Valle d’Aosta – Becca di Viou da Blavy
- Novembre 19, 2022
- by
- Maria Paola Salvanelli
La Becca di Viou (2.859 mt) è una delle cime più belle e panoramiche nei dintorni di Aosta; è considerata una cima minore, tuttavia offre un panorama a 360° su tutte le principali vette della Valle: il Monte Bianco, il Cervino, il Monte Rosa, il Gran Combin, la Grivola, il Ruitor e il Monte Emilius. A torto è un’escursione poco conosciuta, in realtà merita eccome.
È una destinazione per camminatori ben allenati, non presenta difficoltà tecniche ma il dislivello non è affatto trascurabile (1.400 mt circa)
Punto di partenza di questa escursione è la piccola, quanto incantevole, borgata di Blavy (1.468 mt) nel comune di Roisan, sopra Saint Christophe.
Siamo a metà di Novembre, le cime più alte, tra cui anche la Becca di Viou, sono state spruzzate di bianco, ma questa prima spolverata di neve non dovrebbe impedire la mia ascesa.
Lascio l’auto nel piccolo parcheggio adiacente alla caratteristica chiesa (1.471 mt) e mi incammino tramite strada asfaltata verso le ultime case che compongono il paese, attraversando orti curatissimi e fontane, che fanno da cornice a questa ordinata frazione.
Seguendo la segnaletica svolto a destra, procedo su una bella mulattiera lastricata e passo davanti alcune case raggiungo un bel fontanile in pietra.
Ha inizio ora la strada agricola che conduce ad un bacino utilizzato per l’irrigazione dei campi. Poco dopo questa piccola piscina, dalla forma perfettamente tondeggiante, raggiungo un bivio. La direzione da tenere è la sinistra, trascuro quindi la strada che discende a destra verso Parléaz.
Ha inizio ora il sentiero vero e proprio che piano piano si addentra in un bel bosco di larici e abeti.
Procedo seguendo il sentiero n. 105, che intersecando varie volte la strada poderale, conduce all’ Alpe de Viou (2.078 mt), già visibile questa mattina dal parcheggio. La poderale può essere un tragitto alternativo ma è più indicato per le biciclette.
Il panorama è incantevole, si apre fino al lontano Monte Bianco e sulla più vicina Grivola e le altre vette che compongono l’anfiteatro di Aosta, tra cui l’Emilius e la Becca di Nona. Un antipasto di quello che offrirà la Becca. La città di Aosta si sviluppa piccola piccola sotto di me. La prima nevicata della stagione conferisce al paesaggio ancora più fascino. La giornata è tersa e senza una nuvola. Di fronte a me ben visibile anche Punta Chaligne, dove sono stata recentemente.
Seguendo le chiare indicazioni e le frecce gialle si sale per una dorsale che, con pendenza sempre maggiore, porta ai pascoli superiori fino all’ Alpe Tsa di Viou (2.202 mt). Del vecchio alpeggio rimangono solo i resti e un fontanile che si è preservato dallo scorrere del tempo.
Trovo un bivio: a destra si prosegue per il Mont Mary (sentiero 25B), a sinistra per la Becca di Viou (sentiero 25 o 105). Qui la neve è presente in quantità decisamente maggiore.
Ammetto che non me lo aspettavo. Per un attimo vacillo. Non sono mai salita alla Becca quindi non conosco il sentiero, che attualmente è nascosto da un manto candido e bello spesso. Ad eccezione delle chiare ed evidenti tracce degli animali nessuno è passato da questa parte. Sono in dubbio se proseguire. Il sentiero che porta al Mont Mary è battuto, quello verso la Becca è immacolato. Dopo qualche minuto di incertezza decido almeno di provarci. Il sentiero è irriconoscibile e non sempre è facile capire dove passare ma le tracce degli animali mi guidano meglio di un moderno e sofisticato GPS. Anzi è proprio grazie a loro se sono riuscita a raccapezzarmi. Le loro orme seguono fedelmente il sentiero, quindi grazie Natura!
Proseguo verso sinistra, in direzione della Becca ormai ben visibile sopra la mia testa. Il sentiero procede senza eccessiva pendenza sino all’attacco del Colle di Viou (2.697 mt), contraddistinto dalla Croce Rosaire.
Ora la pendenza cambia drasticamente. Il canale alla base del Colle è decisamente il tratto più ripido e gravoso e la presenza di neve non facilita la salita, già di per sé impegnativa. La fatica della salita è comunque ripagata da un panorama magnifico: svettano il Rutor, il Gran Paradiso, la Grivola e il Monte Bianco solo per citarne alcuni. Inoltre, incontro un gruppo di bellissimi camosci che non sembrano per nulla disturbati dal mio avvicinamento. Sono magnifici.
Con numerose e secche serpentine, arrivo finalmente al pianoro nei pressi del quale sorge l’accogliente Bivacco Penne Nere (2.745 mt).
Poco prima del Bivacco trovo un ometto di pietre con alcune indicazioni, a sinistra, parte il sentiero di cresta per la Becca di Viou, a destra si sviluppa quello per il Mont Mary. Scorgo uno dei camosci appartenente al gruppo incontrato poco fa che con una agilità invidiabile salta da uno sperone roccioso all’altro. Nelle mie fantasie la discesa sarebbe potuta avvenire con un bell’anello e toccando anche la punta del Mont Mary ma siamo troppo avanti con la stagione.
Raggiungo il Bivacco Penne Nere.
La mia marcia si fa sempre più faticosa, non mi aspettavo di trovare tanta neve. In alcuni punti sprofondo fino a metà polpaccio. Ammetto di aver peccato di ingenuità. Con me ho i ramponi, mi aspettavo nella peggiore delle ipotesi di trovare ghiaccio ma non tanta neve fresca. Non ho nemmeno gli scarponi invernali. Ho degli scarponcini in gorotex la cui massima prestazione di impermeabilità è cessata ore fa. Ho i piedi completamente zuppi e freddi. Guardo la Becca con la croce che ne caratterizza la cima e capisco che percorrere questo l’ultimo in cresta sarebbe un rischio inutile.
Tra l’altro, documentandomi su questa uscita, avevo letto che gli ultimi metri che precedono la vetta meritano molta attenzione. Decido di mangiare qualcosa seduta sulla veranda del bivacco e accontentarmi di quanto sono riuscita comunque a fare.
Questo pianoro offre un’anteprima del grandioso panorama che avrei potuto assaporare dalla Vetta, ma l’ascesa completa è solo rimandata alla prossima primavera. Per il momento mi godo una breve pausa rigenerante.
La discesa avviene per lo stesso itinerario di salita
TABELLA RIASSUNTIVA
- Partenza da Blavy quota 1.471 mt
- Arrivo: Bivacco Penne Nere 2.745 mt
- Dislivello complessivo: 1.274 mt
- Tempo A/R: 6 ore e 30 minuti
- Km: 16,7
2 Comments
Ilaria
24th Lug 2023 - 10:33Bellissimi i tuoi post! Ciao
Maria Paola Salvanelli
25th Lug 2023 - 10:00Grazie a te Ilaria per aver passeggiato anche sul mio blog 🙂