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Itinerario in Oman – Rotolando verso Sur

Salutiamo a mio malgrado anche il deserto e ci dirigiamo verso Sur, una graziosa città costiera racchiusa in una baia naturale. Un tempo era un importante scalo sulle rotte dei marinai e ancora oggi il mare gioca un ruolo fondamentale nell’economia di questa cittadina. Sur è infatti famosa per i cantieri navali dove i dhow, le tipiche imbarcazioni di legno omanite, vengono ancora costruite a mano.  La strada costiera che dal deserto conduce fino a Sur è caratterizzata da panorami mozzafiato dove si può apprezzare la bellezza autentica di un paese che non è ancora stato contaminato dal turismo di massa e strutture alberghiere faraoniche, che per quanto comode e di charme deturpano in maniera irreparabile il paesaggio.

Ci rechiamo da subito al Faro di Al Ayjah che regala una bella vista panoramica su tutta la baia. In origine era una torre difensiva ma poi venne convertito in faro per permettere ai dhow di raggiungere la baia di Sur in tutta sicurezza. Se ne avete la possibilità vi consiglio di venire qua al tramonto, sono certa questa posizione privilegiata con la luce particolare del tramonto possa regalare una vista da cartolina.

Noi purtroppo dobbiamo proseguire e anche con una certa fretta, il programma della giornata è ancora ricco. Se avessi potuto mi sarei fermata a Sur più tempo, è una di quelle cittadine che non offre chissà quali attrattive ma l’atmosfera che si respira conquista da subito i visitatori, una cittadina insomma che andrebbe assaporata con calma.

Ci aspetta la visita del cantiere navale.

Questo cantiere è uno dei pochi sopravvissuti in medio oriente dove ancora le imbarcazioni vengono costruite interamente a mano da abili ed esperti operai, per lo più di origine indiana. È ammirevole la precisone con cui livellano e verniciano le superfici di legno, il cui profumo delicato si sprigiona nell’aria e rende la visita ancora più piacevole. Come ho già detto gli omaniti non si dedicano alle attività manuali e la mano d’opera è tutta in mano agli immigrati.

Il dhow è la tipica imbarcazione a vela della Penisola Arabica ma viene usata anche lungo le coste dell’Africa, in particolare in Kenya, Zanzibar e Tanzania, territori che in passato facevano parte del Sultanato dell’Oman. Queste imbarcazioni vennero usate per secoli per il commercio e il trasporto di merci, oggi non sono più utilizzate dai navigatori ma solo da collezionisti o durante eventi pubblici. Per la costruzione di un dhow viene utilizzato legno pregiato importato dall’Indonesia e si impiega circa un anno/un anno e mezzo prima che l’imbarcazione sia ultimata. Il costo si aggira attorno ai € 200.000 che non è certo trascurabile ma ricordate che la lavorazione è fatta interamente a mano! Si può tranquillamente girare fra le barche in costruzioni e osservare i manovali al lavoro, fate solo attenzione a dove mettete i piedi, ci sono attrezzi, reti e catene sono un po’ ovunque, rendendo difficili i movimenti.

Trovate anche un piccolo negozio dove sono esposti dei modellini e le riproduzioni di imbarcazioni realmente costruite qui ed altri oggetti in legno di ottima fattezza.

La comoda superstrada che fiancheggia la costa regala splendidi scorci su lunghe spiagge incontaminate dove la mano dell’uomo ancora non ha deturpato un paesaggio arido bagnato da acque color turchese.

Facciamo una breve sosta alla rinomata spiaggia di Fins, dove i più intrepidi si sono concessi un bagno rinfrescante. Pranziamo presso il Wadi Shab Resort, unica struttura della zona di un certo standard, affacciata appunto sul mare.

Il giorno successivo, rientrando a Muscat facciamo tappa in altri due luoghi che non devono mancare all’interno del vostro tour in Oman.

Sto parlando del Wadi Tiwi, un canyon dalle grandiose pareti rocciose, gioia e dolore di questo tour.

Come vi avevo detto sto partecipando ad un tour organizzato e sapevo fin dall’inizio che l’escursione al Wadi Tiwi come l’avrei voluta fare io non era prevista. Pensavo fosse un dettaglio trascurabile ma essere qua ora e non poter vedere veramente questo Wadi, è un bello smacco. Parcheggiate le auto dove finisce l’asfalto ci siamo limitati ad una passeggiata tra la folta vegetazione e un limpido ruscello. Occorre prestare attenzione al percorso che in alcuni punti può rivelarsi scivoloso. Ma il vero Wadi va conquistato una camminata abbastanza impegnativa di almeno un’ora che vi condurrà a cascate e laghetti dalle acque verdi dove potrete nuotare per riprendervi dalla fatica in un contesto da cartolina, stando alle foto viste in rete. Ricordatevi che le donne non possono indossare il bikini ma devono avere le spalle e almeno metà delle gambe coperte, l’ideale è indossare una t shirt e dei pantaloncini. Per gli amanti dei trekking l’Oman offre diversi percorsi all’interno di questi Wadi, un altro famosissimo e forse il più fotografato è il Wadi Bani Khalid, anche qui troverete laghetti orlati da palme dove trascorrere momenti di puro relax.

Ultima tappa lungo la nuova autostrada costiera che collega Muscat a Sur è la Birman Sinkhole, soprannominata la “casa del Diavolo” Non lasciatevi scoraggiare dal nome poco promettente, trattasi di un cratere ovale ubicato tra la città di  Dibab e Bimmah.

I locali sostengono che il cratere si sia formato per la caduta di un meteorite, da qui il nome in arabo Hawaiyat Najm (la “stella cadente”), molto più poetico dell’altro. In realtà si è formato per il cedimento naturale della roccia calcarea sottostante. L’ora migliore per visitarlo è verso l’ora di pranzo quando il sole è ancora alto nel cielo ed è possibile apprezzare il colore verde azzurro dell’acqua, che rende l’ambiente davvero idilliaco. È possibile raggiungere il fondo di questa dolina carsica tramite una comoda scalinata di cemento che se da un lato rovina un po’ il contesto, dall’altro vi permetterà di tuffarvi per un bagno ristoratore nelle acque cristalline, un misto di acqua dolce e acqua salata.

Non è mai stato possibile accertare l’effettiva profondità di questa piscina naturale ma si crede esista un tunnel sotterraneo che la colleghi al mare.

Per preservare il luogo è stato istituito il Parco di Hawiyat Najm,il cui accesso è gratuito. La dolina carsica è circondata da giardini curati e gazebi dove è possibile fermarsi per un pic -nic. Ovviamente di venerdì e sabato è affollato, essendo un luogo di ritrovo per le famiglie del luogo che accorrono per rinfrescarsi e trascorrete qui la loro giornata. Il luogo davvero suggestivo circondato da aspre e stupende catene montuose.

Molti italiani scelgono l’Oman per una vacanza unicamente balneare, il mio consiglio è visitare il paese organizzando un bel viaggio on the road di almeno 10 giorni. Se poi vi avanza tempo potrete anche godervi qualche giorno di relax al mare ma non limitatevi a questo, l’Oman ha molto di più da offrire agli occhi curiosi dei visitatori che forse ancora non sanno bene cosa aspettarsi da questa meta, ma una cosa è certa, non rimarrete delusi!

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