Metti un week end a Torino – Itinerario del secondo giorno
- Marzo 15, 2017
- by
- Maria Paola Salvanelli
Non sono molto amante dei musei, a parte proprio gli imperdibili come il Museo Egizio ma devo ammettere che la Pinacoteca nella sua semplicità mi ha colpito. Progettata da Renzo Piano, che ha curato la riconversione di tutto l’edificio, si possono ammirare alcuni capolavori di Cannaletto, Modigliani, Casanova, Matisse.
Pochi quadri, ma sarei stata ore ad ammirarli. I dipinti di Venezia del Canaletto sembrano delle gigantografie da tanto sono perfetti, più li osservo più mi rivelano nuovi dettagli. Semplicemente stupendi!
Anche il giro sulla pista si è rivelato molto interessante. Un giro insolito ma lo consiglio.
La mattinata prosegue sempre verso il centro. Il programma iniziale prevedeva la Reggia di Venaria ma la giornata bigia e nebbiosa e il desiderio di dare la priorità ad alcune attrazione che non abbiamo fatto tempo a vedere il giorno precedente ci hanno fatto rivedere il programma.
Uno degli aspetti che preferisco del viaggio è la definizione del programma ma anche scombinarlo e rivederlo secondo gli umori del momento, perchè quando si vive da turisti si può sfruttare una libertà negata in una giornata normale, scandita da ritmi decisamente meno flessibili.
Sempre con la metro dalla fermata Lingotto raggiungiamo Porta Nuova, destinazione La Mole, simbolo indiscusso della città.
Se non fosse che ho una predilezione per vedere le città dall’altro la lunga coda avrebbe smorzato ogni mio entusiasmo. Mi rassegno e mi metto pazientemente in fila. Dopo un’ ora e mezza abbondante riusciamo finalmente a salire sull’ascensore panoramico che ci conduce alla cupola della Mole ed offre uno scenario unico sui tetti della città e nelle giornate limpide su tutto l’arco alpino circostante. Nonostante la nebbia si sia alzata, rivelando un bellissimo cielo terso, dovremo accontentarci della vista sui tetti.
Per motivi di sicurezza ma anche per lo spazio davvero limitato dell’ascensore è vietato introdurre zaini o borse ingombranti che potete lasciare gratuitamente al guardaroba.La vista a 167 metri di altezza spazia su tutta la città, ho la riprova di quanto già constatato ieri dal monte dei Cappuccini. A differenza di altre grosse città industriali, Torino non è caratterizzata da grossi grattacieli che ne deturpano lo skyline, che appare al contrario ordinato e “piatto”, dove piatto non va assolutamente inteso come una connotazione negativa, anzi rivela un paesaggio urbano insolito ma rilassante.
Un mix non facile da trovare e neppure così scontato.
Dopo la Mole, il passaggio è quasi obbligato, ci dirigiamo al Museo del cinema, ospitato proprio all’interno della Mole e di cui abbiamo già potuto sbirciare qualche dettaglio durante la salita sull’ascensore panoramico trasparente.
Ero molto curiosa anche se non sapevo bene cosa aspettarmi. Ne avevo sentito parlare con toni entusiastici ma sono sincera, non mi ha entusiasmato come pensavo.
Bella la location, è sicuramente un museo molto interattivo che vi farà ripercorrere la storia del cinema tra macchine ottiche, costumi, locandine e copioni dei grandi classici. Ma sarà stata la troppa gente, sarà che i musei dopo un pò mi mettono in confusione, sarà stata la voglia di vederlo in fretta per proseguire la visita della città, diciamo che non sono stata in grado di apprezzarlo fino in fondo.
Se avete intenzione di effettuare entrambe le visite vi conviene acquistare il biglietto combinato museo + ascensore a euro 12
Per ottimizzare i tempi ci fermiamo a pranzo da Eataly, all’interno del museo. Eataly (crasi di eat e Italy) è un azienda fondata da Oscar Farinetti, specializzata nella vendita di generi alimentari italiani di grande qualità e ormai presente sia in Italia che all’estero. Il primo punto vendita è stato aperto nel 2007 a Torino, a nord del complesso del Lingotto, proprio di fronte all’Hotel dove alloggiamo.
Come ieri, riprovo con il vitello tonnato ma niente da fare…..non è quello di Alba! la nostra vicina di tavolo nel sentire il mio commento scoppia a ridere e mi confida di avere avuto la stessa reazione. Meno male, spesso mi accusano di essere “noiosetta” ma la verità è che sono “obiettiva”. Per la cronaca il piatto è stato spazzolato con tanto di scarpetta, quindi tanto male non era, semplicemente quello di Alba rimane, al momento, insuperabile!Quando usciamo dal museo del cinema, si è ormai fatto tardi.Volevo vedere il duomo, la sacra sindone, Piazza della Consolata dove ho letto si trova lo storico caffè Confetteria al Bicerin, fondato nel 1793 e dove si dice sia nata la tipica bevanda piemontese.