Valle di Gressoney – Anello Staffal, Alta Luce , Gabiet, Staffal
- Settembre 10, 2022
- by
- Maria Paola Salvanelli
Siamo nella Valle di Gressoney.
L’Alta Luce (3.184 mt), noto anche come Hochlicht, è un fantastico belvedere sul ghiacciaio del Lys.
Si parte da Staffal (1.840m), il tempo indicativo per la salita è di circa 4 ore. Indubbiamente è un itinerario lungo con un dislivello in positivo molto importante (1.344mt) ma non presenta alcuna difficoltà tecnica, è infatti classificato come E (escursionistico).
Raggiungo Staffal e lascio l’auto nel grande parcheggio dove partono gli impianti di risalita per il Monte Rosa.
Con gli impianti alle mie spalle mi dirigo in direzione del fiume fino a trovare un ponticello. Non lo attraverso ma proprio in corrispondenza di esso, sulla destra, trovo tutta la cartellonistica che mi interessa per l’escursione di oggi.
Dal fondovalle imbocco il sentiero 7C. Il primo tratto combacia con il sentiero che conduce alle sorgenti del Lys e per questo motivo è abbastanza frequentato.
Salgo dolcemente in un ambiente per me nuovo, sono molto curiosa.
Superati gli alpeggi di Courtlis, il sentiero si immette in un bel bosco di larici, felci, rododendri e ginepri. I boschi della Valle di Gressoney nel mio immaginario sono abitati da elfi e fate. Non è la prima volta che provo questa sensazione.
Tratti lastricati si alternano a pezzi sterrati, tra i rami dei larici inizio ad intravedere il ghiacciaio del Monte Rosa, che è a dir poco spettacolare.
Costeggiando la sinistra orografica del torrente Lys, raggiungo un bivio. Procedendo diritto si prosegue verso le sorgenti del Lys, io tengo la destra.
Il sentiero sale con ampi tornanti, in breve raggiungo i resti dell’alpeggio di Salza Inferiore, quota 2.306 mt. Ho ancora un bel dislivello da macinare.
Ogni tanto mi fermo ad osservare il panorama che mi circonda e mangiare qualche mirtillo tardivo.
Dietro di me si eleva il Colle Bettaforca (2.672 mt) di cui si intravedono gli impianti.
Qualche centinaio di metri sopra l’alpeggio di Salza Inferiore trovo un bel balconcino panoramico. Ben visibile il sentiero che sale alle Sorgenti del Lys. La maggior parte delle persone che da fondovalle sono partite assieme a me stanno procedendo da quel lato ma c’è anche qualcuno che si sta avventurando nella mia direzione.
Il sentiero 7C è sempre ben segnalato, peccato che il Monte Rosa si stia coprendo ma sembrano nuvole passeggere. Per quando sarò in cima conto di avere una visuale più aperta.
Inizio a muovermi in un ambiente più roccioso. Sopra di me si erge la cima Alta Luce. Vedo la sagoma di 3 persone che stanno salendo. La cima è vicina ma allo stesso tempo ancora lontana. Stimo ci voglia ancora 1 ora e mezza buona.
Procedendo tra pendii alternati a falso piani raggiugo il Colle Salza (2.882 mt). Prestate attenzione al tratto roccioso poco prima del Colle, la pietra è per sua natura parecchio scivolosa, basta procedere a piccoli passi e aiutarsi con i bastoncini.
Raggiunto il Colle trovo un crocevia con diverse indicazioni.
Al mio arrivo, il Colle, è leggermente congestionato di persone. Per le foto di rito mi fermerò al ritorno ma per chiarezza espositiva ve le posto già da ora.
Prendo la traccia che sale alla mia sinistra, trovo dei bolli gialli su roccia. Sentiero 7C. Si sale da subito molto ripidi ma poi il sentiero si allarga e si addolcisce fino a raggiungere la vasta pietraia che ospita la campana di vetta.
Salendo in questo ultimo tratto continuo a incrociare persone che scendono. Ma quanti sono? Scambiando qualche parola con un’ altro escursionista mi dice che in vetta saranno stati 25.
