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Muscat, la Svizzera del mondo arabo

Ho pensato e ripensato a quale termine potesse meglio descrivere Muscat, la capitale dell’Oman, e credo che non esista termine più appropriato di abbagliante e presto ne capirete il motivo.

Muscat è una città strana e forse all’inizio vi lascerà pure un po’ perplessi. È un porto di mare ma circondata da aride montagne, si sviluppa per 50 km lungo la costa e non esiste un vero e proprio centro, tanto che le cose da vedere sono disseminate su ampie distanze e se non disponete di un mezzo proprio dovrete obbligatoriamente prendere un taxi perché non esiste una rete di trasporto pubblico. Dimenticate quindi autobus, metro e treno.

I taxi non sono dotati di tassametro, si paga una cifra fissa in base alla distanza che dovrete percorre. Inoltre non esiste un radio taxi, ogni taxista con cui entrerete in contatto vi porgerà il proprio biglietto da visita e potrete comunicare tramite whatsup, oppure, come ho fatto io in più di una occasione, chiedere al bar dove siete seduti a gustarvi un rinfrescante lemon mint tea (una versione analcolica del mojito), se lo può chiamare per voi. I taxisti parlano tutti perfettamente inglese, vi ricordo che è un lavoro vietato agli immigrati e il livello di istruzione in Oman è elevato. Vi starete chiedendo perché ho preso tanti taxi avendo partecipato ad un tour organizzato? Ebbene, il giorno in cui sono arrivata e la mattina del giorno della partenza erano liberi e ne ho approfittato.

Addirittura molti taxisti sono disponibili ad aspettarvi anche per più di un ora, magari mentre voi fate shopping sfrenato nel labirinto di vicoli del Souk o fate una passeggiata lungo la Corniche, il piacevole lungo mare di Mutraq.  E non vogliono nemmeno essere pagati in anticipo! Basta darsi appuntamento ad un orario prestabilito e li ritroverete sorridenti e puntuali come un orologio svizzero. Pensate che il primo giorno abbiamo diviso il taxi con altri due italiani conosciuti in Hotel, i quali viaggiando in maniera indipendente il giorno dopo si sono accordati con il taxista per un giro delle principali attrazioni della città e lui insisteva per non essere pagato subito ma alla fine dei servizi! Ora ditemi in quale altra parte del pianeta può avvenire una cosa del genere? Si spera sempre che i turisti ripaghino questa apertura e disponibilità e si comportino correttamente e qui lancio un appello accorato. Siate rispettosi e non fatemi vergognare di essere italiana, sempre pronti a pensare a qualche escamotage per non pagare nulla. E non offendetevi perché sapete meglio di me che è la verità.

Ora che sapete come muovervi, vediamo cosa c’è da vedere a Muscat. Per prima cosa visitiamo il simbolo di Muscat

1. La Grande Moschea del Sultano Qaboos

È l’unica Moschea del paese visitabile dai turisti, l’ingresso è gratuito e la fascia oraria in cui si può avere accesso va dalle 8,30 fino alle 11,30 della mattina, ad esclusione del venerdì, il giorno di preghiera collettiva per i musulmani.

Per rispetto alla sacralità del luogo le donne devono coprire tutto: testa, braccia e gambe. Per gli uomini è sufficiente indossare i pantaloni lunghi, le mezze maniche sono concesse.

Nonostante il caldo infernale bisogna attenersi a questo un particolare dress code e non si transige. All’ingresso il personale addetto ai controlli vi vieterà l’accesso se non rispettate certi standard. In estremis potete sempre noleggiare la lunga veste araba pagando 2,5 Riyal, l’equivalente di 5 euro.

La Grande Moschea del Sultano Qaboos è moderna e imponente ma al tempo stesso regala un immenso senso di pace e tranquillità, al di là della vostra religione di appartenenza. È stata fatta costruire ed interamente finanziata dal sultano nel 1995; è stata portata a termine dopo 6 anni, nel 2001. È talmente grande che arriva ad ospitare fino a 20.000 fedeli. È completamente rivestita di marmi pregiati, tra cui quello di Carrara, di un bianco accecante.

A darci il benvenuto troviamo un bellissimo giardino con aiuole fiorite, fontane zampillanti e alberi di frangipane.

Mi colpisce la pulizia e l’ordine che regna sovrana, è tutto perfetto, non c’è nulla fuori posto. Rimango estasiata dalla perfezione dei dettagli.

