Trekking in Valle d’Aosta: Rifugio Vittorio Sella
- Settembre 19, 2016
- by
- Maria Paola Salvanelli
Abbiamo raggiunto il Rifugio Vittorio Sella al Lauson, una facile gita che permette di ammirare le bellezze del Parco Nazionale del Gran Paradiso e che offre un panorama sensazionale sui ghiacciai della Valnontey.
Come arrivare: Da Aosta si prende la SS26 in direzione di Courmayeur seguendo però le indicazioni per Cogne. Usciti da Aosta e passato l’abitato di Sarre si svolta a sinistra imboccando la SR45 diretta appunto a Cogne. La località di partenza è Valnontey, una frazione di Cogne.
A voi la scelta se partire da Cogne o lasciare l’auto direttamente a Valnontey e risparmiare 45 minuti di cammino. Noi per comodità lasciamo l’auto nel parcheggio di Valnontey, alla modica cifra di 3 euro per tutto il giorno. Un altro vantaggio della bassa stagione. Alla destra del parcheggio, parte il sentiero vero e proprio.
Seguendo le indicazioni del sentiero nr. 18 imbocchiamo la mulattiera che costeggia i giardini botanici Paradisia e iniziamo la nostra lenta e ammetto, faticosa salita fino a 2.585 metri di altitudine
Certo, non prima di aver scattato qualche foto di rito!
Con comodi tornanti, si risale il crinale erboso e in pochi minuti appare l’alpe Thoules (m. 2130). Incontriamo un folto gregge di pecore che con i loro insistenti belati ci strappano più di un sorriso.
Salutiamo le nostre pecorelle, ora inizia la parte più impegnativa, il sentiero sale molto ripido fino all’Alpe Pascieux (m. 2224).
Vi avviso, il Rifugio non si vede fino all’ultimo ma non scoraggiatevi. Ho incontrato molte persone sulla via del ritorno che salendo mi chiedevano quanto mancava al rifugio e perché non si vedeva. Ho cercato come potevo di motivarli ma confesso che capivo benissimo il loro stato d’animo.
Partendo da Valnontey ci sono 900/1000mt di dislivello che, per chi ha un minimo di allenamento, possono essere coperte in circa 3h. Il percorso non presenta salite impossibili ma è costantemente in salita dall’inizio alla fine, soprattutto nell’ultima parte del percorso, quella che dal secondo ponte sale sulla cima e porta al rifugio; Nel complesso il sentiero è ben tenuto, anche se bisogna stare molto attenti ai sassi e a dove si mettono i piedi, in particolare in discesa. Sconsigliato comunque per chi ha problemi motori o cardiaci o bambini troppo piccoli.
Personalmente, è giusto dirlo e senza mezzi termini: ho fatto una fatica disumana!
Sarà che, con l’estate di mezzo, erano quasi due mesi che non mi dedicavo ad un trekking serio, sarà l’altitudine ma è stata una della salite più faticose che ricordi. Ogni tre passi ero costretta a fermarmi per riprendere fiato, ma soprattutto ad ogni passo sentivo le gambe pensati come un macigno. Ci sono giornate cosi, e più di una volta mi è stato chiesto se volevo tornare indietro ma… mai mollare…
A differenza dei percorsi abituata a fare di solito, ad esempio in Trentino, devo dire che il paesaggio della Val d’Aosta è meno fascinoso. Qui trovate la montagna quella vera, rocciosa e brulla, la montagna più austera. Quindi non avrete distrazioni e la fatica della salita si sente tutta ma una volta in cima la soddisfazione è doppia ( anche la razione di polenta!)
Una volta arrivati al Rifugio vi troverete circondati dalla strabiliante natura del Parco Nazionale del Gran Paradiso. Il Rifugio è aperto da fine marzo ai primi di maggio per la stagione primaverile e da fine maggio a fine settembre per la stagione estiva. È caratterizzato da una confortevole costruzione in muratura su due piani, gli edifici opportunamente rimodernati erano in origine una delle cinque case di caccia del Re Vittorio Emanuele II.
Con le marmotte non abbiamo avuto molta fortuna, abbiamo visto tantissime tane ed ho bussato più volte a tutte le porte ma non mi sono venute ad aprire. Ne abbiamo viste solo un paio muoversi sulle rocce in lontananza emettendo il loro inconfondibile fischio.
Prima di rientrare ad Aosta facciamo un giro per le tranquille viuzze del centro di Cogne, ravvivate da balconi pieni zeppi di fiori.
3 Comments
Franca Uberti
1st Ott 2016 - 6:47Lucio Battisti cantava "le discese ardite e le risalite"…bellissimi posti ma molto impegnativi per chi non è molto allenato!Cogne mi piace molto e pure le foto!!
Rita Campisi
18th Ago 2019 - 5:49Fatto giorno di ferragosto
Pur non molto allenata,e stataun esperienza di pura emozione.Rifugio V.Sella molto cortesi.Panoramo mozzafiato.
Maria Paola Salvanelli
19th Ago 2019 - 17:57ciao Rita, la Valle d’Aosta regala davvero panorami mozzafiato. Sono contenta che il mio resoconto ti sia stato utile e di ispiraizone. A presto su altri sentieri!