Hoi An, la città delle lanterne
- Dicembre 19, 2016
- by
- Maria Paola Salvanelli
Con i suoi edifici coloniali, i suoi musei e il suo passato di grande porto commerciale si è guadagnata nel 1999 il riconoscimento di Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco; tutti ne decantano il fascino, tutti ne restano ammaliati ed hanno ragione: è una delle città più suggestive di tutto il paese.
Attenzione a non confonderla con Ha Noi! per tutta la vacanza ho continuamente invertito i nomi delle due città ma credo di non essere la prima e nemmeno l’ultima ad essere caduta in questo tranello linguistico. Hoi An, in passato era un importante porto e centro commerciale. Nel suo periodo di massimo splendore, il fiume Thu Bon pullulava di vascelli mercantili provenienti da ogni angolo del globo, in particolare da Cina, Giappone, Portogallo e Olanda. Molti dei commercianti che transitavano per Hoi An si trattenevano per mesi ed è stato proprio questo crogiolo di razze che hanno conferito alla città un carattere unico che conserva ancora oggi. Le antiche case color ocra dei mercanti adornate da eleganti ballatoi in legno scuro si alternano ai numerosi templi impreziositi da statue votive legate alla tradizione cinese. A chi passeggia per le vie della Città Vecchia sembrerà di compiere un viaggio indietro nel tempo.
La città riuscì inoltre a sottrarsi alla distruzione sia durante la guerra d’Indocina che durante la guerra del Vietnam, preservando la sua atmosfera incantevole
Sono stati fatti grandi sforzi per mantenere intatto l’antico fascino di questa città, per esempio è l’unico posto in tutto il Vietnam in cui il centro cittadino è chiuso al traffico e questa è una grande notizia! Si può girare solo a piedi o in bicicletta. Il centro inoltre è davvero piccolino, non vi servirà una guida, è sufficiente la piccola mappa presente sulla vostra guida cartacea oppure quella fornita in genere dagli hotel.
Un suggerimento: iniziate la visita famoso ponte coperto della città, il Ponte Giapponese che un tempo divideva il distretto giapponese da quello cinese. Di fronte trovate un ufficio del turismo dove potrete acquistare il vostro carnet di biglietti. Il Ponte, costruito nel 1600 dai giapponesi, è il simbolo della città; Qui la gente fa la fila per farsi immortalare e non a torto, è davvero molto suggestivo.
Cenare sui ristoranti lungo il fiume e passeggiare tra le viuzze del centro storico ammirando il luccichio colorato delle lanterne resterà uno dei ricordi più emozionanti del mio viaggio in Vietnam.
Un’ esperienza veramente suggestiva.
Imperdibile il mercato centrale, una babilonia di suoni, odori, colori! Gente da tutte le parti, verdura, pesce, polli, galline, frutta… I venditori strillano e contrattano tra di loro.Vi consiglio di andarci la mattina, l’ora in cui i locali vi si recano per la spesa della giornata.
Se volete portare a casa un oggetto originale potete pensare di farvi fare un abito su misura!
Hoi An, come dicevo all’inizio, è famosa per la qualità della sua seta e per i prezzi molto competitivi dei sarti ma attenti a non farvi fregare. Chiedete consiglio in Hotel a chi rivolgervi, i negozianti hanno una parlantina micidiale e se entrate in un negozio anche solo dare fare un occhiata difficilmente uscirete a mani vuote. Potrete scegliere il colore, il tessuto, i ricami e i bottoni che più vi aggradano e in meno di 24 ore avrete il vostro abito pronto!
Io ero partita con l’idea di sperimentare ma, a costo di essere ripetitiva, ribadisco che faceva talmente caldo che l’idea di farmi prendere delle misure e provare un abito proprio non mi andava. Pentita? Molto!
Ma ora viene il rovescio della medaglia. Hoi An è bella, bellissima, una bomboniera ma un po’ “finta”, costruita per soddisfare le esigenze dei turisti più esigenti, sicuramente una città molto diversa rispetto a quando era un importante e fiorente porto commerciale.
La città vecchia è un susseguirsi di negozietti molto carini dove è inevitabile buttarsi nello shopping, ristoranti, bar, e hotel di charme a cui si alternano templi, pagode e musei. È innegabile, la città è molto turistica ma riesce perfettamente nel suo scopo: ammaliare e affascinare il visitatore.
Hoi An è molto fotogenica. Chi ama fotografare, come me, qui ha da sbizzarrirsi e per chi, sempre come me, vuole sfruttare al massimo la permanenza in città di pochi giorni può partecipare a diversi Photo Walking Tour, che vi condurranno nelle zone più remore lontano dalla folla di turisti, dove la gente è più affabile e disponibile a farsi ritrarre. Troverete varie brouchure sempre presso l’Ufficio del Turismo, che per me è stata una vera e proprio miniera d’oro.