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Curiosa, entusiasta, sempre in movimento. Da quando ho iniziato a viaggiare non ho piu smesso! Se vuoi conoscermi meglio clicca sulla mia foto.

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CAMBOGIA: guida pratica al viaggio

L’ idea di andare in Cambogia è nata per quasi caso anche se, in più di una occasione, avevo fantasticato di aggirarmi tra i resti dei suoi splendidi templi. Per la prima volta da quando ho iniziato a lavorare avevo 3 settimane consecutive di ferie, un lusso che andava sfruttato al meglio, non mi potevo permettere di sprecare nemmeno un minuto di quei preziosissimi 21 giorni!

Stavo pianificando l’itinerario definitivo del viaggio in Vietnam e inizialmente avevo valutato l’idea di un breve soggiorno al mare, dopotutto qualche giorno di relax sotto una palma sembrava l’epilogo perfetto dopo due settimane itineranti dal Sud al Nord del Vietnam. Ma ecco che la Cambogia inizia a farmi l’occhiolino dalle ultime pagine della guida. Dovete sapere infatti che l’ultimo capitolo della Lonely Planet sul Vietnam è dedicato ad Angkor Wat, le due destinazioni vengono infatti spesso abbinate. E cosi l’ipotesi di un soggiorno al mare, seppur breve, è stata scartata con la stessa fretta con cui si era timidamente palesata e…CAMBOGIA SIA!

La Cambogia è stata davvero una rivelazione, nessun rimpianto dunque per questa scelta se non quello di avere erroneamente pensato che la Cambogia è Angkor Wat e averle dedicato solo 4 giorni. Il calore delle persone, con i loro sorrisi sinceri e quella cordialità che solo in Asia si può trovare, mi hanno fatto innamorare di questa terra e mi dispiace non avere avuto più tempo per scoprire altre zone, approfondire la cultura e le tradizioni di un popolo tanto umile e genuino.

È una terra che merita una visita più approfondita, e cosi, anche in Cambogia bisognerà tornare.

Prima di addentrarci nel vivo di questo magnifico paese di fornisco, come di consueto, qualche informazione pratica per organizzare al meglio il viaggio.

Per una volta, le foto del post non avranno necessariamente un rimando specifico al testo. Le ho inserite con l’unico scopo di farvi calare piano piano nella dolce atmosfera cambogiana. Dunque, partiamo!

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GUIDA PRATICA PER ORGANIZZARE IL VIAGGIO

QUANDO ANDARE

I mesi ideali per visitare la Cambogia sono dicembre e gennaio, quando il tasso di umidità è sopportabile, le temperature più fresche e le precipitazioni meno abbondanti. Da febbraio in poi il caldo umido diventa sempre più opprimente e in aprile (a quanto mi hanno detto) è insopportabile. La nostra estate, anche se coincide con la stagione delle piogge e il clima è parecchio umido rimane un buon periodo per visitare il paese, un periodo in cui la vegetazioni è lussureggiante e di un verde splendente.

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COME ARRIVARE

Angkor è facile da raggiungere se vi trovate in uno dei paesi vicini del Sud Est Asiatico e avete qualche giorno in più a disposizione. Io ho raggiunto Siem Reap da Hanoi con un volo della compagnia Vietnam Airlines della durata di poco più di un’ ora e mezzo. Nonostante lo abbia acquistato con mesi di anticipo, il volo per la Cambogia, è una delle voci che ha gravato di più sull’ intero budget della vacanza, a parte il volo intercontinentale ovviamente, ma ne valeva la pena.

DOCUMENTI

L’aeroporto di Siem Reap mi stupisce per la sua modernità. Le pratiche del visto sono molto più veloci che in Vietnam e aiuta il fatto che, all’arrivo, di stranieri siamo solo una decina.  Serve semplicemente:

  • Una fototessera
  • Il modulo compilato che avrete ricevuto in aereo
  • USD 30 in contanti
  • Passaporto con validità residua di 6 mesi.

