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Valle d’Aosta – Challand Art: l’eco sentiero che unisce arte e natura

Challand Art è un progetto ideato nel 2016 da Marco Della Valle e realizzato con la collaborazione degli artisti che fanno parte della associazione Patta Libra.

14 opere realizzate utilizzando materiali naturali come foglie, legno, pietre e ferro, reperite principalmente in loco o all’interno del territorio comunale.

Challand Art, Val d'Ayas

È possibile ammirare queste opere percorrendo il sentiero che dalla Riserva Naturale del Lago Villa conduce al Col d’Arlaz.

Il progetto si inserisce all’interno di quella che è definita Land Art, ovvero una corrente artistica che interviene sul paesaggio, sia esso un prato, una collina o un bosco e lo trasforma fino a farlo diventare una vera e propria opera d’arte, sempre nel rispetto del territorio ovviamente.

Sono opere d’arte effimere, è il tempo che deciderà la loro reale durata. La stima è di una decina di anni ma sarà la Natura a dire l’ultima parola.

Challand Art è il primo esempio di Land Art in Valle d’Aosta e in tutto il nord ovest di Italia.

Ero molto curiosa di vedere queste opere di persona e devo dire che l’impatto è stato superiore alle aspettative.

L’imbocco del sentiero si trova nel comune di Challand-Saint-Victor, in bassa Val d’Ayas. Basta seguire le indicazioni per la Riserva Naturale del Lago Villa (856 mt). Troverete un comodo parcheggio e alcuni cartelli ad indicare il punto di partenza del sentiero.

Challand Art, Val d'AyasChalland Art, Val d'AyasChalland Art, Val d'Ayas

Ecco alcune delle opere che potrete ammirare durante questa pittoresca passeggiata che si snoda in uno splendido bosco che già di per sé vale una visita.

Achab, l’opera prima, con cui è stato inaugurato Challand Art. Una grossa trota realizzata attraverso il sapiente intreccio di rami di frassino, castagno, ciliegio selvatico e fil di ferro. È stata costruita in omaggio al Lago Villa che troviamo poco più in basso. Hanno impiegato più di 4 mesi per portarla a termine e questo vi fa capire perché molte opere sono “recintate”. Si invita al rispetto e a non toccarle.

Challand Art, Val d'AyasSalendo verso il Monte Achab, troviamo Matrix, 250 metri di liane attorcigliate che formano un grosso vortice. È interessante sapere che queste liane sono di Clematis Vitalba, una pianta infestante e parassita di altre piante molto diffusa sul territorio. Quest’opera è quindi servita per ripulire e dare nuovo ossigeno alla zona circostante, oltre ad essere di notevole impatto visivo.

Challand Art, Val d'Ayas

Continuando a salire si giunge ad un punto panoramico dove sono certa sarete lieti di riprendere fiato.

Challand Art, Val d'AyasQuesto primo pezzo è decisamente in salita e potrebbe demotivare i meno allenati ma vi rassicuro dicendo che l’unico vero dislivello dell’intero percorso è tutto concentrato qua. Non mollate e proseguite, che ne vale davvero la pena.

Challand Art, Val d'AyasChalland Art, Val d'Ayas

La vostra vista sarà inoltre allietata da tanti fiori in legno colorati. Una visione allegra per ricordare in realtà una vicenda truculenta, ovvero il genocidio di 101 ragazzi che vennero impiccati durante la 2 guerra mondiale. L’opera si chiama 26 settembre 1944, in memoria di questo genocidio. Sembra che inizialmente i fiori fossero appunto 101 ma nel tempo siano finiti ad abbellire giardini e balconi di chi è passato per questo sentiero. Purtroppo, c’è sempre qualche furbetto che non dimostra il dovuto rispetto per il lavoro altrui.

Challand Art, Val d'AyasChalland Art, Val d'AyasChalland Art, Val d'AyasChalland Art, Val d'AyasQuesta opera è la più estesa come dimensioni, troverete infatti diversi fiori dislocati su speroni rocciosi non facilmente raggiungibili e forse per preservarla nel tempo andrebbero tutti dislocati in punti meno accessibili.  Ovviamente intendo per preservarla dall’uomo e non dalle intemperie della natura.

Challand Art, Val d'AyasIl legno con cui sono stati realizzati i fiori è importato, non è del territorio ma questo non impatta con l’ambiente.

A seguire Geo-genesi, l’abbandono delle memorie, una gerla da cui fuoriescono enormi pietre. Ho letto che vuole simboleggiare l’abbandono dell’uomo delle terra e dei lavori antichi. A me ha suscitato un’altra chiave di lettura, ovvero il nostro passato, le nostre memorie a cui spesso e volentieri rimaniamo ancorati e questo essere costantemente proiettai verso il passato blocca l’evoluzione della nostra coscienza. Il passato alle volte pesa come grosse pietre che agendo sulle nostre paure ed insicurezze ci tengono ancorati dove siamo, impedendoci di fare i dovuti passi avanti verso una nuova e rinnovata felicità, verso il futuro.

