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Metti un week end a Torino – Itinerario del secondo giorno

Come vi accennavo per una visita completa di Torino serve molto più di un week end, ma come si dice dalle mie parti “Putòst che gnenta l’è mei putòst” (piuttosto di niente è meglio piuttosto).
 
In dialetto rende di più ma forse non è comprensibile per tutti.
 
Quindi, come sempre abbiamo cercato di sfruttare al meglio il tempo a disposizione. Dopo un abbondante colazione nel nostro fantastico Hotel NH Tech scopriamo che in qualità di ospiti dell’Hotel abbiamo diritto ad una visita gratuita nella Pinacoteca Agnelli e la possibilità di visitare il circuito su cui venivano testate le auto FIAT che uscivano dalla fabbrica. Non era nei nostri programmi ma come rifiutare?!

Non sono molto amante dei musei, a parte proprio gli imperdibili come il Museo Egizio ma devo ammettere che la Pinacoteca nella sua semplicità mi ha colpito. Progettata da Renzo Piano, che ha curato la riconversione di tutto l’edificio, si possono ammirare alcuni capolavori di Cannaletto, Modigliani, Casanova, Matisse.

Pochi quadri, ma sarei stata ore ad ammirarli. I dipinti di Venezia del Canaletto sembrano delle gigantografie da tanto sono perfetti, più li osservo più mi rivelano nuovi dettagli. Semplicemente stupendi!

 

Anche il giro sulla pista si è rivelato molto interessante.  Un giro insolito ma lo consiglio.

La mattinata prosegue sempre verso il centro. Il programma iniziale prevedeva la Reggia di Venaria ma la giornata bigia e nebbiosa e il desiderio di dare la priorità ad alcune attrazione che non abbiamo fatto tempo a vedere il giorno precedente ci hanno fatto rivedere il programma.

Uno degli aspetti che preferisco del viaggio è la definizione del programma ma anche scombinarlo e rivederlo secondo gli umori del momento, perchè quando si vive da turisti si può sfruttare una libertà negata in una giornata normale, scandita da ritmi decisamente meno flessibili.

Sempre con la metro dalla fermata Lingotto raggiungiamo Porta Nuova, destinazione La Mole, simbolo indiscusso della città.

Se non fosse che ho una predilezione per vedere le città dall’altro la lunga coda avrebbe smorzato ogni mio entusiasmo. Mi rassegno e mi metto pazientemente in fila. Dopo un’ ora e mezza abbondante riusciamo finalmente a salire sull’ascensore panoramico che ci conduce alla cupola della Mole ed offre uno scenario unico sui tetti della città e nelle giornate limpide su tutto l’arco alpino circostante. Nonostante la nebbia si sia alzata, rivelando un bellissimo cielo terso, dovremo accontentarci della vista sui tetti.

Per motivi di sicurezza ma anche per lo spazio davvero limitato dell’ascensore è vietato introdurre zaini o borse ingombranti che potete lasciare gratuitamente al guardaroba.La vista a 167 metri di altezza spazia su tutta la città, ho la riprova di quanto già constatato ieri dal monte dei Cappuccini. A differenza di altre grosse città industriali, Torino non è caratterizzata da grossi grattacieli che ne deturpano lo skyline, che appare al contrario ordinato e “piatto”, dove piatto non va assolutamente inteso come una connotazione negativa, anzi rivela un paesaggio urbano insolito ma rilassante.

Questa atmosfera ovattata si respira anche a “livello strada”, passeggiando per le piazze acciottolate della città. Nonostante sia una grande città, industriale e turistica non si percepisce quella frenesia tipica di altre città, penso ad esempio a Milano, dove vado sempre volentieri ma dopo qualche ora devo scappare.
 
Torino è una città dal fascino austero e regale ma allo stesso tempo calda ed accogliente.
Un mix non facile da trovare e neppure così scontato.
 

Dopo la Mole, il passaggio è quasi obbligato, ci dirigiamo al Museo del cinema, ospitato proprio all’interno della Mole e di cui abbiamo già potuto sbirciare qualche dettaglio durante la salita sull’ascensore panoramico trasparente.

Ero molto curiosa anche se non sapevo bene cosa aspettarmi. Ne avevo sentito parlare con toni entusiastici ma sono sincera, non mi ha entusiasmato come pensavo.

Bella la location, è sicuramente un museo molto interattivo che vi farà ripercorrere la storia del cinema tra macchine ottiche, costumi, locandine e copioni dei grandi classici. Ma sarà stata la troppa gente, sarà che i musei dopo un pò mi mettono in confusione, sarà stata la voglia di vederlo in fretta per proseguire la visita della città, diciamo che non sono stata in grado di apprezzarlo fino in fondo.

Se avete intenzione di effettuare entrambe le visite vi conviene acquistare il biglietto combinato museo + ascensore a euro 12

Per ottimizzare i tempi ci fermiamo a pranzo da Eataly, all’interno del museo. Eataly (crasi di eat e Italy) è un azienda fondata da Oscar Farinetti, specializzata nella vendita di generi alimentari italiani di grande qualità e ormai presente sia in Italia che all’estero. Il primo punto vendita è stato aperto nel 2007 a Torino, a nord del complesso del Lingotto, proprio di fronte all’Hotel dove alloggiamo.

Come ieri, riprovo con il vitello tonnato ma niente da fare…..non è quello di Alba! la nostra vicina di tavolo nel sentire il mio commento scoppia a ridere e mi confida di avere avuto la stessa reazione. Meno male, spesso mi accusano di essere “noiosetta” ma la verità è che sono “obiettiva”. Per la cronaca il piatto è stato spazzolato con tanto di scarpetta, quindi tanto male non era, semplicemente quello di Alba rimane, al momento, insuperabile!Quando usciamo dal museo del cinema, si è ormai fatto tardi.Volevo vedere il duomo, la sacra sindone, Piazza della Consolata dove ho letto si trova lo storico caffè Confetteria al Bicerin, fondato nel 1793 e dove si dice sia nata la tipica bevanda piemontese.

 
Come vi dicevo le cose fa dare sarebbero ancora tantissime ma il tempo stringe ed occorre fare una scelta di campo. Per avvicinarci all’Hotel decidiamo di dirigerci verso il Parco del Valentino, un enorme spazio verde molto amato dai torinesi.
Al suo interno si trova la facoltà di architettura e un grazioso borgo medioevale, non è originale ma risale al 1884, costruito in occasione dell’Esposizione Generale Italiana.
 
Sicuramente la stagione migliore per visitare il parco è la primavera ma era comunque gremito di giovani, sportivi e famigliole che si godevano una rilassante passeggiata domenicale. Se decidete di passare per il parco fate scorta di noccioline, ci sono tantissimi scoiattolini golosi che correranno ai vostri piedi se saprete ricompensarli a dovere.
Mi ha ricordato tanto Saint James Park a Londra.
 
A malincuore dobbiamo salutare Torino, ma questo non è un addio, è solo un arrivederci.

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