Per fortuna al mio arrivo non c’è più nessuno. Questo è il bello di perdersi a fare tante foto. Si arriva sempre dopo gli altri ma il più delle volte ho il privilegio di godermi le cime in totale solitudine.
Effettivamente salendo il panorama che si apre alle mie spalle è superlativo e merita anche più di una sosta.
Dal Colle Salza si alza una cresta rocciosa che ricorda la pinna di uno squalo. Guadagnando quota inizia ad intraversi anche Gressoney, in fondo sulla destra. Alla mia sinistra spunta il Lago Gabiet e il Lago Blu.
Scendendo avrò modo di assaporare meglio questo spettacolo.
L’Alta Luce si erge su uno sperone che divide il ghiacciaio del Lys da quello del Garstelet.
Il panorama sui ghiacciai del Monte Rosa è superlativo; ben visibile su uno sperone di roccia il Rifugio Capanna Gnifetti (3.647 mt)
E ovviamente, una volta raggiunta la cima, vuoi non suonare la campana?
Per il ritorno potete utilizzare lo stesso itinerario della salita oppure compiere un entusiasmante giro ad anello.
Ancora una volta ho costruito questo itinerario sul momento 🙂
Dal Colle Salza seguo le indicazioni per Loc. Gabiet, sentiero 6A oppure 6B se volete includere anche il rifugio Orestes Hütte.
Sto scendendo per un vallone selvaggio e di una bellezza totalmente inaspettata.
Arrivo ad un nuovo crocevia. A sinistra si prosegue per il Rifugio Orestes Hütte, proseguendo diritto raggiungo invece un piccolo laghetto di cui non sono riuscita a trovare il nome ma che invita ad una piccola pausa ristorativa. Calcolate che da quando sono partita questa mattina non mi sono ancora fermata. In cima all’Alta Luce si era alzato un vento gelido ed ho conservato il panino del pranzo per un luogo dalla temperatura più piacevole. Questo angolino è l’ideale.
Costeggio il laghetto e proseguo sull’evidente traccia.
Ecco un nuovo bivio: tenendo la destra si raggiunge il Lago Verde-Blu e Punta Telcio (2.833 mt).
Il Lago Verde – Blu dista 30 minuti. Sono tentata ma desisto. Me lo tengo per una prossima escursione assieme a Punta Telcio.
Scendendo trovo una sorta di balconcino panoramico erboso da cui si gode una bellissima vista sul Rifugio Orestes Hütte e il Torrente Toss.
In alto e in lontananza, avvolto dalle nuvole, il Rifugio Mantova.
Ai miei piedi c’è una piccola diga di cui non riesco a reperire il nome. Davanti a me il Lago Gabiet, un colpo d’occhio meraviglioso.
Continuando a scendere raggiungo una zona più antropizzata. Supero l’Albergo Ristorante Ponte e in lontananza vedo il Rifugio Gabiet dalle caratteristiche persiane bianco/rosse.
Arrivati al Gabiet se la cabinovia è ancora funzionante potete utilizzarla, altrimenti il sentiero 7A vi riporterà a Staffal. Ovviamente io l’ho trovata già chiusa 🙂
È pur vero che se siete saliti fino all’Alta Luce non dovreste avere problemi ma segnalo che il primo pezzo di questo ultimo tratto è davvero poco piacevole, soprattutto dopo un giro così lungo. Oltre ad essere molto ripido, presenta gradoni alti ed irregolari. Insomma, a mio avviso non è il massimo e il mio consiglio è prendere la cabinovia, se ancora in funzione.
La cabinovia Staffal-Gabiet può ovviamente essere utilizzata anche per la salita, se volete ridurre il dislivello.
In questo caso potete raggiungere l’Alta Luce utilizzando i sentieri appena descritti.
Suggerimento: se vi piace l’idea di percorre l’anello completo seguite il senso di marcia che vi ho indicato, salirete con il Monte Rosa davanti a voi. Sarebbe un vero peccato dargli le spalle 😉
TABELLA RIASSUNTIVA
- Partenza da Staffal quota 1.830 mt
- Tappa intermedia Colle Salza 2.882 mt
- Tappa più elevata Alta Luce 3.184mt
- Dislivello complessivo 1.386 mt
- Tempo A/R 6 ore e 30 minuti, soste escluse
- Totale 20 km