Trekking alla Palmaria
- Maggio 15, 2015
- by
- Maria Paola Salvanelli
Un gioiellino a pochi km dalla costa. La Palmaria è una piccola isoletta davanti l’antico borgo di Portovenere, raggiungibile in soli 10 minuti di battello. Assieme all’isolotto del Tino e del Tinetto forma un piccolo arcipelago, inserito nel Parco Naturale Regionale di Portovenere.
Delle tre isole la Palmaria è quella più frequenta e conosciuta, soprattutto tra gli spezzini che ogni anno si riversano sulle sue spiagge grazie alla limpidezza delle sue acque. Offre un paesaggio unico con la sua ricca vegetazione di tipo mediterraneo, le sue ripide scogliere che raggiungono i 188 m di altitudine, le numerose grotte e una moltitudine di gabbiani, che, indisturbati popolano l’isola e rompono il silenzio di questo piccolo angolo di paradiso.
È una meta veramente imperdibile per chi ama l’escursionismo e il trekking. I sentieri sono ben tenuti e ben segnalati, dal più panoramico attorno all’isola, alle varianti che permettono di scoprirne gli angoli più nascosti.
Il giro dell’Isola richiede circa 3 ore e mezzo ma fra soste e foto potreste impiegarne molte di più! L’Isola regala infatti bellissimi panorami tutti da ammirare e fotografare. Il percorso non è’ faticoso, ad eccezione di alcuni tratti in salita che vi faranno sicuramente venire il fiatone ma la fatica verrà subito ricompensata da uno scorcio più bello dell’altro. La Palmaria è un susseguirsi di spettacoli che non finisce mai!
Esistono aree di sosta attrezzate per pic nic o semplicemente riposarsi durante il tragitto. In alternativa, per i più affamati, troverete sulla spiaggia del Pozzale, a circa metà del percorso panoramico, una piccola taverna dove gustare ottimi piatti a base di pesce fresco.
Se partite di mattina, una volta giunti al Terrizzo, punto di approdo dei battelli di linea, consiglio di iniziò a percorrerla in senso antiorario per godere della incantevole vista su Portovenere a favore di sole.
L’isola è anche ricca di reperti militari, come la Torre Umberto I e il Forte Cavour, che ormai abbandonati sono coperti quasi completamente dalla fitta vegetazione. Si fatica a credere che un luogo così bello sia stato per tanto tempo una zona militare.
Per i più pigri si può semplicemente riposare sulla spiaggia di Punta Secca o del Pozzale, godendosi le limpide acque del mare e il silenzio rotto solo dal canto dei gabbiani, abitanti incontrastati dell’isola.