Il promontorio di Portofino: Camogli – Pietre Strette – San Fruttuoso, il sentiero sopra il mare
- Ottobre 21, 2016
- by
- Maria Paola Salvanelli
Quella di cui vi parlo oggi è un escursione classica, anzi classicissima all’interno del Parco Naturale di Portofino, che ci porterà in uno degli angoli più belli di questa zona: San Fruttuoso di Camogli, un monastero benedettino ora tesoro del Fai, un vero e proprio gioiello affacciato sul mare, incastonato in una baia da fiaba.
Punto di partenza Camogli, comodamente raggiungibile tanto in auto quanto in treno, ma io in queste occasioni prediligo sempre la seconda soluzione.
Da Camogli ci dirigiamo alla volta dell’ameno borgo di San Rocco, un pittoresco paesino di poche case affacciate sul mare.
Uscendo dalla stazione ferroviaria girate a sinistra e proseguite in lieve discesa su Viale N. Cuneo.
Poco più avanti si attraversa il torrente su un piccolo ponticello e quindi si prosegue lungo una mulattiera che sale piuttosto ripida in mezzo ad uliveti e alti muri, toccando di tanto in tanto qualche casa sparsa; dopo mezz’oretta di salita si arriva così a San Rocco.
Potete anche fermarvi a fare scorta per la vostra dispensa
Ma quello che più ho apprezzato di San Rocco è lo storico Panificio Maccarini che offre mille prelibatezze locali: dalla classica focaccia ligure alla celeberrima focaccia ai formaggi di Recco a torte e tortine di verdure e specialità al pesto. Ne abbiamo approfittato per arricchire il nostro pranzo al sacco.
S. Rocco di Camogli è raggiungibile anche in macchina. 500 metri prima di entrare nel borgo c’è un parcheggio a pagamento. Nel centro abitato possono parcheggiare solo i residenti.
Attenzione alle infrazioni per divieto di sosta perché le multe sono molto salate! Io vi ho avvisato.
Curiosità:
Il 16 Agosto di ogni anno viene assegnato il premio “Fedeltà del cane” in cui viene premiato un cane che si è distinto per aver compiuto azioni meritevoli, la manifestazione si svolge in prossimità alla Chiesa di San Rocco. Vicino alla chiesa esiste appunto il monumento al fedele amico dell’uomo
Dopo le prime foto di rito partiamo alla volta della nostra meta: la splendida abbazia di San Fruttuoso. Oltrepassata la chiesa ha inizio l’escursione vera e propria.
Le varianti e i sentieri per raggiungere San Fruttuoso sono numerosi, oggi abbiamo optato per una camminata a tutto relax, un sentiero semplice, meno panoramico rispetto a quello che passa da località Batterie ma anche meno impegnativo e che ci porterà sulla vetta del Monte di Portofino.
I più temerari posso sperimentare il sentiero attrezzato che porta al celebre passo del Bacio, riservato ad escursionisti esperti e a coloro che hanno almeno un minimo di dimestichezza con le vie ferrate.
Imboccate il sentiero che sale sul fianco destro della chiesa (vicino c’è anche un rubinetto di acqua potabile per eventuali rifornimenti) e si inerpica fra le case, alternando scalinate un po’ sconnesse a tratti con ciottoli e seguiamo le indicazioni per Portofino Vetta (oltre ai cartelli vi è anche un’evidente scritta con tanto di freccia di direzione, insomma non ci si può sbagliare).
Oltrepassate alcune abitazioni, il sentiero passa attraverso terrazzamenti con piante di olivi, piccoli orti chiusi fra muretti a secco e poi si addentra nel bosco di tipica macchia mediterranea (segnavia: un cerchio rosso vuoto al centro).
Il primo tratto, immerso in uno splendido bosco, va guadagnato, essendo in salita ed estremamente ripido.
