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Curiosa, entusiasta, sempre in movimento. Da quando ho iniziato a viaggiare non ho piu smesso! Se vuoi conoscermi meglio clicca sulla mia foto.

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Cuba on the road – LA HABANA

Ancora una volta, eccomi di ritorno….ma sto già meditando sulla prossima partenza.

Comunque prima o poi migrerò su qualche spiaggia Caraibica per aprire un chiringuito!

Nell’attesa non mi resta che raccontarvi della mia esperienza cubana.

Come vi avevo anticipato non è stato un viaggio all’insegna del relax, niente spiagge né resort ma un workshop fotografico organizzato da Beniamino Pisati di Itinerari fotografici, che con la sua proverbiale pazienza, esperienza e professionalità ci ha fatto vivere e scoprire la Cuba più autentica. Un viaggio di 8 giorni on the road, faticoso ed intenso ma che ci ha permesso di portare a casa immagini uniche che solo un paese come Cuba è in grado di regalare.

Che ne dite, partiamo?

La prima tappa del nostro viaggio è, ovviamente La Habana, un set cinematografico a cielo aperto.

Pernottiamo tre notti all’Hotel Sevilla

Hotel in pieno centro, poco distante dal Museo de la Revolución e dal Paseo Martí. Un hotel ricco di storia in ogni suo dettaglio, perfetto che chi desidera respirare la vera atmosfera dell’Avana. La lobby con le sue piastrelle di azulejos blu sembra appena uscita dall’Alhambra di Granada. L’interno è impreziosito da colonne, statue e grandi finestre. Inoltre ha un delizioso chiostro in cui durante la giornata si alternano vari gruppi musicali.

  

Un pò meno belle le stanze, buie, umide e con un persistente odore di muffa. Anche la pulizia lasciava abbastanza a desiderare, ma almeno l’acqua nella doccia era calda, un lusso di cui ci dovremo abituare a fare a meno nei giorni a seguire.

Come dicevo all’inizio per visitare Cuba servono soprattutto spirito di adattamento, buon umore e pazienza.

All’Havana tutto è possibile o comunque si ha questa sensazione.

Un guazzabuglio in ebollizione, monumenti storici sono affiancati da una decadenza spettacolare, mentre la vita scorre in modo precario e capriccioso ma sempre piena di passione.

 

Gli habaneros sono innamorati della loro città e non è difficile comprenderne i motivi. E’ la metropoli che ha incantato Federico Garcia Lorca ed ispirato Hemingway. Il luogo in cui Winston Churchill affermò di “voler lasciare le proprie spoglie”.

COSA VEDERE

La Habana Vieja
Per la maggior parte dei visitatori il vero gioiello è l’Habana Vieja, un’affascinante quartiere di lavori in corso ma per visitarla bisogna armarsi di pazienza e del giusto spirito. Al di fuori dei tragitti turistici si assiste al degrado di una città lasciata in uno stato di abbandono.

Cavi elettrici che formano grovigli indescrivibili, strade fatiscenti, palazzi che sembra possano crollare da un momento all’altro, scale interne pericolanti, l’odore dei gas di scarico delle macchine anni 50, il tutto rallegrato dalla musica suonata e cantata ad ogni angolo delle strade.

Potete esplorarla per giorni ma non vi stancherete mai di cercare nuovi scorci, nuovi dettagli da ammirare: ogni angolo e ogni volto meriterebbero una foto.
  

L’aria che si respira rende vivida la sensazione di essere su un territorio storicamente imponente, fatto da un popolo risoluto ed energico.

L’ambiente è in effetti magnetico ed esercita sui visitatori un attrazione viscerale che non si spiega razionalmente. Vi innamorerete anche voi pur facendo fatica capirne il perché.
Anche se non siete mattinieri, non vorrete certo perdervi un’alba all’Habana. Sorseggiate un ricco caffè cubano e osservate la città che luccica sotto i raggi dorati del primo sole del mattino.

Malecón

La passeggiata sul mare lunga 8 km, che collega la Habana Vieja con il Vedado, dove le acque dell’oceano si infrangono sui frangiflutti regalando, soprattutto nei giorni di mare grosso, immagini a dir poco suggestive.

È una delle strade più suggestive della Habana, in particolare al tramonto, quando la fioca luce color crema illumina gli edifici, conferendo alle loro facciate fatiscenti un aspetto caratteristico, quasi etereo. Realizzato nei primi del 1900 come salubre lungo mare per i vacanzieri della classe media, è oggi il ritrovo preferito di musicisti, pescatori, innamorati, girovaghi, un luogo in cui l’intera città di ama ritrovarsi. Gli edifici che si affacciano sul Malecón, se osservati da lontano, risultano grandi e di classe ma l’effetto corrosivo della salsedine li ha nel tempo danneggiati irrevocabilmente.

  

Plaza de la Catedral

Una vera festa per gli occhi. Questa chiesa è considerata il più importante esempio in stile barocco dell’isola. Situata nel cuore de L’Habana Vieja, fu dichiarata Patrimonio dell’Umanità nel 1982.

La piazza è fatta su misura della cattedrale che ne occupa completamente un lato.

Non sono entrata ma l’esterno, in stile barocco, è affascinante e imponente. Ai lati ci sono due palazzi con porticato molto caratteristici. Sempre vivace di giorno, troverete un po’ di tutto: mendicanti), lettrici di mano, baciatrici (a pagamento) sulle guance, musicanti ma è dopo il tramonto che assume un fascino ancora più coinvolgente.

