Che bella cosa na jurnata ‘e sole… n’aria serena doppo na tempesta!
- Maggio 31, 2016
- by
- Maria Paola Salvanelli
Maggio è in genere il mese migliore per viaggiare, le giornate iniziano ad allungarsi e il sole è ancora piacevole e non troppo fastidioso. Viaggiando verso Sud poi, ci si può preoccupare di tante altre cose ma non del meteo. Purtroppo il mio soggiorno a Napoli è stato caratterizzato da una costante: la pioggia battente! Impermeabile ed ombrello spesso non erano sufficienti, ho per tanto dovuto rivedere l’itinerario che mi ero prefissata di ora in ora ma per fortuna sono riuscita a vedere quasi tutto!
Ecco la mia personale TOP TEN delle cose imperdibili.
Il tesoro comprende statue, candelabri e argenti vari, che i devoti hanno gelosamente protetto durante i numerosi saccheggi della città.
Diffidate da altre associazioni che vi propongono tour nel sottosuolo pubblicizzandosi come Napoli Sotterranea. Il percorso di Napoli Sotterranea Ufficiale parte SOLO da Piazza San Gaetano 68. Il costo del biglietto è di € 10 a testa. Nella stessa piazza troverete infatti anche l’ingresso alla Napoli Sotterata, che non ha nulla a che vedere con l’Organizzazione ufficiale, che è stata la prima a far conoscere al mondo le bellezze del sottosuolo partenopeo. La città sotterranea ha svolto nel tempo vari ruoli. In primis i cunicoli vennero scavati dai Greci quando iniziarono a estrarre il tufo dal sottosuolo per rafforzare le mura della città.
Successivamente, in epoca romana, questi passaggi sotterranei furono ampliati e adattati per raccogliere l’acqua piovana, realizzando così un acquedotto che servirà a portare acqua alle case napoletane.
Durante questa visita veniamo a conoscenza di uno dei personaggi più famosi del folklore napoletano: il “monaciello”, ovvero lo spirito che abitava le costruzioni di Napoli. Secondo la credenza popolare, se l’abitante della casa risultava simpatico al “monaciello”, questo poteva far trovare soldi nei cassetti o nelle giacche appese all’ingresso. Ma se per caso si offendeva lo spirito, dimostrando poca devozione, il “monaciello” si vendicava facendo sparire oggetti vari. Il mito del “monaciello” in realtà, è da ricondurre all’attività dei pozzari, uomini che vivevano nei sotterranei e che gestivano l’approvvigionamento dei pozzi. Si muovevano nelle gallerie con estrema agilità ed erano i padroni incontrastati del sottosuolo. A causa dell’altissimo tasso di umidità, erano costretti a lavorare con un mantello che coprisse anche il capo, dandogli l’aspetto di monaci francescani, da cui il soprannome di “monaciello”. I pozzari potevano accedere alle case dei cittadini direttamente dai pozzi e sfruttavano questa possibilità soprattutto quando le donne erano sole in casa. Senza eccessiva malizia, è facile immaginare che alcune visioni del “monaciello” da parte di mariti rientranti a casa, fossero ben più che reali
La famosa via dei Presepi una delle strade più celebri di Napoli. Una strada in cui anche nei mesi più caldi si può respirare l’atmosfera natalizia grazie ai bottegai che lavorano tutto l’anno per creare presepi di sughero e pastori di terracotta. Non ci sono solo figure canoniche ma anche statuine che raffigurano personaggi legati all’attualità, come politici o dello spettacolo. È proprio l’estro creativo dei maestri che ha reso così longeva quest’ arte per cui Napoli è famosa in tutto il mondo.