Consegnate il tutto ad uno sportello e verrete richiamati dopo una decina di minuti.

Mentre aspetto sento un turista lamentarsi a voce alta, in una lingua a me anche troppo famigliare. Contesta il fatto che una fototessera in aeroporto costa tanto quanto il visto stesso.  In questi frangenti mi chiedo perché dobbiamo sempre farci riconoscere. Per entrare in Cambogia si presuppone serva un visto, non è difficile informarsi prima di partire! Scusate la disquisizione.

Se entrate via terra i documenti richiesti immagino siano gli stessi ma vi invito a documentarvi bene perché non conosco tutta la trafila.

MONETA

La valuta locale è il Riel ma a Siem Reap userete unicamente i dollari. Tutti i prezzi sono espressi in dollari e se pagate in questa valuta quasi sempre vi verrà dato il resto con la stessa moneta. Ovviamente ai cambogiani conviene farsi pagare in dollari, così possono aumentare leggermente i prezzi e visto che la moneta locale vale veramente pochissimo. Il mio consiglio quindi è di non cambiate i soldi in valuta locale e usare i dollari. Ho specificato Siem Reap perché la mia visita si è limitata (purtroppo) a questa zona ma immagino il discorso valga anche per il resto del paese.

ITINERARIO

Abbiamo dedicato tre giorni pieni alla visita del complesso di Angkor che è enorme e non sarebbe bastata una settimana per vedere tutto. Si contano più di 48 templi accessibili, va da sé che una cernita è doverosa, a meno che non siate degli esperti archeologi.  Viceversa, se siete dei “normali” viaggiatori, credo che una visita di tre giorni sia il giusto compromesso, una settimana potrebbe essere eccessiva. In estate il caldo umido rende tutto decisamente più faticoso e per quanto bello ed affascinante possa essere Angkor, la visita alle rovine può risultare sfiancante.

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BIGLIETTO/PASS

Per entrare nel parco di Angkor bisogna prima fare il biglietto, che vi verrà controllato all’ingresso di ogni tempio. Esistono varie tipologie di biglietto, ad Agosto 2016 le tariffe erano le seguenti: giornaliero (20 usd), di 3 giorni (40 usd), settimanale (60 usd). Attenzione, i giorni della visita devono essere consecutivi.

Prima di partire controllate i prezzi sopra riportati, potrebbero essere soggetti a leggeri aumenti. Il costo del biglietto può sembrare eccessivo ma vi assicuro che ne vale assolutamente la pena (sono soldi spesi bene), è inaccettabile andare in Cambogia senza passare di qui.  La biglietteria si trova all’ ingresso del parco, a qualche chilometro dal centro di Siem Reap, il biglietto è nominativo e con tanto di foto digitale fatta al momento. Nel mio tesserino sembro una ricercata ma lo conservo ancora gelosamente per ricordo. Portatelo sempre con voi, vi verrà richiesto all’ entrata di ogni tempio e conservatelo in un posto sicuro, in caso di smarrimento, sarete costretti a riacquistarlo.

Se come noi avete pochi giorni e volete cercare di vedere il più possibile vi consiglio di reclutare un tuk tuk e una guida. In tanti decidono di muoversi in bicicletta ma sappiate che le distanze tra i templi non sono brevi, ci sono varie salite e perdere alcune meraviglie sarebbe imperdonabile. Non sono molto amante delle visite guidate ma, in questo caso, mi sento di consigliarla. Quindi, dopo esservi documentati e aver deciso cosa vi interessa vedere, concordate il giro con la vostra guida. All’ interno del parco è relativamente semplice orientarsi, a volte basta seguire il flusso delle persone che purtroppo sono sempre tante, ma con la guida ottimizzerete i tempi. La guida vi racconterà inoltre tante curiosità sull’ architettura, sulla storia dei templi, ed è un’ottima occasione per entrare in contatto con una persona del luogo. Inoltre, saprà intrattenervi con divertenti aneddoti che renderanno più piacevole la vostra visita.