Dopo una mezz’ora abbondante di cammino in salita, raggiungiamo un bivio in prossimità di Portofino Vetta, caratterizzato dalla bella sagoma dell’Hotel Portofino Kulm e dalle orribili antenne/ripetitori RAI che svettano sulla sommità della cima. Dal bivio seguiamo le indicazioni per Pietre Strette.
Il sentiero, ora, acciottolato e tortuoso si sviluppa tutto in discesa (vero tormento per le ginocchia!) Con una serie di ripidi tornanti, attraversa una valle ombreggiata per poi continuare con alcuni passaggi più esposti e panoramici come il tratto in località Casella.
Superato il mulino/agririfugio, il sentiero rientra nel bosco e seguendo, in alcuni tratti, il corso del ruscello termina davanti alla cinquecentesca Torre Doria (circa un’ora da Pietre Strette).
Completano il borgo alcune case di pescatori e 4 tipici ristorantini affacciati direttamente sulla spiaggetta. Che meraviglia, ci sono ancora signore che lavorano ad uncinetto! mi ha ricordato tanto la mia nonnina.
I ristoranti, grazie alla loro posizione privilegiata sono tutti molto suggestivi, eravamo quasi pronti a sacrificare il nostro pranzo al sacco per un fritturina di mare e del pesce fresco ma i prezzi alquanto elevati ci hanno fatto apprezzare ancora di più la “cambusa”della mattina. Anzi, in tanti ci hanno chiesto dove avessimo comprato pizza e focaccia, non so se, perché scoraggiati come noi dal listino del ristorante o perché le nostre facce facessero palesemente trasparire quanto ci stessimo gustando ogni singola briciola. Camminare stuzzica l’appetito, si sa, ma era tanto che non assaggiavo una focaccia cosi buona, e vi assicuro, sono una grande estimatrice della focaccia ligure!
La zona è celebre anche per la presenza, nelle acque dell’area marina protetta, del Cristo degli Abissi, una statua di 2,50 metri di altezza collocata sul fondale, a pochi metri di profondità, nella baia del santuario. Oggi è diventato un vero e proprio simbolo per coloro che hanno la passione per la subacquea e per il mare.
Se siete stanchi di camminare, potete rientrare a Camogli in battello, avrete cosi la possibilità di osservare il Promontorio e le sue bellezze da un’altra ottica.
Se invece preferite tornare a piedi consultate la mappa per trovare l’itinerario a voi più consono, esistono diverse opzioni, per tutti i gusti e per tutte le gambe. Il tratto che conduce a Batterie, richiede passo sicuro per via di alcuni passaggi esposti. Noi decidiamo di prendere il battello fino al microscopico approdo di Punta Chiappa, la singolare lingua di roccia che si estende sul mare. Il costo del biglietto è caruccio, 6 euro a persona per una tratta di pochi minuti ma “cosi è (se vi pare)”
Da qui si può risalire a San Rocco con una rampa di circa 1.000 gradini che in località San Nicolò si ricongiunge con il sentiero dell’andata. Anche in questo tratto metterete a dura prova le vostre ginocchia ma l’importante è non affrontare la scalinata con troppa foga.
In certi frangenti, fare foto è un ottima scusa per tirare il fiato! questo è il dettaglio di uno scalino, lo trovavo curioso:)
4 Comments
Franca Uberti
22nd Ott 2016 - 18:48Non avevo ancora letto!.bello bello ma gradini gradini,hai hai!!pensavi di farlo fare pure a me??????
Maria Paola Salvanelli
26th Ott 2016 - 10:24Senza gradini non sarebbe la Liguria! ma è un percorso alla portata di tutti!
Giulia
24th Lug 2023 - 16:47Grazie molte per la descrizione del percorso con anche annesse foto per comprendere meglio… Super😉
Maria Paola Salvanelli
25th Lug 2023 - 9:59Grazie a te Giulia per essere passata sul mio blog. buone escursioni!