Trekking in Liguria: da Marola a Portovenere, per le cave della Castellana
- Dicembre 27, 2019
- by
- Maria Paola Salvanelli
Chi mi conosce lo sa. Non amo il Natale e in genere le giornate a ridosso delle festività trascorrono tediose, lasciandomi addosso una apatia ed una stanchezza che solo la totale inattività riesce a scatenare. Quest’anno mi sono ribellata, unendomi alla tradizionale uscita “smaltipanettone” del 26 Dicembre organizzata dal Gruppo Terre Emerse di Parma. L’escursione, guidata dal mitico Roberto Piancastelli, si è svolta in Liguria, dove ci ha accolto un clima decisamente primaverile ed una splendida giornata di sole.
Raggiungiamo in auto La Spezia, il trekking ha inizio nel piccolo agglomerato di Marola, da non confondere con Manarola. Marola è il secondo centro abitato che si incontra sulla strada statale che conduce a Portovenere, borgo che noi raggiungeremo a piedi e per un percorso ovviamente alternativo. Parcheggiata l’auto lungo la strada ci addentriamo tra le case che compongono il borgo di Marola fino ad una graziosa piazzetta. Qui è possibile riempire le borracce e sarà l’unico punto lungo il percorso dove è possibile fare rifornimento di acqua. La prima parte di questa escursione si svolge interamente in salita, dobbiamo infatti raggiungere la sommità del monte Castellana, dove si trovano le omonime cave (sentiero 529).
Dopo tutto siamo qui per bruciare le calorie accumulate durante le feste, no? La vista spazia sulla città di La Spezia, il Porto ed il Golfo dei Poeti. Non solo è una giornata di sole, c’è una visibilità perfetta che mette ancora più in risalto le suggestive cime delle Apuane.
La mulattiera/scalinata è tagliata alcune volte da vie asfaltate ma i segnavia bianco rossi sono sempre presenti ad indicare la giusta direzione.
Ci lasciamo alle spalle le ultime case e tenendo la destra entriamo nel bosco fino ad intravedere le Cave della Castellana, sempre sulla nostra destra.
La nostra salita continua fino alla sommità del Monte Castellana, dove si trovano diverse antenne e ripetitori. Si apre un punto panoramico dove consumiamo il nostro pranzo al sacco. Va bene smaltire ma non vogliamo deperire 😊
Di fronte a noi si svetta il piccolo e colorato borgo di Campiglia e ancora più a sud si intravedono le Alpi marittime con le cime innevate.
Campiglia è stato il punto di partenza di tante altre stupende camminate e volendo si può raggiungere anche da qui ma oggi siamo diretti a Portovenere. Dando le spalle al borgo di Campiglia teniamo la sinistra, il sentiero sulla destra invece prosegue appunto per Campiglia.
Il sentiero si mantiene ora prevalentemente in piano e ci regala scorci sul mare aperto e la costa sottostante.
Arrivati ad un bivio si presentano due opzioni, noi proseguiamo sul sentiero panoramico AVG. Come dichiarato il sentiero è davvero panoramico e che panorama!
Raggiungiamo un area di sosta attrezzata con una tavola da pic nic e punto di snodo di diversi sentieri.
Da qui la vista spazia su tutto il Golfo, è ben visibile la Gorgona, la Capraia e persino la Corsina. Purtroppo, non sono riuscita a fare nessuna foto perchè completamente contro sole ma ci sono diversi testimoni che possono confermare che la visibilità oggi era eccezionale!
Il sentiero offre ora una spettacolare visuale sul Monte Muzzerone, Portovenere e l’isola Palmaria ma è tutto in discesa e bisogna prestare attenzione a dove si mettono i piedi specialmente in alcuni punti con rocce più sporgenti. In questo tratto i bastoncini vi aiuteranno a non affaticare troppo le ginocchia.
Avvicinandoci al Monte Muzzerone passiamo di fianco alle cave di marmo Portoro, tutt’ora in attività. Da qui si estrae una pregiata varietà di marmo nero con venature dorate, tipico della zona di La Spezia.
Ci godiamo un altro bellissimo scorcio sulla città di La Spezia ed il suo porto.
Percorriamo un breve tratto di strada asfaltata fino a riprendere il nostro sentiero che prosegue verso il rifugio Muzzerone e Portovenere. Il sentiero si fa sempre più ripido, volgendo lo sguardo verso la montagna ci si rende conto ancora meglio dell’importante dislivello.
Abbiamo letteralmente Portovenere e le mura del Castello ai nostri piedi, illuminato dalla calda luce del tramonto. La Chiesa di San Pietro appare sempre più vicina.
Scattiamo ancora qualche foto alla Chiesetta di San Pietro, è uno scorcio talmente unico che le foto sembrano non essere mai abbastanza.
Sotto di noi si intravede il piccolo cimitero e la tomba dove riposa Walter Bonatti assieme alla moglie.
Tramite una ripida scalinata fiancheggiamo le mura del Castello e raggiungiamo la piazza del paese. Abbiamo un’ oretta di tempo libero prima di prendere il bus che ci riporterà a Marola. Ne approfitto per fare un giro in questo antico borgo. Attraverso il tipico carrugio (Via Capellini) fino alla Punta di San Pietro e alla grotta di Byron.
Non ha importanza quante volte sono già stata qui, rimango sempre incantata dal susseguirsi di falesie che si tuffano in mare.
Faccio ritorno verso la piazza costeggiando il lungo mare (Calata Doria) per scattare le ultime foto, approfittando di una luce perfetta.
Il percorso ha una lunghezza di circa 9 km percorribili a passo tranquillo in 4 ore e mezza/ 5. I più temerari, in un’altra stagione e con le giornate più lunghe, potrebbero anche pensare di rientrare a Marola percorrendo il sentiero al contrario ma la salita al castello credo metterebbe K.O. anche i più allenati.
L’ escursione appena descritta è di grande interesse paesaggistico ma anche storico e geologico, come ha avuto modo di illustrarci Roberto durante questa meravigliosa giornata. Per informazioni più approfondite sulla zona e sul territorio vi invito a partecipare alla prossima escursione, non posso spoileare tutto 😉