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Per contattare una guida ufficiale (diffidate di quelle improvvisate fuori dai templi) potete rivolgervi direttamente al vostro hotel, tutti offrono questo tipo di servizio. Il costo della guida in genere è di usd 35 al giorno e parlano tutte un ottimo inglese.

Altrettanto facile sarà ingaggiare un tuk tuk, parcheggiati ai bordi delle strade ne trovate a centinaia.

Contrattate un buon prezzo per un’intera giornata di visite o assoldarne uno per tutta la durata del vostro soggiorno a Siem Reap.  Il vostro autista vi accompagnerà all’ingresso del tempio che avete scelto di visitare e vi aspetterà all’uscita per accompagnarvi in quello successivo.

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Noi ci siamo affidati ancora una volta alla Tonkin Travel e abbiamo optato per un pacchetto comprensivo di guida privata, tuk tuk e un’auto con autista per visitare i templi più lontani e il lago di Tonle Sap. La nostra guida Sovann è stata impeccabile.

Nonostante l’auto in alcuni frangenti possa rivelarsi molto comoda, muoversi in tuk-tuk, oltre ad essere molto vantaggioso è sicuramente il mezzo migliore per calarsi nell’atmosfera cambogiana e assaporarne ogni sfaccettatura.

Se non avete esigenze particolari , scegliete il tuk tuk: non solo vi sentirete in un’atmosfera tipicamente asiatica ma potrete sentire l’odore buono degli alberi, rinfrescarvi ogni tanto col vento tra i capelli e immergervi dentro il panorama che state attraversando.

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Scriverò un post dedicato ai templi, non tanto perchè voglio raccontarvi nel dettaglio ogni singolo tempio (tranquilli) ma ho così tante foto da mostrarvi che meritano uno spazio tutto loro. Tuttavia, per completezza di informazioni a questa GUIDA PRATICA se proprio dovessi stilare una classifica dei templi che più mi hanno emozionato direi il Bayon, con i suoi volti enigmatici, il Ta Prohm, un perfetto esempio di come la natura abbia avuto il sopravvento sull’ architettura, reso anche celebre da Lara Croft in Tomb Raider e il Bantey Srei, vero gioiello al di fuori dei circuiti più turistici, si trova a circa 40km di distanza da Angkor Wat, peculiare per il colore rosa della sua pietra. In ultimo, non perdetevi l’alba all’Angkor Wat, sicuramente il più importante e il più fotografato. Sarete obbligati a puntare la sveglia verso le 4,00 del mattino per essere lì alle 5,00 ma lo spettacolo è unico. Successivamente potete dedicarvi alla visita del tempio quando ancora non fa troppo caldo e non è sovra affollato.

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VARIE & EVENTUALI

In Cambogia, soprattutto in estate, il sole è implacabile; viaggiate muniti di una grande scorta d’acqua, perché l’umidità è tanta, fa caldo e si suda moltissimo. Per evitare scottature ricordatevi di portare con voi crema solare e non meno importante uno spray anti insetti tropicali.

Ogni sito ha il suo stuolo di venditori ambulanti che proveranno a vendervi di tutto: guide improvvisate, cd musicali, statuine, cartoline, alimenti e bibite. Spesso saranno i bambini ad avvicinarvi e i loro occhioni vi sgretoleranno il cuore ma sarà davvero impossibile accontentare tutti.

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In alcuni templi è possibile fare delle offerte a monaci buddhisti che vi daranno degli incensi da offrire alle bellissime statue di Buddha. E’ un rituale, e anche se non siete buddhisti è suggestivo immergervi in questa esperienza, che vi farà calare ancora di più nella cultura locale.

