TRENTINO: Val San Nicolò e il Lago Lagusel
- Agosto 10, 2017
- by
- Maria Paola Salvanelli
La Val San Nicolò è una romantica valle caratterizzata da verdi boschi e dolci alpeggi, che si estende da Pozza di Fassa verso il gruppo della Marmolada.
L’escursione al Lago Lagusel è un itinerario breve, poco faticoso ma molto pittoresco. Un trekking alla portata di chiunque, anche famiglie con bambini. Andiamo che ve lo illustro.
Da Pozza di Fassa ci spostiamo in auto verso la Val San Nicolò, superiamo la Malga Crocefisso fino alla località Sauch ( 1.735 mt), dove si trova un ampio parcheggio. Pagando un pedaggio di € 3 possiamo lasciare l’auto tutto il giorno. Da qui ha inizio la nostra escursione, imbocchiamo il segnavia nr. 640 direzione Lagusel.
Entriamo in un bosco, dove percorriamo una comoda strada sterrata in leggere pendenza. Dopo 15 minuti raggiungiamo un bivio, tenendo la destra, continuiamo a seguire il segnavia nr. 640. Il sentiero, inerpicandosi lungo il dorso della montagna, si fa ora più stretto e decisamente più ripido.
Ammetto che questo primo tratto è poco interessante, faticoso per via della salita su un pietrisco fine fine e leggermente scivolo e per niente panoramico. Salita resa ancora più dura dal dubbio di avere optato per un escursione di scarso coinvolgimento ma non dispero e ripongo tutte le mie speranze nel Lago Lagusel, tanto che i miei compagni di escursione iniziano a prendermi in giro, insinuando che il Lago potrebbe anche essere in secca a causa nella scarsa pioggia e neve che ha caratterizzato l’anno in corso. Chi diceva che gli amici si riconoscono nel momento del bisogno?
Facciamo qualche sosta per riprendere fiato, la salita non demorde fino alla fine del bosco, dove si apre una spianata con graziose baite ristrutturate. Superiamo il cancello di legno e attraversiamo la radura fino a scorgere finalmente un piccolo laghetto di montagna nelle cui acque si specchiano il bosco ed il cielo.
Ecco il Lago Lagusel (2.103 mt )! Grazie ad un sentierino che costeggia il lago vado in avanscoperta del lato opposto, dove scorgo un alpeggio con una piccola baita e una nutrita mandria di yak e mucche che continuano a pascolare incuranti dei miei richiami che, armata come sempre di macchina fotografica, cerco invano di immortalarle in una posa diciamo, più espressiva.
La conca del Lagusel con il suo piccolo laghetto dalle acque verdi, gli splendidi alpeggi e i boschi incontaminati è un angolino di straordinaria bellezza. Salutiamo il lago e riprendiamo la nostra salita sul sentiero principale, segnavia nr. 640. Alzandoci sempre più in quota possiamo ammirare il lago da un’ altra prospettiva.
Raggiungiamo la Sella del Pief (2.184 mt), dove si diramano diversi sentieri tra cui quello che conduce alla forcella dell’omonima cima. Qui il panorama si apre sull’ alta Val San Nicolò, sul Col Ombert, su Cima Uomo, sulla Marmolada e sul Catinaccio. Lo sguardo si perde tra le montagne tutt’ intorno, un paesaggio da cartolina che fa rimanere a bocca aperta!
Teniamo la sinistra e prendiamo il sentiero contraddistinto dal segnavia nr. 641, direzione Val San Nicolò. Con una pendenza moderata superiamo un’ altra piccola baita fino a sbucare quasi per incanto in un verdissimo alpeggio che in leggera salita conduce a Sella Palacia ( 2.260 mt). Anche qui numerose mucche pascolano incuranti del nostro passaggio. Un contesto idilliaco, davvero non saprei cosa chiedere di più! A malincuore lasciamo questo paradiso e proseguiamo.
Inizia la nostra discesa verso la Valle San Nicolò, che si apre letteralmente sotto ai nostri piedi. Teniamo il segnavia nr. 641, che scende primo su di un terreno aperto poi nel bosco, fino ad un bivio.
Seguiamo l’indicazione Baita Le Cascate (2.011 mt), sarà la fame, sarà la strada semi pianeggiante che dopo tanti saliscendi ci sembra quasi un nastro trasportatore, fatto sta che senza rendercene conto percorriamo gli ultimi centinaia di metri quasi correndo! La Baita Le Cascate è inserita in un altro bellissimo contesto.
Purtroppo le cascate, a causa della scarsità di acqua che ha contraddistinto la torrida estate 2017 non sono al massimo del loro splendore e potenza, anzi sono quasi in secca! ma lo scroscio dell’acqua sulla roccia ha un effetto comunque rinfrescante.
Cerchiamo un tavolo per mettere a tacere la fame che ci ha accompagnato durante l’ultimo pezzo del nostro trekking, dopo tutto sono le 15,00 e la colazione è un ricordo lontano. Dopo tanto scarpinare un ovetto con patate e speck credo di essermelo meritato, non credete?
Ma la nostra escursione non è ancora finita.
Imbocchiamo il sentiero nr. 608 che conduce al Rifugio Ciampiè (1.886 mt), dove ci fermiamo per bere uno Skiwasser, per me una scoperta del week end. Una bibita analcolica a base di: acqua (naturale o gassata vostro piacimento), limone, sciroppo di lampone: una bontà e molto dissetante.
Siamo consapevoli che una volta raggiunta la macchina il nostro week end sarà ufficialmente concluso e non abbiamo tutta questa fretta di salutare queste splendide montagne.
Con la tristezza nel cuore ci incamminiamo sulla strada asfaltata che conduce al parcheggio Sauch. I prati sono punteggiati da splendide malghe in legno, che il prossimo week end saranno protagoniste della 10 edizione della Festa Ta Mont, un evento che si svolge la prima domenica di Agosto e permette di conoscere da vicino uno spaccato della cultura ladina, nonché i piatti gustosi e genuini della tradizione. Peccato non potervi prendere parte.
A malincuore salutiamo questa valle incantevole, dove il verde dei prati e i colori sgargianti dei fiori contrastano con il grigio delle rocce e l’azzurro del cielo.
4 Comments
Geneviève Moehlmann
11th Ago 2019 - 19:22Che bella descrizione dell’amata val di San Niccolò…
la mia ultima gita per quei meravigliosi pendii fu la seconda metà di ottobre, 10 anni fa:
non c’era più nessuno, solo le marmotte, in piedi davanti alle loro tane (lungo il sentiero, veramente!)
che fischiavano arrabbiate alle loro compagne il segnale di pericolo…
Era così bello! E così rimane.
Un caro saluto
Geneviève
Maria Paola Salvanelli
12th Ago 2019 - 8:18Che esperienza meravigliosa deve essere stata Geneviève! Le marmotte che si riappropriano del loro territorio dopo il trambusto estivo. In autunno, poi, credo che la montagna sia al suo massimo splendore. Mi hai dato un ottimo spunto per tornare, grazie! Paola
Chiara Boldini
22nd Ago 2019 - 8:38Bella descrizione, durata (indicativa)e dislivelli?
Maria Paola Salvanelli
22nd Ago 2019 - 23:06Ciao Chiara, indicativamente per il giro che ho descritto calcola 4 ore( soste escluse). Il dislivello è di circa 600 mt. Buona escursione!