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Metti un week end a Torino – itinerario del primo giorno

Elegante, austera ma non altezzosa, un pò come una donna di classe che ad un primo sguardo può mettere in soggezione ma, se la conosci, saprà rivelare il suo lato più dolce e romantico.
Non ero mai stata a Torino e non per mancanza di interesse, semplicemente non ne avevo avuto l’occasione.
Di certo non avrei mai immaginato che l’occasione si sarebbe creata grazie ad una partita della Juventus! chi mi conosce sa fin troppo bene che io e il calcio viaggiamo su binari paralleli che non si sono mai incrociati nemmeno per sbaglio, per cui, quando ho raccontato ai miei amici che sarei andata allo stadio, e non uno stadio qualunque, al Juventus Stadium, tutti pensavano che stessi scherzando. Ho cercato di auto convincermi che sarebbe stata una bella esperienza o comunque da provare e, come sospettavo, allo stadio tornerò, ma sarà per qualche concerto!
Ogni scusa è buona per muoversi e anche se la mia prima volta allo stadio non verrà ricordata a lungo, la mia prima volta a Torino non sarà di certo l’ultima. Anche perchè concentrare in un week end tutto quello che la città offre è impossibile, mi sono illusa di poterci riuscire ma, all’ultimo, ho dovuto rinunciare a molte cose.
La prima grande meraviglia è stato l’Hotel dove abbiamo pernottato. Ci avrei potuto tranquillamente passare un intera giornata tanti erano gli spunti fotografici che offriva. Prendete nota: NH Hotel Tech. Un bellissimo Hotel di design, ricavato proprio all’interno del Lingotto, ex stabilimento Fiat. La vecchia struttura è stata ristrutturata dall’architetto Renzo Piano che ne ha mantenuto intatta la struttura originaria e il risultato finale è davvero di grande impatto!

Vi lascio qualche immagine che rendono solo parzialmente la bellezza di questo posto ed io, in generale, non sono una che si appassiona per le categorie degli Hotel, mi basta un letto comodo e un bagno pulito. Ho soggiornato in ambienti, se vogliamo, anche più lussuosi ma che non mi hanno suscitato lo stesso entusiasmo. Lascio a voi l’ultimo giudizio.

 

 

 

 

Il primo giorno lo dedichiamo a girovagare per il centro storico alla scoperta delle piazze più famose della città. Per quanto ricco, il centro è raccolto e si presta bene ad essere girato a piedi. Con la metro, costruita nel 2006 in occasione dei XX Giochi Olimpici Invernali e quindi nuovissima, raggiungiamo Porta Nuova, la principale stazione ferroviaria.

Imbocchiamo Via Roma ed iniziamo ad avere un primo assaggio della città e dei suoi caratteristici portici che contraddistinguono le arterie principali del centro storico e fanno di Torino una meta ideale anche in caso di pioggia! Vi imbatterete spesso in concerti improvvisati che meritano, senza dubbio, un attimo del vostro tempo.

 

Raggiungiamo Piazza CNL (Comitato Liberazione Nazionale), chi ha visto almeno una volta Profondo Rosso non farà fatica a riconoscere la location dove il registra ha girato una delle scene più importanti del film. La piazza, al di là dei rimandi cinematografici, è caratterizzata da due grosse fontane che simboleggiano il fiume Po e la Dora Riparia.

Superata Piazza CNL vi ritroverete come per incanto nel salottino torinese, l’elegante Piazza San Carlo, attorniata da palazzi signorili e storici cafè. Il più famoso è sicuramente Caffè Torino, uno splendido cafè in stile liberty, con il suo toro dorato situato proprio davanti l’ingresso. Leggenda narra che calpestargli i genitali porti fortuna. Nel dubbio una strusciatina diamogliela.

La piazza è molto scenografica grazie alla presenza delle due chiese barocche di San Carlo e Santa Cristina, definite gemelle perché poste l’una di fianco all’altra ma diverse tra di loro. Al centro della piazza svetta l’ enorme statue equestre di Emanuele Filiberto, al caval ed brons come lo definiscono i locali.