Challand Art, Val d'Ayas

Segue Imbalance, una enorme catasta di legna che come un’onda abbraccia un pino silvestre. Il pino rappresenta la saggezza delle persone anziane e dei vecchi saperi, quelle conoscenze antiche che andrebbero preservate e protette.

Challand Art, Val d'Ayas

Ecco l’opera che più di tutte mi ha colpito non tanto da un punto di vista artistico (ne vediamo di più ardite)  ma che mi ha fatto profondamente riflettere. Boite a Terror, 3 grandi cubi di legni di castagno di dimensioni diverse che rappresentano come evidenzia il pannello descrittivo i BLOCCHI MENTALI. Lo scrivo in stampatello affinché vi rimanga bene impresso nella mente.

Challand Art, Val d'AyasQuando è rappresentativa questa opera delle gabbie mentali che noi stessi costruiamo ed alimentiamo ogni giorno?

Challand Art, Val d'Ayas

La famiglia e la società in cui viviamo amplificano questi blocchi. Siamo alla costante ricerca della approvazione altrui e abbiamo dimenticato l’ascolto interiore, l’ascolto del Cuore. Ci è stato detto cosa è giusto e cosa è sbagliato ma ci sono momenti in cui quello che per gli altri è sbagliato per noi è giusto. Ecco che entriamo in conflitto, in confusione, la mente si affolla di pensieri ossessivi e ridondanti e a quel punto non sappiamo più come muoverci. Nascono paure e timori e non capiamo se quello che fino a poco prima percepivamo come giusto, lo sia davvero, visto che la maggior parte delle persone la pensa diversamente. Partendo dal presupposto che ognuno di noi è diverso, dovremmo lottare e difendere la nostra unicità, sempre, anche a costo di nuotare contro corrente.

Dal passato che pesa come una gerla piena di pietre ai blocchi mentali che paralizzano le nostre azioni, alleggeriamo il mood e passiamo a qualcosa di più spensierato, come un bouquet di enormi matitoni colorati che sicuramente attireranno la curiosità dei più piccoli e non solo.

Challand Art, Val d'Ayas

Prima dicevo che il dislivello è tutto concentrato nella prima parte. Vi rassicuro mostrandovi, dopo lo strappo iniziale, come sarà la maggior parte del percorso.

Challand Art, Val d'Ayas

Proseguendo questa piacevolissima passeggiata si raggiunge il Col d’Arlaz (984 mt ) dove, se il tempo lo permette, potrete fermarvi per un rilassante pic – nic nel verde. Io non sono stata particolarmente fortunata ma questo mese di maggio è stato particolarmente piovoso.

Challand Art, Val d'AyasChalland Art, Val d'AyasTenete presente che in zona non sono presenti né chioschi né fontane, quindi se puntate al pic-nic dovete partire riforniti.

Per il ritorno si percorre a ritroso il sentiero dell’andata, avrete cosi la possibilità di ammirare una seconda volta tutte le opere e scattare ancora qualche foto magari da una prospettiva e angolatura diversa.

Challand Art, Val d'AyasRientrati al parcheggio, se desiderate trascorrere ancora qualche ora nella tranquillità della natura, la Riserva del Lago Villa è stata per me una piacevolissima scoperta ma ve ne parlerò successivamente in un post dedicato.

Challand Art è in continua evoluzione e trasformazione.

Questa ad esempio è un’opera conclusa un paio di settimane fa e si discosta un po’ delle opere realizzate fino ad ora. In questo caso non è stato utilizzato materiale naturale. Si voleva dare l’idea di trasparenza affinchè la natura fosse la vera protagonista. Interamente cucita a mano, l’aquila, rappresenta l’idea di ribellione e l’uscita dagli schemi. È molto emblematica del particolare periodo storico che stiamo vivendo.

Challand Art, Val d'Ayas

Volutamente non ho pubblicato le foto di tutte le opere per lasciarvi il piacere della scoperta.

Per rimanere aggiornati e sapere qualcosa in più su questo entusiasmante progetto potete seguire la sezione dedicata a Challand Art  nella pagina la pagina Facebook di Patta Libra  oppure direttamente sul loro sito web.

Mi rimane solo un dubbio, non sono riuscita a trovare l’installazione numero 1, intitolata “Il grande boh”. Ora, l’opera potrebbe essere in riparazione o la natura potrebbe già averla inghiottita ma visto il nome, sono più dell’idea che sia una provocazione. L’ho cercata all’andata ed ho nuovamente controllato al ritorno… bho?!?!?! Decisamente un’opera ben riuscita!!!

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