VALLE D’AOSTA: Chamois, il Lago di Lod & il Santuario di Clavalité
- Settembre 22, 2017
- by
- Maria Paola Salvanelli
A Chamois ( 1.813 mt) potrete passeggiare in tutta tranquillità, senza preoccuparvi di usare le strisce pedonali per attraversate la strada: è infatti l’unico comune in Italia senza macchine. Gli abitanti di questo piccolo borgo alpino affacciato sul Cervino hanno scelto questa bizzarra forma di isolamento e sono raggiungibili solo attraverso la funivia che parte dall’abitato di Buisson, poco dopo Antey, in Valtournenche, dove potrete lasciare la vostra auto.
Un paesino dove vi sembrerà di tornare indietro nel tempo, nel silenzio più avvolgente e lontano dalle strade trafficate del mondo moderno. Inutile dire che Chamois è la base perfetta per una pausa rigenerante e per tante belle camminate.
Ci lasciamo la funivia e la chiesetta alla spalle e ci dirigiamo verso il “cuore” dell’abitato per dare uno sguardo più da vicino a queste casette di pietra che sembrano uscite da un presepe.
Ci procuriamo dei panini farciti per il nostro pranzo al sacco e ci incamminiamo verso il Lago di Lod, seguendo le chiare indicazioni poste lungo la stradina che attraversa il paese.
Il primo tratto è un po’ ripido, l’ideale per spezzare il fiato e risvegliare i muscoli.
Appena usciti dal paese troviamo un area attrezzata per pic nic e giochi per bambini, da cui si gode si una splendida vista su tutta la valle sottostante. Ma è presto per fermarsi, dopo tutto siamo appena partiti. Giusto il tempo di qualche scatto e ripartiamo.
Al bivio teniamo la sinistra, seguendo le indicazioni per il lago. In alternativa si può proseguire sulla poderale che sale più dolce e con ampi tornanti ma noi siamo ancora freschi e preferiamo proseguire sul sentiero più ripido.
Superiamo le ultime case e tra muretti a secco, prati e fioriture tardive raggiungiamo il suggestivo Lago di Lod a quota 2.016 mt.
Il lago è comodamente raggiungibile anche tramite seggiovia ma è una passeggiata piacevole che a mio avviso possono fare a piedi anche i più pigri. Noi siamo stati a metà settembre e la seggiovia era chiusa ma per me non sarebbe stata comunque un’ opzione. Se proprio non potete farne a meno vi invito a consultare la pagina del comune di Chamois per controllare gli orari di apertura.
Nei pressi del lago trovate alcuni bar, ristoranti e un area attrezzata per il pic-nic. Anche questi quando siamo stati noi erano chiusi, come sopra vi invito a verificare gli orari di apertura o partite muniti di pranzo al sacco se avete intenzione di non tornare subito a valle o proseguire oltre.
Dal lago si può salire fino alla Punta Falinère e raggiungere il Santuario di Clavalité ( 2.530 mt). Rispetto al primo tratto questa passeggiata richiede decisamente un poco di sforzo in più. Io ho avuto anche la pessima idea di inaugurare un nuovo paio di scarpe da trekking che mi hanno fatto invocare tutti i santi del paradiso, per dirla in modo fine. Un consiglio: mai usare per la prima volta delle scarpe nuove durante un trekking, per quanto facile sia il percorso o per quanto le scarpe vi possano sembrare comode. Le vesciche sono sempre in agguato e quando si manifestano è troppo tardi. Usatele prima a casa (volendo anche in casa), in modo che si adattino il più possibile alla forma del vostro piede.
Questo percorso fa parte di tracciato più ampio che attraversa in quota tutta la Valtournenche ed è conosciuto come la Grande balconata del Cervino.
Io per oggi mi accontento di raggiungere il Santuario di Clavalité, è un tratto estremamente panoramico ma richiede un minimo di esperienza. Più volte mi sono fermata dubitando di riuscire ad arrivare in cima ma non mi piace arrendermi ai primi ostacoli e seppur a fatica voglio conquistare la mia cima.
Dal Lago di Lod proseguiamo sul sentiero nr. 3 che con ampie diagonali risale il pendio e fiancheggia le piste da sci. Superiamo alcuni alpeggi e attraversiamo ampi pascoli, ancora animati dalla pregiata razza valdostana, sinonimo di fontina di qualità. A breve verranno riportate a valle in previsione dell’arrivo dell’ inverno.
Continuiamo a salire seguendo le frecce gialle poste su blocchi di pietra e sassi. Le indicazioni e il sentiero stesso non sono sempre ben visibili, non c’è rischio di perdersi, solo di fare più fatica tagliando per le piste da sci invece che proseguire sul sentiero vero e proprio.
La mulattiera prosegue sempre più ripida e richiede pertanto un minimo di allenamento ( oltre che scarpe ben collaudate). All’ improvviso il santuario inizia a fare capolino proprio sopra le nostre teste e basta a darci lo sprint finale per raggiungere la tanto agognata cima. Il Santuario di Clavalité è stato costruito nel 1970 ed è dedicato a San Domenico Savio.
Arrivo stremata ma la vista sul Cervino che si eleva in tutta la sua maestosità mi fa dimenticare all’ istante qualsiasi disagio. Fame, vesciche e stanchezza sono come dissolte ed ritrovo perfino la forza di saltare! Il panorama da qui è davvero stupendo!
La vista spazia dal Cervino al villaggio sottostante di Cheneil e sulla catena montuosa che incornicia il villaggio: il Monte Roisetta, il Grand Tournalin, le Grandes Murailles. Ora possiamo finalmente goderci il nostro pranzo al sacco e un attimo di riposo. E con un panorama cosi si fa presto a ricaricarsi.
Effettuiamo la discesa sullo stesso itinerario della salita, ma questa volta impieghiamo molto meno tempo.