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Visitiamo da subito la sala di preghiera delle donne, impreziosita da un bei lampadari di murano, soffitto a cassettoni in legno di sandalo, porte di legno intagliato e finestre con vetri colorati. Nulla in confronto allo sfarzo che vi lascerà a bocca aperta e che caratterizza la sala di preghiera degli uomini, che supera quella delle donne già come dimensione.

Qui potrete ammirare un enorme lampadario fatto interamente di cristalli swaroski e il tappeto persiano più grande del mondo (70×60 mt) in pura seta, tessuto da 600 donne che hanno impiegato 4 anni per realizzarlo. Il tappeto non può essere calpestato dai non musulmani, motivo per cui la zona di passaggio è protetta da un rivestimento in tessuto. La maestosità del lampadario è irriproducibile in foto, va visto con i propri occhi. Oltre al lampadario, l’enorme sala che arriva ad ospitare 6.000 fedeli, è abbellita da colonne di marmo, mosaici di stampo iraniano, e finestre impreziosite da raffinati decori floreali.

Per accedere alle sale della preghiera e alle zone attigue occorre riporre le scarpe negli appositi spazi/scarpiere ed entrare scalzi.

Non abbiate pausa di sporcarvi i piedi, i pavimenti di marmo luccicano da tanto sono puliti. Alla vista di alcune foto della Moschea trovate sul web prima di partire, ho subito pensato che fossero state scattate dopo un temporale  e visto che in Oman piove di rado dovevano per forza essere frutto di qualche magheggio di photoshop. Invece niente filtri e niente acqua, era semplicemente il riflesso del pavimento più pulito e luccicante che avessi mai visto.

Il sole e la luce che si riflettono sul marmo sono talmente abbaglianti che è fondamentale avere con voi gli occhiali da sole o non riuscirete a tenere gli occhi aperti.

Per visitarla considerate un’oretta e mezza di tempo. Segue la visita al

2. Museo Beit Zubair 

Il Museo Beit Zubair è ubicato in un elegante palazzo recentemente restaurato, un tempo dimora del consigliere del Sultano di cui porta il nome ed oggi trasformato in museo privato sugli usi e costumi di questo Paese. Un museo piccolo ma ben strutturato, che traccia la storia religiosa e culturale del paese attraverso fotografie, antichi monili, armi e fedeli ricostruzioni in scala dei forti dell’Oman. Permette di ammirare una collezione di oggetti di uso quotidiano, vestiti tipici e strumenti musicali, suppellettili, monete, francobolli.  Il Museo raccoglie anche i ritratti delle ultime dinastie dei Sultani. Una visita molto interessante per comprendere meglio la cultura del popolo omanita. Peccato che non si possano scattare foto all’interno, soprattutto ai raffinati gioielli femminili e ai khanjar, i tradizionali pugnali ricurvi con il manico finemente cesellato. Ci sono anche le ricostruzioni di alcune stanze di uso quotidiano come salottini per ricevere gli ospiti, stanze da letto, biblioteca e mobili. Interessante la ricostruzione nel giardino adiacente di una tipica casa omanita, di alcuni villaggi in miniatura e del falaj, ossia un sistema di canalizzazione delle acque, riconosciuto patrimonio dell’umanità.

3. Souk di Muttrah

Come ogni paese arabo che si rispetti il Souk è il cuore pulsante della città, un labirinto di negozi, affollatissimo e straripante di ogni genere di mercanzia: stoffe, spezie, gioielli, pugnali, ect. aperto dalle 16,00 fino alle 22,00. Per l’argento c’è un negozio in particolare che ricorda tanto la grotta di Ali Babà, la scelta è talmente ampia che dopo un po’ gira la testa. Il profumo di incenso pervade ogni angolo, tutti i negozi hanno infatti il proprio incensiere posto davanti all’ingresso, indipendentemente dalla merce che vendono. L’ odore è inebriante, un festival per i nostri sensi. Per tradizione non posso tornare a casa senza nemmeno un ricordino e il Souk di Muttrah è il posto giusto. Prima di acquistare è d’obbligo trattare sul prezzo, fa parte della cultura anche se vi accorgerete da subito che molti negozianti non hanno la faccia da arabi, sono piuttosto pakistani e indiani. Abbiamo già parlato nel POST precedente degli immigrati e delle mansioni a cui si dedicano gli omaniti per la maggiore.

4. Corniche

Finiti i vostri acquisti e per ossigenare la vostra mente che sarà ormai ottenebrata dall’ incenso, concedetevi una passeggiata lungo la Corniche, il lungo mare di Muttrah, suggestivo soprattutto al tramonto quando il caldo si fa più tollerabile e le prime luci illuminano la città e la bella Moschea dai colori pastello. Potrete rilassarvi su di una panchina e contemplare le enormi barche del sultano ormeggiate in porto, assieme a due romantici dhow di legno, usati per le escursioni turistiche lungo la costa.

