli non ci resta che cercare un posticino dove sederci per il pranzo. Essendo bassa stagione, molti locali sono chiusi. Sul lungomare ci imbattiamo nel Ristorante Pizzeria Vittoria, da fuori ci ispira e visto l’orario entriamo senza indugi.
Se la stagione fosse quella giusta potete andare direttamente in spiaggia e magari concedervi anche un bagno rinfrescante.
Rientriamo a Noli con l’autobus di linea nr. 40, la cui frequenza è ogni mezz’ora. Se non siete riusciti a procurarvi il biglietto niente paura,è stato istituito un comodissimo sistema tramite cellulare che vi eviterà la noia di dover pagare un inutile sovrapprezzo per aver acquistato il biglietto a bordo ( € 1,70 anzichè € 3,80). Vi sconsiglio di fare ritorno lungo la statale, il marciapiede è inesistente per lunghi tratti e la strada molto trafficata, senza contare la presenza di curve e restringimenti della carreggiata.
Prima di fare ritorno all’ auto ci concediamo un giretto nel caratteristico e antico borgo saraceno, dopo aver attraversato la caratteristica Piazza Cappello da Prete raggiungiamo la lunga spiaggia e il molo. Il mare oggi ha un colore incredibile!
Ma la visita di Varigotti non può ritenersi conclusa senza prima passare da Baia dei Saraceni, dove al calar del sole ci soffermiamo ad osservare le silhouette dei pescatori e delle numerose canne da pesca posizionate tatticamente sull’ arenile in un’ attesa piena di speranze.
Informazioni Pratiche
- Partenza: Varigotti, Via Strada Vecchia
- Arrivo: Noli
- Dislivello: 270 m circa
- Tempo di percorrenza: 3 ore e mezzo /4 ore circa
- Segnavia: X rossa in salita – Sentiero N.1, del Pellegrino in discesa