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Curiosa, entusiasta, sempre in movimento. Da quando ho iniziato a viaggiare non ho piu smesso! Se vuoi conoscermi meglio clicca sulla mia foto.

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TRENTINO – Trekking in Val Venegia & Baita Segantini

La Val Venegia si estende ai piedi del gruppo delle Pale di San Martino, all’interno dell’incantevole Parco Naturale di Paneveggio. Una verde vallata in estate che si trasforma una distesa innevata in inverno ed offre agli amanti delle ciaspole un itinerario di tutto rispetto, di quelli un pò “spezza gambe” come piacciono a me.

Lasciamo l’auto nel parcheggio di Pian dei Casoni, che si raggiunge da Paneveggio seguendo la strada per il Passo Valles e iniziamo la nostra escursione in direzione Malga Venegia.  Il sentiero si snoda nel bosco tra abeti ricoperti da un generoso strato di neve. E’ un luogo incantato e non mi stupirei se vedessi passare uno gnomo dedito allo sci di fondo!  Sotto la spessa coltre di neve si intravedono piccoli ruscelli ora parzialmente gelati. Tutto è ovattato, immacolato, le numerose tracce lasciate dagli animali, alcune indubbiamente fresche, sembrano un invito ad inoltrarsi nel fitto del bosco per scoprire a chi appartengano.

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Arrivati alla calda ed accogliete Malga Venegia (mt 1.778) ci concediamo un caffè e vi assicuro che il profumo proveniente dalla cucina è cosi invitante che se non fossero state solo le 10,00 di mattina probabilmente avremmo concluso qui la nostra escursione.

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Mi sono ripromessa di tornare e sappiate che la Baita è in funzione anche la sera, dal martedì al sabato ma bisogna prenotare. I più pigri possono contare sul servizio taxi con motoslitta, attivo sia all’andata che al ritorno ma volete mettere…? camminare nel bosco di notte magari in una serata di luna piena deve essere magico! E se temete il freddo vi basterà fare affidamento su qualche bicchierino di grappa al pino mugo, un validissimo alleato contro le intemperie.

Dalla Malga Venegia la vista si apre sulle spettacolari Pale di San Martino, al momento coperte da una spessa coltre di nubi ma continuate a leggere e vi lustrerte gli occhi….

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La strada prosegue ora in leggera pendenza fino alla Malga Venegiota, ( mt 1.824) chiusa nel periodo invernale. Fino ad ora il sentiero era battuto e abbiamo camminato con i soli scarponcini da trekking ma per proseguire sono ora necessarie le ciaspole che sfiliamo dagli zaini e mettiamo prontamente ai piedi.

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Superata la Malga Venegiota la pendenza aumenta gradatamente ma proseguiamo senza particolari difficoltà. Siamo giunti in fondo alla Val Venegia, alla nostra sinistra svetta il Monte Mulaz, che ha finalmente deciso di fare capolino dalle nuvole e mostrarsi in tutta la sua magnificenza.

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Attraversiamo un vallone che dopo una breve tregua in piano ci conduce al cospetto di una salita di tutto rispetto, oltre alla quale si trova la nostra meta. La strada è tracciata e sale con ampi tornanti, è possibile tagliarli ma occorre fare una nuova rotta e vi assicuro che ciaspolare nella neve fresca ed in salita non è un’attività tanto rilassate, decisamente più divertente sarà farlo in discesa. Tornante dopo tornante conquistiamo la sommità del valico e scorgiamo in lontananza la Baita Segantini ( mt 2.200)

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Dal parcheggio dove abbiamo lasciato l’auto abbiamo impiegato 4 ore a salire, soste fotografiche incluse. È un itinerario che non presenta particolari difficoltà ma tenuto conto della relativa lunghezza lo consiglio a buoni camminatori.

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Come a ripagarci della fatica le Pale fanno finalmente la loro comparsa e sembrano quasi darci il benvenuto. La Cima dei Bureloni (mt. 3130), la Cima della Vezzana (mt. 3192, la cima più alta delle Pale di San Martino), e lo spettacolare Cimon della Pala (mt. 3186)

La Baita Segantini è considerata il miglior balcone panoramico sulle Pale di San Martino e al pomeriggio quando il sole accende le montagne, le Pale sembrano risplendere di luce propria.

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Quello che si definisce uno spettacolo da cartolina! Un panorama che toglie il fiato e non certo per la fatica che al cospetto di un simile spettacolo è ormai un ricordo lontano.

Ci fermiamo alla Baita Segantini per un panino prima di riprendere a ritroso il sentiero appena percorso.

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Dalla Baita Segantini è possibile anche scendere al Passo Rolle e tornare in Val Venegia tramite autobus ma è probabile che in inverno la frequenza subisca qualche modifica, verificate direttamente con l’Ufficio del Turismo prima di partire. Oppure se siete un gruppo di amici potete organizzarvi con due auto.

Scendendo verso il Passo Rolle è tuttavia possibile fare ritorno a Pian dei Casoni passando per la Malga Juribello, ma avevo letto che durante il periodo invernale il percorso è poco battuto e quindi poco visibile, oltre ed essere stretto e quindi scomodo per le ciaspole. Una variante da tenere sicuramente in considerazione con la bella stagione.

Non avendo potuto ammirare le Pale di San Martino a dovere all’andata a causa delle nuvole, sulla via del ritorno, continuo a voltarmi quasi ad accertarmi che fossero ancora li.

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Non conoscevo la Val Venegia che mi ha letteralmente stregato. Vi consiglio spassionatamente questa escursione e sicuramente vi innamorerete come me della bellezza straordinaria di questa valle e non vedrete l’ora di tornarci.

 

 

 

2 Comments

  1. Franca

    23rd Gen 2018 - 14:54

    Bello in estate e bellissimo in inverno!!solo più faticoso,adatto a buone gambe ben allenate!!!!

    • Maria Paola Salvanelli

      24th Gen 2018 - 12:38

      Assolutamente da tornarci!

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