5. Fabbrica di Amouage

Sapevate che a Muscat vene prodotto il profumo più esclusivo e caro del mondo?  Nel 1983 il Sultano Qaboos ha creato il prestigioso marchio Amouage, le fragranze sono realizzati solo con ingredienti naturali e di primissima qualità, tra cui una varietà di incenso pregiato proveniente dalle colline omanite del Dhofar. Ne derivano fragranze davvero uniche ma tutte molto speziate e dolci, tipiche dei profumi orientali. All’ingresso si possono ammirare le essenze base dei prodotti utilizzati per la creazione dei profumi, poi una visita guidata gratuita illustra le varie fasi di produzione, dalla fabbricazione all’imballaggio. Ogni profumo è imbottigliato a mano e la scatola nasconde al suo interno la firma di chi l’ha confezionata.  La visita termina con l’offerta del tipico thè omanita accompagnato da datteri e la possibilità di acquistare la pregiata essenza. C’è solo un piccolo particolare non trascurabile, un flacone da 100 ml costa circa € 200! I profumi cambiano moltissimo da pelle a pelle, quindi se siete interessati all’acquisto non affidatevi ai cartoncini di carta usati come tester.  Personalmente ho apprezzato di più le versioni maschili rispetto a quelle femminili, ma è un mio gusto. La visita è molto veloce perché la fabbrica é di piccole dimensioni ma vale la pena, anche solo per ammirare il lussuoso edificio di marmo bianco, su cui svetta la scintillante insegna in oro.  A proposito, Amouage significa onda, ed è il nome del primo profumo lanciato dall’azienda, realizzato dal naso Guy Robert, un profumiere di Grasse.

6. Esterno del Palazzo del Sultano e dei forti di Jalali e Mirani

Al Alam Palace, il Palazzo del Sultano si può visitare purtroppo solo dall’esterno. Colpisce per il gioco di azzurro ed oro con cui è stato decorato, le forme arrotondate delle colonne che ne caratterizzano la facciata, i giardini fioriti, i pavimenti così lucidi da sembrare bagnati, l’ordine e la pulizia maniacale che caratterizza tutta la città. È una delle sei residenze del sultano, e viene utilizzato soltanto per le occasioni ufficiali.

Avvicinandosi al palazzo, ai lati della residenza reale sulle colline circostanti, si scorgono le antiche mura cittadine e le torri di avvistamento: i forti Al Jalali e Al Mirani. Entrambi i forti risalgono alla occupazione portoghese e purtroppo non sono visitabili. In particolare dal forte Al Jalali, appollaiato sulla montagna che domina il porto regalerebbe una vista mozzafiato sulla baia di Muscat.

Queste erano le attrazioni visitate assieme al Tour, di qui seguito quelle che ho deciso di visitare in autonomia il giorno del mio arrivo, oltre ovviamente a ripetute incursioni all’interno del Souk

7. Mercato del pesce

Vivace mercato del pesce. Il pesce arriva fresco all’alba, poi viene pulito, tagliato e messo in bella mostra pronto per essere venduto. Ho letto che fino a qualche tempo fa il pesce era gettato alla bene e meglio su enormi tappeti srotolati per terra, tra sabbia e polvere. Ora si svolge in una moderna struttura dove ogni venditore ha la propria postazione. Meno caratteristico di quello di Barka che vedremo in Tour ma merita senza dubbio una vista.

Di fianco trovate il mercato della frutta e della verdura.

Non so perché ma i mercati sono luoghi che suscitano sempre un enorme fascino su di me.  Forse perché fare la spesa è un gesto comune che ci accomuna tutti a tutte le latitudini e osservando le persone e cosa mettono nel loro cestino ho quasi l’illusione che mi facciano entrare nelle proprie case e cucine. Me li figuro di li a poco che trasformano le materie prime fresche appena acquistate in succulenti manicaretti e non smetto di sognare che prima o poi qualcuno mi inviti a pranzo. Sarebbe un’esperienza a dir poco unica. Talmente unica che credo rimarrà un sogno.