Probabilmente è la piazza più bella della città. Un angolo mistico e romantico.

 

Sul lato opposto alla Cattedrale si trova il Museo de Arte Colonial dove sono esposti mobili, porcellane , lampadari e una collezione unica di vetri colorati.

Plaza Vieja

Impossibile non fare una sosta in questo luogo caratteristico. Questa Piazza è stata recentemente ristrutturata grazie ad un progetto di recupero dei beni culturali e mostra perfettamente lo splendore che L´Habana poteva (e potrebbe) avere. Nonostante il luogo sia visitatissimo dai turisti, non mancano mai i bambini cubani che giocano a calcio nel mezzo della Piazza.

Capitolio Nazionale

L’edificio più pomposo di tutta la Habana. Simile al Campidoglio di Washington ma di poco più alto e molto più ricco di dettagli, fu iniziato nel 1926 su richiesta dell’allora dittatore Gerardo Machado. In origine era la sede del congresso cubano, i suoi usi sono variati a seconda della situazione politica del Paese. Attualmente è sede del Ministero della Scienza, Tecnologia e Ambiente. La cupola è attualmente (da qualche anno a quanto mi hanno detto) in restauro.

 

La Bodeguita del Medio

Un classico de L’Habana in cui sono passati politici come Salvador Allende e Fidel Castro sino ad attori e scrittori. Fu qui che Hemingway rese famoso il “mojito” oggi considerata la bevanda nazionale di Cuba. Una calda atmosfera con musica dal vivo ad un centinaio di passi dalla Cattedrale barocca; La Bodeguita del Medio è una tappa obbligata a L’Habana Vieja.

  
Paseo de Martì


Un piacevole viale alberato che i locali chiamano ancora con il nome precedente: El Prado. Costruito nel periodo coloniale, si estende fino al mare ed è la strada che divide L’Habana Centro da L’Habana Vieja. Questa famosa strada de L’Habana conserva il fascino del vecchio mondo ed è una strada popolare per la musica e la vita notturna. Paseo del Prado è perfetto per una passeggiata all’ombra mattutina per osservare bellissimi edifici coloniali spagnoli e l’elegante architettura.

  

Gran Teatro de L’Avana

Edificio in stile neo-barocco costruito nel 1914. Questo gioiello architettonico è famoso per la sua acustica. Attualmente è la sede del Balletto Nazionale di Cuba, che si pensa sia la più grande e più importante compagnia di balletto del mondo. Inoltre, il palco principale del teatro ospita il famoso Festival Internazionale di Balletto de L’Avana, che è il festival di balletto più popolare, che si tiene ogni quattro anni.

 

Cristo de L’Avana

Il Cristo de L’Avana è una statua di Gesù di Nazareth ed è uno dei lavori più famosi dell’artista cubana Jilma Madera. La statua, misura 20 mt ed è stata realizzata unicamente in marmo di Carrara con 67 blocchi di marmo che furono trasportati dall’Italia. È situato in cima ad una collina, La Cabaña di Cuba, da cui si gode di uno dei panorami più suggestivi e belli della città. Il Cristo è raffigurato mentre solleva il braccio destro in segno di benedizione, e con la mano sinistra avvicinata al busto.

Museo della Rivoluzione

Si trova in quello che fu il palazzo presidenziale fino alla caduta di Fulgencio Batista.

Di certo non è un museo che si visita per ammirare manufatti di valore ed opere artistiche ma il Museo de la Revolución rappresenta, prima di tutto, la storia recente di Cuba.

Le gesta di Fidel, Che Guevara e Cienfuegos durante gli anni della guerrilla che ha portato prima alla rivoluzione cubana e poi al governo dell’Isola, sono illustrate in modo approfondito. Ovviamente c’è una buona dose di propaganda, e non mancano i cimeli storici (principalmente armi, uniformi macchiate di sangue, effetti personali dei rivoluzionari) il tutto corredato da pannelli esplicativi in inglese e spagnolo con fotografie, che ripercorrono il processo rivoluzionario in tutte le sue fasi, dandone una panoramica esaustiva.

Nella parte esterna del museo è possibile vedere da vicino reperti militari dell’epoca a, come aerei o carri armati; ma soprattutto è possibile vedere il Granma, la piccola imbarcazione partita dalle coste del Messico con la quale Fidel Castro e altri 81 rivoluzionari sbarcarono sull’isola nel 1956 e iniziarono a combattere contro il regime di Fulgencio Batista.

Il Museo vi permetterà di analizzare a fondo questa parte di storia recente che da noi in Europa viene un po’ trascurata.

Plaza de la Revolución


Quello che colpisce di questa piazza è la sua ampiezza, soprattutto se si pensa alle foto storiche del periodo della rivoluzione che la raffigurano gremita di gente. Questa maestosa piazza è l’icona della rivoluzione. Costruita sotto la dittatura di Batista, rappresenta la vittoria della rivoluzione sul capitalismo. E’ dominata dal ritratto in ferro di Che Guevara che copre un intero lato del Ministero dell’Interno con le parole “Hasta la Victoria Siempre”. Di recente è stata aggiunto, sul palazzo di fronte il profilo di Camilo Cienfuegos, il braccio destro di Fidel Castro. Al centro della piazza si erge un obelisco alto 109 metri, eretto in memoria a José Martí. Comunque a parte l’importanza storica non c’è molto da vedere. Consiglio una visita rapida, andata e ritorno in taxi, anche perché è un po’ fuori dal centro.

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