Matera – Itinerario del secondo giorno
- Maggio 15, 2017
- by
- Maria Paola Salvanelli
Oggi su Matera splende finalmente il sole ma l’aria proprio non ne vuole sapere di scaldarsi, è cosi fredda che in certi momenti mi sembra di essere approdata in un paesino montano piuttosto che in una località del Sud Italia.
Le cose da fare e da vedere a Matera sono tante e proprio una di quelle che avevamo pianificato per iniziare la giornata scopriamo, con rammarico, non essere fattibile.
L’idea era scendere a piedi nella Gravina fino al fiume, attraversare il ponte tibetano e risalire sulla Murgia per ammirare i sassi da un’altra prospettiva.
Già ieri durante la visita dei sassi avevo più volte rivolto lo sguardo all’ altopiano della Murgia ed ai sentieri ben visibili che la percorrono, pregustandomi questa camminata. Se mi seguite sapete quanto amo camminare ed ogni minima possibilità di trekking è accolta con entusiasmo.
Questa zona fa parte del Parco della Murgia Materana. Abitata fin dalla preistoria, conserva ancora ritrovamenti risalenti al Paleolitico e Neolitico ma sono soprattutto le circa 150 Chiese Rupestri disseminate lungo la Murgia e la Gravina, con i loro affreschi ed incisioni, a rendere ancora più interessante questa escursione.
Ma ahimè, all’ imbocco del sentiero troviamo questo cartello a darci il benvenuto.
L’unica alternativa per raggiungere la Murgia e il suo belvedere è in macchina ma abbiamo trovato un posto auto talmente comodo e vicino all’Hotel, oltretutto in un area non a pagamento, che spostarla sarebbe stato un sacrilegio. Rimandiamo l’escursione al giorno successivo, l’ingresso del Parco è sulla strada che conduce ad Alberobello, la seconda tappa del nostro mini tour di primavera.
Scartata l’ipotesi del trekking proseguiamo a piedi su Via Madonna della Virtù e raggiungiamo il Sasso Caveoso, visitando nell’ordine la chiesa di Santi Pietro e Paolo, meglio conosciuta come la Chiesa di San Pietro Caveoso e la Madonna dell’Idris, gratuita la prima, a pagamento la seconda.
La chiesa di San Pietro Caveoso è un luogo di culto costruito nel 1218 nel cuore del Sasso Caveoso, a ridosso del torrente Gravina e da il nome alla piazza antistante. Secondo studi archeologici la chiesa sorge su di un impianto rupestre risalente tra il XII ed il XIII secolo, al di sotto dell’attuale pavimento interno.
Imperdibile a mio avviso la Madonna dell’Idris, tanto piccola quanto sorprendente.
La posizione è stupenda e offre un panorama unico, sulla città e sulla Gravina.
In parte edificata e in parte scavata all’interno di uno sperone roccioso che domina il Sasso Caveoso ( il Montirone) da cui si gode un panorama unico sulla città e la Gravina. La chiesa risale al Tre- Quattrocento e fa parte di un complesso rupestre che comprende anche l’antica cripta, dedicata a San Giovanni in Monterrone, di enorme importanza storica e artistica per gli affreschi rupestri che la impreziosiscono, ben conservati nonostante l’umidità. Il nome Idris deriva dalla sorgente che sgorgava dalla roccia.
Percorriamo a ritroso il tragitto fatto ieri assieme alla guida, soffermandoci negli scorci di maggiore interesse e devo dire che con il sole sembra di visitare un’altra città. Lascio a voi decidere in quale condizione climatica Matera dà il meglio di se, io ho già espresso la mia opinione in merito nel post precedente.
Anche i turisti sono molto più numerosi di ieri e per quanto possa essere una nota più che positiva per la città e l’ente del Turismo, sono sincera, io qualche accidente l’ho tirato, quasi rimpiangendo la pioggerellina del giorno precedente.
Ci dirigiamo verso Casa Noha, nella sommità della Civita, a pochi passi dal Duomo. Casa Noha è uno spazio abitativo donato al FAI nel 2004, dove attraverso dei filmati proiettati sulle pareti di tre diverse stanze, è possibile ripercorre la storia della città dalle origini fino ai giorni nostri. Un racconto emozionante e commovente, che vi permetterà una visita più consapevole di questa suggestiva città.
