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Curiosa, entusiasta, sempre in movimento. Da quando ho iniziato a viaggiare non ho piu smesso! Se vuoi conoscermi meglio clicca sulla mia foto.

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Hanoi – Una giornata in giro per la città

Rientrati da Sapa abbiamo a disposizione un intera giornata da dedicare ad Hanoi. Per prima cosa andiamo ad acquistare i biglietti per lo spettacolo serale delle marionette sull’ acqua. Mi hanno consigliato di prenderli con un po’ di anticipo e non voglio assolutamente perdermi questa esperienza.

Contrattiamo poi un tuk tuk e ci facciamo portare al Tempio della Letteratura, fa troppo caldo per farcela tutta a piedi!

Il complesso eretto nel 1076 in onore di Confucio, diventò la sede della prima Università del Vietnam, qui studiarono i figli dell’imperatore assieme ai mandarini di corte. Varchiamo l’ingresso e la prima cosa che mi colpisce è il silenzio che regna in questo luogo, a pochi metri dal traffico che abbiamo lasciato fuori. Il Tempio della Letteratura è caratterizzato da intimi cortili, padiglioni riccamente adornati e piccoli laghetti. Troviamo porte che solo il re poteva attraversare mentre i dignitari si servivano dei corridoi laterali. Emblematica la scritta in cinese che spicca sul cancello d’ingresso: “Tra le dottrine del mondo, la nostra è la migliore ed è amata da tutti i Paesi che hanno fame di cultura”. Vi consiglio di visitarlo subito la mattina o nelle ore del pranzo per evitare le grosse folle di turisti. Usciamo dal Tempio e troviamo ad attenderci il nostro fido conducente.

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Prossima tappa sarà il Museo di Ho Chi Minh e il Mausoleo meta di pellegrinaggio dei devoti, dove sono esposte in una teca refrigerata le spoglie del leader vietnamita. Nel suo testamento lo “zio Ho”, come viene teneramente soprannominato dal popolo, aveva dato disposizioni di essere cremato, una forma di sepoltura ritenuta più igienica. Tuttavia i suoi successori decisero di non rispettare questa volontà, imbalsamarono il corpo di Ho e costruirono il mausoleo, per permettere a tutti coloro lo volessero di dare ancora un saluto al caro, vecchio zio Ho.

Il Mausoleo è visitabile ad orari curiosi (8-11 e 13,30-16,30 – chiuso di lunedì e venerdì e per tutto il mese di ottobre e novembre) ma armatevi di pazienza per sopportare le interminabili code. Noi ci eravamo fidati degli orari indicati sulla nostra guida, evidentemente non aggiornata e troviamo chiuso. Pace, oltre al mausoleo c’è molto da vedere. Raggiungiamo la stilt house, una casa su palafitta, in legno e in perfetto stile tradizionale vietnamita, dove si dice che Ho Chi Minh abbia abitato tra il 1958 e il 1969. Lì vicino c’è il Palazzo Presidenziale, un palazzo in stile coloniale costruito nel 1906, che stona totalmente con la semplicità della stilt house.

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La visita termina con la Pagoda su una sola colonna (Chua Mot Cot) una pagoda in legno la cui struttura poggia su un solo pilastro di pietra in mezzo ad un laghetto di fiori di loto. La struttura della pagoda simboleggia proprio un fiore di loto, simbolo di purezza, che emerge da un mare di tristezza. Secondo la leggenda venne costruita nel XI secolo dall’ imperatore Ly Thai To per dimostrare la sua gratitudine agli dei per avergli donato un figlio maschio. I francesi la distrussero nel 1954 prima di abbandonare il Paese ma per fortuna è stata rifatta esattamente come l’originale. È diventata un luogo di culto molto suggestivo, uno dei monumenti-simbolo di Hanoi.

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Con il nostro fidato tuk tuk torniamo verso il quartiere vecchio ma ci facciamo lasciare sui binari della ferrovia. Un altro posto a mio avviso molto interessante, forse non dal punto di vista turistico ma sicuramente da quello fotografico. Non potevamo non andare! Hanoi ospita due stazioni poco distanti tra loro, in una zona relativamente centrale, ma i binari che conducono fuori città attraversano letteralmente le case, passando a pochi metri (forse sarebbe meglio dire centimetri) dalle abitazioni in cui la vita si svolge tranquillamente come se nulla fosse. Evidentemente gli orari dei treni devono essere ben noti a chi vive lungo la ferrovia.

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Tanto girovagare mette appetito e la strada è il posto giusto per assaporare le specialità vietnamite.

Cartina alla mano, stiamo cercando il Bun Cha Nem Cua Be Dac Kim, indicato nella “Top 10 dei cibi di strada” sulla nostra inseparabile Lonely Planet. Ero già pronta a girovagare per ore in quel groviglio di vie che compone la città vecchia di Hanoi, invece con grande sorpresa lo troviamo al primo colpo. La specialità della casa sono dei bocconcini di maiale con noodles di riso, verdure e salsa di pesce. Una delizia! Amo questi ristorantini di strada dove poter assaporare il vero spirito locale.

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Da buoni italiani, dopo pranzo urge un caffè e Hanoi è il posto giusto.

Ad Hanoi il caffè è considerato un’arte; non parlo delle nuove e moderne caffetterie all’occidentale ma dei caffè tradizionali vietnamiti, che profumano di caffè tostato e di spezie.

A volte per raggiungerle bisogna arrampicarsi lungo ripide scale in legno che si inerpicano tra i piani delle vecchie case, magari superando negozi stipati di sete e gioielli, per poi sbucare in ambienti caldi e accoglienti, spesso con piccole terrazze da cui osservare il brulicare di vita sottostante.

Noi cerchiamo e troviamo, il Cafè Phố Cổ (indirizzo 11 Hang Gai), uno splendido caffè con terrazza panoramica sulla città, dove assaggiamo una delle particolarità di Hanoi: il ca phé trung, il caffè con l’uovo avvertenza: al bar si accede da un minuscolo ingresso accanto a un negozio di abbigliamento e stoffe. Ovviamente mi ero documentata altrimenti sarei ancora li a cercarlo!

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Il bar si trova, per altro, vicinissimo al nostro hotel, dove facciamo ritorno per un riposino prima del Teatro delle marionette.

Uno spettacolo tradizionale dalle origini molto antiche. Un’ orchestra e delicatissime voci femminili, accompagnano i movimenti delle marionette che danzando sull’ acqua. Lo spettacolo ha una durata di circa 45 minuti ed è suddiviso in 17 atti. Vengono rappresentati episodi della storia vietnamita. Ero molto curiosa ma allo stesso tempo temevo potesse risultare un po’ noioso, invece l’ho trovato particolarissimo e molto piacevole, a tratti anche divertente. Ovviamente non si capiscono le parole ma la lingua non è un ostacolo. La mimica delle marionette vi farà comprendere ed apprezzare ugualmente lo spettacolo.

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Domani ci sposteremo verso la Baia di Halong, di cui vi parlerò nel prossimo post.

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