La strada che va dai Quartieri Spagnoli al quartiere di Forcella, tagliando in linea retta la città di Napoli. Il nome si comprende meglio salendo al Castel Sant’Elmo o alla Certosa di San Martino e osservano dall’alto come questa strada tagli in due il cuore della città. Quest’arteria ha origini antichissime, è infatti uno dei tre decumani in cui i romani organizzarono la costruzione della città. Lungo il percorso di Spaccanapoli incontrerete splendide chiese, famiglie che vivono nei bassi, artisti-artigiani e abusivi che vendono di tutto. Non stupitevi di nulla, è qui la vera essenza di Napoli.
5. Cappella di San Severo
Dove potrete ammirare il magnifico Cristo velato, un’opera talmente bella e affascinante che da sola vale il viaggio! Posta al centro della Cappella, il Cristo Velato di Giuseppe Sanmartino, cattura subito lo sguardo del visitatore. La particolarità è il velo che ricopre il corpo del Cristo morto, disteso su dei cuscini. Sul volto e sul corpo di Gesù si possono scorgere i segni delle torture che gli sono state inflitte: la ferita del costato, i piedi e le mani trapassati dai chiodi e i lineamenti provati dalla sofferenza.
Deplorevole il fatto che a fronte di un biglietto abbastanza costoso (€7 + € 4 di audio guida a testa) non si possano fare foto anche senza flash. Quelle che trovate qui sono state scaricate dalla web.
Il Vomero è il quartiere in cima alla collina che domina la città. Si tratta di un quartiere tranquillo, pulito e ordinato. Manca quella costante invasione dei marciapiedi, quel continuo frastuono dato dai clacson delle auto tipico del centro storico, sembra di essere altrove, mentre invece si è solo in uno dei quartieri della città. Con una passeggiata di circa 15 minuti raggiungiamo Castel San Elmo, una fortezza medievale sulla sommità dell’omonima collina, dove un tempo venivano rinchiusi i prigionieri politici.
Purtroppo il Vesuvio lo possiamo solo immaginare, totalmente nascosto da una fitta coltre di nubi. Almeno ha smesso di piovere e Napoli si mostra in tutta la sua stupenda esplosione di colori, vicoli, cielo, terra e mare. Il costo dell’ingresso e di € 5 e ne vale assolutamente la pena.
7. Piazza del Plebiscito e il lungomare
Simbolo del nuovo “Rinascimento napoletano”: liberata dalle auto è luogo di passeggio dei napoletani e dei turisti venuti ad ammirare la sua grandezza e i due gioielli: il neoclassico colonnato della chiesa di San Francesco di Paola e il Palazzo Reale. Purtroppo quest’ultimo è in restauro e la facciata è tutta coperta dalle impalcature.

Qui troverete la Napoli più vera e autentica, quella fatta di un vociferare (urla per lo più) che rende vive le strade, di panni appesi ad asciugarsi che fanno tanto colore in quei vicoli dove il sole non arriva, talmente sono stretti! Le origini di questi quartieri sono legate al periodo in cui dominarono gli spagnoli a Napoli, nacquero infatti con l’intento di trovare una sistemazione ai tanti militari presenti a quell’epoca in città. Fin dalle origini i Quartieri Spagnoli a Napoli furono un luogo malfamato e di perdizione, dove i soldati venivano a cercare i divertimenti e dove venivano compiuti molti delitti e soprusi.
Sicuramente oggi i Quartieri Spagnoli sono tutt’altra cosa, anche se è sempre meglio stare attenti e prendere qualche precauzione in più, al fine di non ritrovarsi nel mezzo di qualche spiacevole inconveniente (ma questo vale per tutte le grandi città)!9. Chiostro di Santa Chiara

La metro mi stupisce. Immaginavo di ritrovarmi in un luogo affollato in cui i piccoli ladruncoli colpiscono le proprie prede derubandole di tutto ciò che ritengono di valore. Niente di più lontano dalla realtà. La metropolitana di Napoli è spettacolare. Come avremo modo di testare nei prossimi giorni in ogni stazione sembra di essere in un museo di arte contemporanea. Idealmente il percorso può partire dalla nuova Stazione Garibaldi. Qui, l’urbanista francese Perrault ha progettato una stazione con scale mobili sospese in cui prevale il vetro e l’acciaio. Si giunge a Università, dove l’architetto egiziano Rashid si è ispirato ai linguaggi digitali con una straordinaria scultura chiamata “Sinapsi”. Dopo c’è Municipio e Toledo, considerata da molti la più bella stazione d’Europa. Con l’opera “Relative light” di Robert Wilson è illuminata da straordinari giochi di luce sulla gamma cromatica degli azzurri. Un percorso unico al mondo da ammirare con un semplice biglietto della metro. Il costo della corsa singola è di € 1, di €1,50 quello con validità 90 minuti.
11. La Pizza
È doveroso quindi aggiungere un punto alla mia TOP TEN.
Le mie aspettative sulla pizza non sono state deluse perché, la pizza a Napoli è veramente speciale. I napoletani dicono che è l’acqua di Napoli ad essere speciale e a rendere indimenticabili i gusti della pizza e del caffè. Non so quale sia il tocco magico ma funziona.
La vera pizza è fatta con pochi ingredienti, e rispetta leggi quasi divine. Acqua, farina, sale, e lievito per un impasto sottile dai bordi alti e saporiti. Nonostante le varianti, tutte rigorosamente ipercaloriche, la pizza originale è la “Margherita”, inventata dal pizzaiolo Raffaele Esposito in onore della Regina. Esposito la condì con pomodoro, mozzarella, olio e basilico, inventando uno dei piatti più buoni, patriottici e invidiati in tutto il mondo. A Napoli la pizza è ottima dappertutto: se volete cercare un posto dove si mangia male, non sarà facile trovarlo. Personalmente quella che ho preferito è stata la famosa Pizzeria da Michele, in Via Cesare Sersale, una traversa di Corso Umberto I.
Come di consueto, trovate il diario completo del mio viaggio sul sito di Turisti per caso al seguente link http://turistipercaso.it/napoli/75324/napoli-che-bella-cosa-na-jurnata-e-sole.html