Proseguendo dritto su Via Roma ci ritroviamo su Piazza Castello, il centro nevralgico di Torino, su cui si affacciano Palazzo Reale, la più importante residenza sabauda in Piemonte e Palazzo Madama, sede del Museo di Arte Antica. Nel frattempo si è finalmente alzata la nebbia ed è sbucato un timido sole.

 


Cammina cammina si è fatta ora di pranzo e visto che il pomeriggio sarà dedicato alla cultura meglio fare il pieno di zuccheri.

Uscendo dalla Trattoria facciamo ritorno a Piazza Castello passando per la Porta Palatina, reperto archeologico perfettamente conservato di epoca romana.

Nel pomeriggio abbiamo in programma la visita al Museo Egizio, uno dei più importanti Musei egizi al mondo, secondo solo a quello de Il Cairo. Raccoglie oltre 30.000 pezzi dell’antico Egitto tra cui: statue di faraoni, sarcofagi, papiri, gioielli, oggetti di uso quotidiano, mummie ancora perfettamente conservate! La collezione vanta pezzi inestimabili, come la tomba di Kha e Merit, il tempo di Ellesija, il Canone Reale e la statua della dea Iside.

 

 

 

 

Forse alcuni di voi lo hanno già visitato con la scuola ma merita sicuramente di essere visto anche una seconda volta, tante sono le ricchezze esposte. Vi consiglio l’audio guida perché ci sono talmente tante cose da vedere che il rischio è quello di perdersi i pezzi più importanti.

Il Museo Egizio è enorme e tanta cultura, almeno a me, dopo un pò stanca.
Non so quante ore ci abbiamo passato ma quando sono uscita mi sentivo ubriaca dalle tante informazioni immagazzinate.

Al termine del nostro tour nell’antico mondo egizio, ci riversiamo su Piazza Carignano e ammiriamo l’elegante facciata barocca nell’omonimo palazzo, realizzato da Guarino Guarini e sede del primo parlamento Sudalpino. Di fronte al palazzo troviamo due locali storici: il Ristorante stellato del Cambio, frequentato dal 1757 dagli amanti del bello e della buona cucina, e Pepino, la storica gelateria che ha inventato il ‘pinguino’, il gelato da passeggio ricoperto di cioccolato.

Ci concediamo una pausa dolce alla “Farmacia Del Cambio”, come non provare il Bicherin, tipica bevanda calda a base di caffè, cacao e crema di latte. Era talmente “liffo” che non ho fatto in tempo a fare nemmeno una foto!

Rigenerati da questa breve sosta, siamo pronti per affrontare una nuova passeggiata.

Percorriamo tutta Via Po, osservando distrattamente i numerosi negozi che popolano una delle vie principali di Torino e raggiungiamo Piazza Vittorio Veneto, una suggestiva Piazza circondata da eleganti palazzi ottocenteschi, considerata una delle più grandi d’Italia.

Attraversiamo il Ponte Vittorio Emanuele I che si trova di fronte alla piazza e raggiungiamo la chiesa delle Gran Madre di Dio, una delle chiese più importanti della città in cui si narra tra le due statue poste di fronte alla facciata sia custodito il sacro Graal.
Da qui lo sguardo abbraccia tutta la città ma per un vista ancora migliore vi consiglio di arrampicarvi sul monte dei Cappuccini.

Certo, dopo tutto questo camminare la salita si fa sentire, ma una volta in cima la fatica è ripagata dalla meravigliosa vista su tutta la città. Peccato solo per la foschia che copriva le Alpi. Quando il cielo è terso e la città incorniciata dalle cime innevate deve essere uno spettacolo da togliere in fiato. Niente, torneremo!

Il primo giorno alla scoperta di Torino si conclude qua ma non prima di segnalarvi un ottimo posticino per cenare, perchè camminare è piacevole ma mette un certo appetito.

A Torino gli amanti della buona tavola avranno solo che l’imbarazzo della scelta. Noi proviamo il Ristorante Scannabue, nel vivace quartiere di San Salvario. Un locale piccolo, caldo e accogliente, dove assaporate non solo il menù della tradizione ma anche qualche piatto rivisitato. Forse un po’ più caro della media ma lo consiglio.

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