8. Royal Opera House

La Royal Opera House, ovvero il teatro dell’opera, è stato inaugurato nel 2011 e progettato dagli stessi architetti della Grande Moschea. Anche qui è un tripudio di marmo abbagliante, giardini curatissimi e un pavimento dove potrete specchiarvi. Insomma, l’emblema della perfezione. Vale la pena fermarsi per ammirare l’edificio anche solo esternamente. Assistere ad un concerto qui dicono essere un’esperienza unica grazie all’acustica perfetta. Io mi sarei accontentata di una breve visita, per altro gratuita, per ammirarne anche gli interni ma non avevo controllato gli orari di chiusura (tutti i giorni dalle 8,30 alle 17,30 escluso il venerdi) e siamo arrivati giusto in tempo per farci chiudere le porte in faccia. Sarà per la prossima volta, perché se non fossi stata abbastanza esplicita nel mio primo post lo RI-DICHIARO ora, io in Oman, ci torno!

9. Spiaggia di QURUM

Poco distante dalla Royal Opera House concedetevi una passeggiata sulla bellissima spiaggia di Qurum, la spiaggia più frequentata di Muscat.  Di pomeriggio la spiaggia si anima di ragazzi che giocano a calcio, fanno jogging o più semplicemente si concedono una passeggiata rigenerante al tramonto. Lungo la spiaggia ci sono localini dove fermarsi e consumare qualcosa di fresco.  La spiaggia è pubblica, lunga diversi km difficile quindi trovarla affollata. È pulitissima ma non attrezzata, non ci sono quindi servizi di lettini e ombrelloni. Ci sono parecchi resort nelle vicinanze ma sono accessibili ai soli clienti. Sicuramente in Oman ci sono spiagge molto più belle, tenete conto che quella di Qurum rimane una spiaggia cittadina, non aspettatevi sabbia bianca o mare cristallino ma è l’ideale per trascorrere qualche ora di relax passeggiando e godendo della bellezza naturale che solo l’oceano sa offrire. Trattandosi di spiaggia pubblica il bikini non è molto apprezzato dalla popolazione locale, anche se ho visto qualche occidentale in costume da bagno. Non è obbligatorio ma sta a voi scegliere se rispettare o meno la cultura locale.

10. Dove Alloggiare

All’inizio del nostro tour abbiamo alloggiato 2 notti presso il Somerset Panorama un Hotel di recente costruzione a 20 minuti dall’aeroporto e vicino all’area diplomatica. L’Hotel è dotato di tutti i confort, a noi non hanno dato una camera ma addirittura un mini appartamento completamente attrezzato con cucina frigo, microonde, lavatrice, soggiorno con tv e comodissimi divani. Unico neo il bagno con un micro lavandino e una doccia senza piatto dove si formava un lago tutte le volte che la si usava rendendo il bagno impraticabile per un po’ di tempo. L’hotel è inoltre dotato di piscina all’ aperto, fitness centre e un centro massaggi. Ma la cosa che vi lascerà più di stucco sarà constatare che la hall dell’Hotel è collegata al Panorama Mall, un enorme centro commerciale, dove troverete supermercati, negozi, ristoranti e un ufficio cambio.

La location dell’hotel si è rivelata molto utile soprattutto quando la mia compagna di viaggio (leggi la mamma) si è accorta di essere senza mutande! E vi assicuro che ovviare alla dimenticanza in un paese musulmano dove i negozi intimi per signora non si trovano esattamente dietro ogni angolo può avere dei risvolti comici. Portato a termine l’acquisto la cosa ci ha fatto molto ridere e a dirla tutta stiamo ancora ridendo perché una volta a casa il famoso set di mutante pronte per essere messe in valigia non sono mai più state ritrovate, dissolte nel nulla. È ancora un mistero a cui non abbiamo dato risposta!

Al termine del tour, di ritorno a Muscat abbiamo soggiornato una notte presso l’ Hotel Al Falaj, struttura moderna e funzionale, a 5 minuti di taxi dal quartiere vecchio di Muttrah. L’Hotel è dotato di tutti i servizi, ha camere spaziose e pulite ma attenti all’aria condizionata che quando arriverete sarà molto alta, vi consiglio di spegnerla subito se non volete ibernarvi.  Problema abbastanza comune in tutti gli Hotel e luoghi pubblici da queste parti. La colazione a buffet è abbondante e per tutti i gusti, inoltre potrete rilassarvi nella piacevole piscina all’aperto. Unica pecca a causa della vicinanza con un night club la notte potreste attardarvi nel prendere sonno a causa della musica o forse era solo la nostra stanza che si affacciava da quel lato. Comunque con due tappini per le orecchie, che in viaggio porto sempre, il problema è stato risolto.

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  1. Oman, la terra del Sultano – un equilibrio tra modernità e tradizione
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