Evitate di avventurarvi nei sentieri non battuti. In Cambogia ci sono ancora molte mine inesplose, residui della guerra civile contro i khmer rossi, che ancora oggi provocano vittime e feriti. Rimanete all’ interno delle zone turistiche, seguite i percorsi indicati ed evitate di addentrarvi in zone isolate.

ABBIGLIAMENTO

Vestitevi in maniera adeguata, niente short e canottiere, anche se fa caldissimo potrebbero non farvi entrare nei templi. Se proprio non tollerate quei cm di stoffa in più sulla pelle, portatevi almeno una pashmina per coprire le spalle e/o le gambe. Ricordatevi che i templi sono luoghi sacri e vanno rispettati. Optate per scarpe comode, ovviamente e, meglio se chiuse; in alcuni punti il terreno e la pavimentazione sono sconnessi e se ha piovuto da poco (e in estate piove spesso), o sta piovendo, si rischia di trovare fango.

DOVE DORMIRE

Noi abbiamo alloggiato a La Niche D’Angkor, un Boutique Hotel che fedele alle foto pubblicate su booking si è rivelato molto carino nella sua semplicità e, cosa fondamentale, era dotato di piscina. Datemi retta, dopo una giornata intera a visitare templi la piscina è di vitale importanza. L’hotel si trova in una zona tranquilla a 10 minuti a piedi dal vero centro più caotico e rumoroso di Siem Reap, dove tutti i turisti si riversano la sera per cenare, bere e fare shopping.  Su richiesta potete concordare con l’Hotel il transfer da/per l’aeroporto. Ci siamo trovati molto bene, il personale era squisito e parlavano tutti un ottimo inglese. Un Hotel che non ha nulla a che vedere con le mega strutture faraoniche che incontrerete nella strada che dall’ aeroporto conduce al centro città e che stonano non poco con la vera realtà cambogiana.

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DOVE MANGIARE/Cosa fare la sera

La Cambogia è un paese molto povero ma il centro di Siem Reap e in particolare i dintorni di Pub Street a livello di mondanità, bagna il naso a qualsiasi località turistica del Sud Est Asiatico visitata fino ad ora. Costruita per soddisfare i gusti dei turisti, non ha niente di autentico, piena di negozi, centri massaggio, bar con musica dal vivo e karaoke, ristoranti di ogni genere e bancarelle dove i più coraggiosi e dai gusti strong potranno sperimentare uno street food direi a km 0: dalle tarantole grosse come un palmo di una mano a velenosi scorpioni e innocue cavallette ma sempre di dimensioni esagerate. La parola d’ordine alla vigilia di questo viaggio era “sperimentare” ma di fronte a quella apparecchiata esotica mi sono rimangiata tutti i miei buoni propositi.

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Come esperienza più rilassante potrete concedervi una fish pedicure a pochi dollari o curiosare al night market, aperto fino a tardi. Ammetto di non amare in modo particolare ambienti così caotici e folcloristici ma tutto sommato è stata una piacevole sorpresa, di sicuro non vi annoierete.

Come dicevo su Pub Street troverete numerosi locali e ristoranti, dai più tradizionali ai più moderni e insetti a parte, provate ad assaggiare un po’ di tutto. Non sarà certo varia come quella Vietnamita ma la cucina cambogiana è stata una vera sorpresa. Ho trovato deliziosi i petali di banana fritti che servono come patatine in attesa della portata principale. Imperdibile il fish amok, piatto tradizionale della cucina khmer a base di pesce di fiume, cocco e curry.

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Oltre ai numerosi locali su Pub Street vi segnalo due ristoranti che vantano un ambiente decisamente più tranquillo e ricercato

In entrambi i prezzi sono più elevati rispetto alla media ma il livello è nettamente superiore, sia come location, servizio e qualità del cibo.

Nel prossimo post vi parlerò più in dettaglio dei templi e delle altre meraviglie celate sotto la lussureggiante giungla.

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