VALLE D’AOSTA – La diga di Place Moulin
- Ottobre 06, 2017
- by
- Maria Paola Salvanelli
Domenica, giornata di partenze che segna la fine del nostro week end in Valle, come sono soliti chiamarla con affetto i locali. La giornata come avevano preannunciato non promette nulla di buono, verso sera è prevista addirittura neve, un fenomeno abbastanza normale in montagna ma che diventa straordinario quando il calendario ci ricorda che ufficialmente non è ancora iniziato l’autunno. Cerchiamo un escursione facile e non tropo lunga prima del triste rientro in pianura. La scelta cade sulla diga di Place Moulin, situata del comune di Bionaz, in Valpelline, ad una mezz’oretta di macchina da Aosta.
Passiamo attraverso i comuni di Gignod, Roisan, Valpelline e Oyace, un susseguirsi di paesini formati da una manciata di case, l’immancabile chiesa dal tetto a punta e il classico negozio/bazar che vende un po’ di tutto: cartoleria, alimentari, tabacchi, profumeria. Qui il tempo sembra essersi fermato. Tornante dopo tornante ci stiamo avvicinano alla diga che improvvisamente si preannuncia con la sua possente muraglia ad arco, e mano a mano che ci avviciniamo diventa sempre più imponente. Lasciamo la nostra auto nel comodo parcheggio a pochi metri dalla diga, da dove inizia la passeggiata.
Qui trovate anche un ufficio informazione e un baretto ma nel periodo autunnale sono chiusi. Un pannello esplicativo sulla costruzione della diga e la chiara segnaletica dei vari percorsi possibili sono comunque sufficiente per rispondere a tutte le vostre curiosità.
La diga di Place Moulin è una delle dighe piu grandi d’ Europa. Costruita tra il 1955 e il 1965 è alta 155 metri e lunga 678. È stata progettata per sbarrare il corso del torrente Buthier, creando un lago artificiale della capacità media di circa 100 milioni di m3 d’acqua, utilizzati per la produzione di energia elettrica. Una spettacolare opera di ingegneria ma anche un luogo di grande bellezza e suggestione.
La diga è fiancheggiata da strada sterrata lunga circa 5 km, il cui transito è vietato a macchine e motocicli e con una tranquilla passeggiata in piano conduce al rifugio di Prarayer.
Dopo l’impresa di ieri ci serviva qualcosa di semplice e deffaticante per sciogliere i muscoli indolenziti, che ad ogni minimo dislivello mi ricordano che forse ieri abbiamo un po’ esagerato. Per chi si fosse perso il post può trovarlo a questo link.
La diga di Place Moulin è un lago artificiale che stupisce per il colore delle sue acque, un verde smeraldo in grado di risaltare anche in una giornata bigia come quella di oggi. Immaginatevi che meraviglia quando è illuminata dai raggi del sole e soprattutto in estate quando i numerosi cespugli di epilobio, che ricopre ampi tratti del terreno, sono in fiore.
La nostra passeggiata prosegue a passo lento e rilassato e non faccio che stupirmi del colore intenso delle acque della diga in netto contrasto con il colore ferruginoso delle rocce. Passiamo in mezzo a rocce, piccole cascatelle e boschi fino a quando da dietro una curva si inizia a percepire il fragore delle acque del fiume d’Oren gonfio delle acque di scioglimento dei ghiacciai. Attraversiamo un ponticello e ci soffermiamo ad osservare le sue acque tumultuose che si gettano nella diga. Siamo quasi arrivati.
Superiamo un piccola cappella e percorriamo l’unico tratto ripido di questa facile passeggiata. Davanti ai nostri occhi si apre un ampia distesa erbosa in fondo alla quale scorgiamo le case del minuscolo villaggio di Prarayer, il vecchio Hotel sul poggio e il “ nostro” rifugio.
Sulla sinistra, di fianco ad una stalla, diparte il sentiero che sale verso il Colle Collon ma noi proseguiamo dritto.
Ai bordi del lago scorgiamo i resti di quella che a prima vista ci sembra un casa ma solo in seguito scopriremo essere la vecchia cappella di Prarayer ora sconsacrata ed evidentemente in rovina. Come dimostrano le numerose foto appese alle pareti del rifugio, quando la diga viene portata alla sua portata massima la vecchia cappella viene sommersa dalle le acque azzurrissime del lago.
Il rifugio è una confortevole struttura in legno e pietra, abbellita da enormi vasi di gerani in fiore alle finestre, come nella migliore delle tradizioni montane. Il rifugio non funge solo da ristorante ma è possibile pernottarvi e dedicarsi alle numerose passeggiate che si diramano attorno alla diga.
Proprio a fianco della porta d’ingresso è stato posizionato l’imperdibile barometro a corda che merita un applauso per l’ironia con cui è stato progettato.
Dopo un buonissimo piatto di polenta alla boscaiola facciamo ritorno alla nostra auto percorrendo a ritroso lo stesso percorso ma questa volta con passo più deciso perché proprio come avevano previsto sta iniziando a fioccare !