Si è già fatta ora di pranzo ma non avevamo nulla di prenotato. Tentiamo la sorte in alcuni dei ristoranti che mi erano stati consigliati ma sono tutti al completo, finchè dopo tanto girovagare capitiamo di fronte al Ristorante Baccanti. Se resistiamo una mezz’ oretta si libera un tavolo. Siamo affamati ma il nostro istinto ci suggerisce di pazientare e verremo ampiamente ripagati. Il miglior pranzo di tutta la vacanza.
Ambiente bello ed elegante, curato in ogni dettaglio. Il menù unisce tradizione ed innovazione e si contraddistingue per le ottime materie utilizzate. Non propriamente a buon mercato ma il prezzo è adeguato servizio di alto livello. Sergio, il titolare, assieme al suo staff sono stati gentilissimi e non posso che fargli i complimenti e consigliarvelo se capitate a Matera!
Dopo pranzo, sempre a piedi, torniamo verso Piazza Vittorio Veneto e visitiamo Materasum. Si torna sottoterra, idea che ci è venuta per scappare un po’ dal caldo ma soprattutto dalle persone che affollavano gli stretti vicoli della città, dopo tutto è domenica e siamo nel bel mezzo di un ponte.
Materasum è complesso ipogeo ricco di storia e fascino, situato a 12 metri sotto il livello stradale a pochi passi da Piazza Vittorio Veneto. Grazie alle spiegazioni di una guida esperta e gentile che ci accompagna proviamo a ricostruire la vecchia identità di Matera.
La giornata ha in serbo per noi un’ ultima chicca.
Grazie al prezioso aiuto di Francesca, dell’ Hotel Le Origini, dove siamo alloggiati, riusciamo all’ ultimo minuto a prenotare un tour per la Cripta del Peccato Originale.
La Cripta dista a circa 20 minuti di auto da Matera in aperta campagna, non facile da trovare, ma assolutamente da vedere. E’ visitabile solo su prenotazione, in quanto possono entrare 25 persone alla volta.
La grotta, usata come luogo di meditazione e di preghiera dai monaci benedettini in epoca longobarda è impreziosita da affreschi datati tra il VIII e il IX secolo, ancora più antichi di quelli presenti nelle altre chiese rupestri di Matera ed opera di un pittore noto con lo pseudonimo di “Pittore dei fiori di Matera”. Nelle tre nicchie sulla parete di sinistra sono riprodotti gli Apostoli, la Vergine e gli Arcangeli, nella parete sul fondo è stata rappresentata la Creazione e il Peccato Originale.
La cripta fu rinvenuta casualmente da un pastore che consenti ad un gruppo di giovani archeologi di entrarvi per la prima volta nel 1963.
Sapientemente restaurata, è gestita dalla fondazione Zétema (centro per la Valorizzazione e Gestione delle Risorse Storico-Ambientali) che per la presentazione della cripta ha messo a punto un sapiente gioco di luci, musica e parole che lentamente si diffondono nella grotta spiegandone le origini misteriose. Seduti su piccole panche di legno ci si lascia trasportare ed avvolgere in un’ atmosfera magica ma meglio non aggiungere altro per non rovinarvi la sorpresa se vi capiterà di visitarla.
Il costo del biglietto di ingresso non è trascurabile ma il ricavato viene utilizzato per il restauro programmato che gli affreschi necessitano a causa dell’elevata umidità della grotta. Vedetela quindi come una sorta di investimento per il mantenimento di un opera dalla straordinaria valenza storica e artistica. Purtroppo è severamente vietato scattare fotografie
INFORMAZIONI PRATICHE
COME ARRIVARE
Con un comodo volo Ryan Air da Bologna in tarda serata abbiamo raggiunto Bari in un’ ora di volo.
Tramite la compagnia Hertz abbiamo affittato un macchina per tutta la durata del nostro mini tour che è stato cosi suddiviso:
- 1 giorno – Arrivo in tarda serata a Matera
- 2 giorno – Visita di Matera
- 3 giorno – Visita di Matera
- 4 giorno – Alberobello
- 5 giorno – Locorotondo, Cisternino, Polignano a Mare, Bari
PERNOTTAMENTO
Ottimo Bed & Breakfast a pochi passi dalla zona dei sassi. Penso ancora alla focaccia con zucchine che veniva servita, fresca di forno, la mattina a colazione, una delizia!
RISTORANTI
Testati personalmente ed approvati a pieni voti
- Bar Quattro Quarti
- Ristorante Baccus
- Ristorante Il Terrazzino
- Ristorante Baccanti
E a voi Matera è piaciuta di più con le nuvole cariche di pioggia o con il sole?